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lunedì, aprile 25, 2011

PROBLEMI PER L'EUROPA 

Sembrerebbe che un malo oscuro fosse penetrato negli Stati europei e tentasse di puntare ad una disgregazione dell’UE, con frontiere che, già aperte per un passaggio libero di tutti, si stanno cercando di richiudere per il solito problema: la paura, questa volta impersonata dai migranti che continuano ad aggirarsi in cerca di un po’ di pane e di tranquillità; la Francia prima annuncia e poi smentisce di voler rinnegare il trattato di Shengen sulla libera circolazione degli individui; ma è solo uno dei problemi!!
Spostiamoci al Nord e affrontiamo un altro caso, quello della Finlandia che nelle recentissime votazioni ha premiato oltre ogni più rosea aspettativa, il partito dei “Veri Finlandesi”, facendolo entrare in Parlamento con un sostanzioso 20% che lo candida a governare o comunque a contrastare gli indirizzi eurocentrici degli altri partiti: i “Veri Finlandesi” sono infatti quelli che si proclamano “prima finlandesi e poi europei”, un po’ come la nostra Lega!
E continuano con un altro slogan: “basta sperperare i nostri soldi per salvare dalla bancarotta quei governi di irresponsabili”, quindi basta gli aiuti a Grecia, Irlanda e Portogallo; in concreto, se la Filnlandia dovesse revocare la propria partecipazione al Fondo di salvataggio dell’eurozona, la sua pur piccola quota – 8 dei 440 miliardi – provocherebbe un effetto slavina che interesserebbe altre Nazioni ben più importanti, cominciando dalla Germania e continuando con l’Austria e l’Olanda, tutti contribuenti molto generosi per questo fondo, ma le cui opinioni pubbliche la pensano un po’ come la Finlandia. Quet’ultima ha chiosato – con il leader dei Veri Finlandesi - un concetto assai interessante: “i nostri soldi restino qui anziché finire a greci o portoghese; non dobbiamo servire dei meccanismi inefficaci, ma difendere il nostro diritto a prendere noi stessi le decisioni”. Mi sembra tutto molto chiaro!!
Il prossimo anno la Francia dovrebbe decidere con un referendum la sua permanenza dell’Unione Europea e se, come Marine Le Pen assicura, la maggioranza dei francesi dovesse dire “no”, questa Europa, attualmente feudo incontrastato di burocrati e di banchieri, potrebbe anche essere messa in soffitta; non dimentichiamo che il primo degli euroscettici è stato il Generale De Gaulle e quindi ci potrebbe stare proprio tutto!!
C’è un altro focolaio che al momento brucia sotto la cenere:; in Turchia il referendum per la modifica della Costituzione è stato vinto dal partito islamico con il 58% dei suffragi e pertanto in quel Paesi ci si trova alle prese con un problema di democrazia che riguarda non solo la laicità dello Stato ma anche l’indipendenza della magistratura.
Al momento attuale, l’esercito e la magistratura restano fedeli all’impostazione laicista voluta dal padre della Turchia di oggi, Ataturk, ma il rapporto tra Islam e democrazia potrebbe sfociare in una Turchia che vada ad assomigliare alla Repubblica Islamica dell’Iran; anche se gli europei sono riluttanti a prendere sul serio le questioni aperte dall’integralismo islamico, le vicende turche e le sempre più numerose comunità musulmane stanziate in Europa, ci imporranno di affrontare il problema con la dovuta serietà; anche perché il Capo del Governo, Erdogan, ha cambiato la politica estera della Turchia, collocandola tra i paesi guida del mondo islamico, abbandonando le relazioni privilegiate con Israele e avvicinando il Paese alla Siria, all’Iran e persino ai “Fratelli Musulmani”, struttura politica che già controlla buona parte del mondo arabo.
Agli europei spetta di affrontare il problema Turchia con attenzione e con la mente rivolta ad una serie di questioni che riguardano, in primo luogo, i valori proposti e gli “standars democratici” presenti al momento. Speriamo bene!!

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