mercoledì, marzo 30, 2011
A COSA ANDIAMO INCONTRO?
Le forze aeree USA-franco-inglesi stanno continuando a martellare le difese di Gheddafi cercando così di portare sostegno alle tribù cirenaiche contro le tribù tripolitane che fanno riferimento al Rais..
Se andiamo indietro nel tempo, incontriamo una dichiarazione di Kruscev a Kennedy: “il diritto del ribelle è il diritto sovietico di aiutare a combattere i governi reazionari”; sembra che questo dettame dell’ex Premier sovietico, sia presa stranamente ad esempio da molti paesi occidentali per il loro comportamento nella crisi della Libia, così come avvenne per la Tunisia; altrettanto stranamente, il comportamento sulle vicende di Siria e Iran e su quelle cinesi è molto diverso; chissà perché!!
I paesi occidentali – ex colonialisti – cercano di convincere questi Paesi ad adottare la “nostra democrazia”, imponendo così agli altri quello che comincia a scricchiolare anche da noi; ma tutto questo ha un paio di difetti ai quali non si è forse dato troppo peso: il primo è la mancata conoscenza di coloro che gestiscono i ribelli, cioè se esiste una qualche ingerenza di Al Qaeda oppure se siamo in presenza solo di islamici, all’interno dei quali si può annidare qualche estremista, ma niente più.
Sull’onda dell’entusiasmo di far fuori il Rais, si rischia di ritrovarci un nuovo Komeini o, peggio ancora, qualcuno messo lì da Osama; e avere questi signori a pochi chilometri dalle nostre coste (ma anche di Spagna e Francia) non credo che sia piacevole.
Il secondo problema che si sta affacciando in maniera sempre più prepotente, è sicuramente l’ondata di migranti che si sta riversando verso Lampedusa; dalle ultime notizie sembra che il numero di questi fuggiaschi sia di circa seimila, superando così la popolazione stanziale dell’isola che ammonta a 5.200 abitanti.
Che cosa fare per questo problema? Anzitutto renderci conto che nessuna Nazione può affrontarlo da sola (senza ricorrere alla forza), perché il numero di coloro che si accingono a fuggire dalla Tunisia, ma poi anche dalla Libia e da altri paesi magrebini, è talmente alto da mettere in difficoltà qualunque Nazione.
In questi casi, rispuntano fuori le posizioni di molti di noi: tutti siamo convinti che questa è gente che “ha bisogno”, ma nessuno è disposto a cedere niente di suo per alleviare i loro problemi; vorrei che mi si spiegasse il motivo per cui i cittadini di Lampedusa debbono sottostare a queste emergenze ricorrenti; cosa hanno fatto di male?
Ai Lampedusani viene detto che questi migranti sono, nella stragrande maggioranza, delle persone che utilizzano l’isola come il ponte di una portaerei, cioè un punto di approdo per poi dirigersi dove hanno più interesse a recarsi, in molti casi perché hanno amici e parenti allogati in altri stati europei.
E magari i civilissimi siciliani ci hanno anche creduto! Certo che quando hanno appreso che la civilissima Francia dell’amico Sarkozi ha già iniziato i “respingimenti”, si sono un po’ allarmati. Già, perché i telegiornali ci hanno mostrato un certo numero di migranti che dalla Stazione di Ventimiglia stanno cercando di raggiungere – a mezzo treno – la Francia, ma che alla frontiera vengono sistematicamente respinti.
E quindi, anche alla Stazione di Ventimiglia si apre un capitolo assistenza, con una quarantina di migranti che, pur in possesso di un biglietto per il treno, debbono essere assistiti e che, per il momento, vengono ospitati nei locali della stazione ferroviaria.
Una domanda: che ci abbiamo riservato il compito di “albergatori”, vista la nostra propensione per il comparto del turismo? A parte gli scherzi: la situazione si fa seria e si rischia di avere grossi problemi interni. Chiaro!!
Se andiamo indietro nel tempo, incontriamo una dichiarazione di Kruscev a Kennedy: “il diritto del ribelle è il diritto sovietico di aiutare a combattere i governi reazionari”; sembra che questo dettame dell’ex Premier sovietico, sia presa stranamente ad esempio da molti paesi occidentali per il loro comportamento nella crisi della Libia, così come avvenne per la Tunisia; altrettanto stranamente, il comportamento sulle vicende di Siria e Iran e su quelle cinesi è molto diverso; chissà perché!!
I paesi occidentali – ex colonialisti – cercano di convincere questi Paesi ad adottare la “nostra democrazia”, imponendo così agli altri quello che comincia a scricchiolare anche da noi; ma tutto questo ha un paio di difetti ai quali non si è forse dato troppo peso: il primo è la mancata conoscenza di coloro che gestiscono i ribelli, cioè se esiste una qualche ingerenza di Al Qaeda oppure se siamo in presenza solo di islamici, all’interno dei quali si può annidare qualche estremista, ma niente più.
Sull’onda dell’entusiasmo di far fuori il Rais, si rischia di ritrovarci un nuovo Komeini o, peggio ancora, qualcuno messo lì da Osama; e avere questi signori a pochi chilometri dalle nostre coste (ma anche di Spagna e Francia) non credo che sia piacevole.
Il secondo problema che si sta affacciando in maniera sempre più prepotente, è sicuramente l’ondata di migranti che si sta riversando verso Lampedusa; dalle ultime notizie sembra che il numero di questi fuggiaschi sia di circa seimila, superando così la popolazione stanziale dell’isola che ammonta a 5.200 abitanti.
Che cosa fare per questo problema? Anzitutto renderci conto che nessuna Nazione può affrontarlo da sola (senza ricorrere alla forza), perché il numero di coloro che si accingono a fuggire dalla Tunisia, ma poi anche dalla Libia e da altri paesi magrebini, è talmente alto da mettere in difficoltà qualunque Nazione.
In questi casi, rispuntano fuori le posizioni di molti di noi: tutti siamo convinti che questa è gente che “ha bisogno”, ma nessuno è disposto a cedere niente di suo per alleviare i loro problemi; vorrei che mi si spiegasse il motivo per cui i cittadini di Lampedusa debbono sottostare a queste emergenze ricorrenti; cosa hanno fatto di male?
Ai Lampedusani viene detto che questi migranti sono, nella stragrande maggioranza, delle persone che utilizzano l’isola come il ponte di una portaerei, cioè un punto di approdo per poi dirigersi dove hanno più interesse a recarsi, in molti casi perché hanno amici e parenti allogati in altri stati europei.
E magari i civilissimi siciliani ci hanno anche creduto! Certo che quando hanno appreso che la civilissima Francia dell’amico Sarkozi ha già iniziato i “respingimenti”, si sono un po’ allarmati. Già, perché i telegiornali ci hanno mostrato un certo numero di migranti che dalla Stazione di Ventimiglia stanno cercando di raggiungere – a mezzo treno – la Francia, ma che alla frontiera vengono sistematicamente respinti.
E quindi, anche alla Stazione di Ventimiglia si apre un capitolo assistenza, con una quarantina di migranti che, pur in possesso di un biglietto per il treno, debbono essere assistiti e che, per il momento, vengono ospitati nei locali della stazione ferroviaria.
Una domanda: che ci abbiamo riservato il compito di “albergatori”, vista la nostra propensione per il comparto del turismo? A parte gli scherzi: la situazione si fa seria e si rischia di avere grossi problemi interni. Chiaro!!