domenica, aprile 03, 2011
FUORI DALLE PALLE??
Il titolo ovviamente è provocatorio e prende la mossa da una dichiarazione del Ministro Bossi che auspicava questa soluzione per i tanti migranti che abbiamo attualmente nel nostro Paese.
Di contro, alcune voci autorevoli e autorevolissime, ci ricordano che il nostro è un Paese di emigrazione e che sono stati centinaia di migliaia i nostri connazionali che a cavallo tra le due guerre hanno lasciato l’Italia in cerca di fortuna.
Ed allora, ecco che mi è venuta la voglia di comparare le due migrazioni, anche se – anticipo subito – è praticamente impossibile fare paragoni coerenti tra le due ondate migratorie, poiché la velocità che la tecnologia ha impresso allo scorrere del tempo, rende il tutto anacronistico.
Anzitutto, della nostra emigrazione esistono pochissime immagini, quasi tutte rivenienti da fotografie e poco da cinema e televisione; quello che mi risalta in mente è l’immagine di Ellis Island del film “Il Padrino”, quando il ragazzino che scappa dalla Sicilia non capisce il “what is your name” della guardia e riesce a rispondere soltanto “Corleone” (luogo di provenienza) e le guardie americane scrivono questo Corleone come cognome del ragazzo che poi diventerà celebre nella malavita americana.
Adesso invece i migranti che arrivano da noi conoscono quasi tutti l’inglese e molti di loro anche l’italiano cosicché possono esprimersi compiutamente e farsi anche le loro ragioni: ho sentito un giovane tunisino che si lamentava perché la pasta era troppo cotta!! Un altro che rilevava la sporcizia dei bagni, come se fosse stato in un albergo!! Insomma, la stragrande maggioranza, arriva in Italia – per poi proseguire in Europa – come se fosse un loro diritto giungere nel Paese di Bengodi; e qui sembra esserci una sorta di coscienza che cerca una riappropriazione delle tante ricchezze che l’occidente ha loro portato via; noi invece si andava all’estero “con il cappello in mano” – come si dice dalle mie parti – alla ricerca di un pezzo di pane un po’ più grande di quello che avevamo lasciato in Italia e un po’ meno duro di quello italiano; insomma non avevamo pretese oltre misura, ma solo di stare un po’ meglio di come stavamo nei nostri luoghi abbandonati. Poi tra la nostra gente c’era anche quello che ambiva a fare carriera nella malavita, intendendo questa operazione come una scorciatoia per raggiungere il benessere materiale tanto ambito; ma questo c’è ancora!!
A proposito di tutta questa marea – in maggioranza tunisina – che scappa dai loro Paesi, mi sono fatto una mia piccola idea; seguitemi: premettiamo che questo esodo massiccio è sempre concomitante con qualche disordine interno (vedi i 20.000 scappati anni addietro dall’Albania), sembra proprio che i vari “dittatori” che reggono le sorti di questi Paesi, fungano anche da “guardiani” del loro popolo; insomma, parrebbe che i “democratici” occidentali, per non essere disturbati da questa marea umana che potrebbe venire a chiedere di poter stare un po’ meglio, abbia messo in campo dei “cani da guardia” con il compito di arginare il più possibile l’esodo dei loro cittadini.
Nel momento in cui questi “controllori” vengono sbalzati di sella da movimenti di massa armati, questi Paesi si trovano con la porta di uscita completamente spalancata e di questo molti di loro – in particolare giovani - approfittano per andare a vedere se di là dal mare si campa meglio; non dimentichiamo poi che la televisione è oggetto di consumo anche da loro e da questo mezzo osservano le patinate vite degli occidentali, tutti dediti a mangiare, bere e fare l’amore, così come impone la pubblicità.
Ed allora, perché non provarci anche loro?? Ed infatti, eccoli qua!!
Di contro, alcune voci autorevoli e autorevolissime, ci ricordano che il nostro è un Paese di emigrazione e che sono stati centinaia di migliaia i nostri connazionali che a cavallo tra le due guerre hanno lasciato l’Italia in cerca di fortuna.
Ed allora, ecco che mi è venuta la voglia di comparare le due migrazioni, anche se – anticipo subito – è praticamente impossibile fare paragoni coerenti tra le due ondate migratorie, poiché la velocità che la tecnologia ha impresso allo scorrere del tempo, rende il tutto anacronistico.
Anzitutto, della nostra emigrazione esistono pochissime immagini, quasi tutte rivenienti da fotografie e poco da cinema e televisione; quello che mi risalta in mente è l’immagine di Ellis Island del film “Il Padrino”, quando il ragazzino che scappa dalla Sicilia non capisce il “what is your name” della guardia e riesce a rispondere soltanto “Corleone” (luogo di provenienza) e le guardie americane scrivono questo Corleone come cognome del ragazzo che poi diventerà celebre nella malavita americana.
Adesso invece i migranti che arrivano da noi conoscono quasi tutti l’inglese e molti di loro anche l’italiano cosicché possono esprimersi compiutamente e farsi anche le loro ragioni: ho sentito un giovane tunisino che si lamentava perché la pasta era troppo cotta!! Un altro che rilevava la sporcizia dei bagni, come se fosse stato in un albergo!! Insomma, la stragrande maggioranza, arriva in Italia – per poi proseguire in Europa – come se fosse un loro diritto giungere nel Paese di Bengodi; e qui sembra esserci una sorta di coscienza che cerca una riappropriazione delle tante ricchezze che l’occidente ha loro portato via; noi invece si andava all’estero “con il cappello in mano” – come si dice dalle mie parti – alla ricerca di un pezzo di pane un po’ più grande di quello che avevamo lasciato in Italia e un po’ meno duro di quello italiano; insomma non avevamo pretese oltre misura, ma solo di stare un po’ meglio di come stavamo nei nostri luoghi abbandonati. Poi tra la nostra gente c’era anche quello che ambiva a fare carriera nella malavita, intendendo questa operazione come una scorciatoia per raggiungere il benessere materiale tanto ambito; ma questo c’è ancora!!
A proposito di tutta questa marea – in maggioranza tunisina – che scappa dai loro Paesi, mi sono fatto una mia piccola idea; seguitemi: premettiamo che questo esodo massiccio è sempre concomitante con qualche disordine interno (vedi i 20.000 scappati anni addietro dall’Albania), sembra proprio che i vari “dittatori” che reggono le sorti di questi Paesi, fungano anche da “guardiani” del loro popolo; insomma, parrebbe che i “democratici” occidentali, per non essere disturbati da questa marea umana che potrebbe venire a chiedere di poter stare un po’ meglio, abbia messo in campo dei “cani da guardia” con il compito di arginare il più possibile l’esodo dei loro cittadini.
Nel momento in cui questi “controllori” vengono sbalzati di sella da movimenti di massa armati, questi Paesi si trovano con la porta di uscita completamente spalancata e di questo molti di loro – in particolare giovani - approfittano per andare a vedere se di là dal mare si campa meglio; non dimentichiamo poi che la televisione è oggetto di consumo anche da loro e da questo mezzo osservano le patinate vite degli occidentali, tutti dediti a mangiare, bere e fare l’amore, così come impone la pubblicità.
Ed allora, perché non provarci anche loro?? Ed infatti, eccoli qua!!