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giovedì, aprile 21, 2011

PARADOSSI NEL MONDO 

Anzitutto definiamo quello che s’intende per “paradosso”, ovviamente secondo il fido Devoto-Oli: “tutto quello che è in contrasto con le più elementari norme del buon senso”; il tutto naturalmente mi perviene dalla consultazione della stampa quotidiana e merita – secondo me – di essere commentato.
Il primo paradossi lo rilevo da una notizia di stampa che, per l’ennesima volta, sostiene come l’Italia abbia necessità di un forte ricambio generazionale in campo politico; all’estero sostengono che da noi cambiano nome e indirizzo molti partiti politici ma i leader rimangono più o meno gli stessi; da notare che più della metà dei nostri deputati ha superato la cinquantina e non è un bel viatico per “costruire”: a quell’età o si è già costruito oppure….è meglio rinunciare.
Come ho già avuto modo di scrivere, sono favorevole in linea di principio ai “ricambi” generazionali, anche se peraltro, non imputo soltanto all’età più o meno giovane, l’inefficienza di una classe politica, la quale mostra proprio il suo lato peggiore, quello di essere arrivata nella stanza dei bottoni per fare soldi o comunque per sistemare gli amici e se stesso; insomma gente che non ha sogni da realizzare ma cose concrete da arraffare; insomma nessuno che faccia propria la famosa frase che ebbe a dire John Kennedy: “non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti invece cosa tu puoi fare per il tuo Paese”; temo che nella sua semplicità, questa frase racchiuda il senso autentico della politica.
Un altro paradosso lo leggo sui giornali e proviene da Londra, dove il Ministero della Salute offre la possibilità ai teenager di procrastinare la scelta del sesso a cui s’intende appartenere: una iniezione mensile blocca la pubertà ed in questo modo i ragazzini o le ragazzine, confusi su quale sponda approdare, possono fare una scelta più oculata, prima che nel loro organismo appaiano tratti spiccatamente maschili o femminili.
Insomma, la sanità britannica ha dato il via libera a questo trattamento che viene eseguito in un solo centro specializzato nella cura dei “disordini di identità di genere”; il trattamento è ovviamente a base di ormoni che impediranno lo sviluppo dei tratti sessuali tipici, in attesa che tale tipicità collimi con quella psichica.
Su questa iniziativa non mi sentirete fare commenti ironici, dato che trovo molto valido l’impegno della sanità inglese per questo problema: i casi di “confusione sessuale” portano a malattie psichiche gravissime e non consentono una piena attuazione dell’esistenza; quindi meglio vederci chiaro prima di andare avanti.
Un altro paradosso mi è capitato di leggerlo a fronte di un problema molto sentito: il divorzio; in Italia lo stesso può avvenire non prima di cinque anni dalla data della separazione, ma è in arrivo la soluzione del problema – un po’ cara, ma interessante – che prende l’avvio da un nuovo tipo di turismo, quello “divorzile”; in concreto, basta che la coppia prenda in affitto un appartamento in terra straniera, si intesti il contratto e le bollette delle utenze e, su questa base, chieda la residenza che viene data a tamburo battente; sei mesi dopo tale evento, la coppia fa istanza presso il locale Tribunale e in pochi mesi se ne ritorna in Italia munita di una copia conforme della sentenza di divorzio che lo stato civile italiano dovrà semplicemente trascrivere.
Si badi bene che i luoghi dove avvengono queste operazioni non sono Stati fantasma, bensì Nazioni Europee che applicano il regolamento 44/2001 del Consiglio Europeo; che dire? Solo che non capisco perché l’Italia non adotti anch’essa questa normativa e costringa i separati – pieni di soldi - ad andare all’estero; meglio non aggiungere altro!!

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