<$BlogRSDUrl$>

martedì, febbraio 01, 2011

PER FORTUNA UNA BUONA NOTIZIA 

In questo mondo pieno di brutture e, in particolare, in questo nostro Paese pieno di truffe, accaparramenti, prevaricazioni e … potrei continuare, è bello ogni tanto ricevere dalla cronaca una notizia che ci induce a una speranza “piccola ma inattesa”!!
La notizia in questione è che la notissima signorina “Ruby” (non credo ci sia bisogno di spiegare perché è notissima), impegnata in un “nuovo” mestiere e quindi presentatasi in una nota discoteca della Riviera romagnola ha trovato nei giovani che erano presenti un interesse in verità assai lieve; diciamo meglio: quasi nessuno se l’è filata, nonostante il nutrito schieramento delle guardie del corpo che circondavano la ragazza (facendo scena), che si è rivelato assolutamente esagerato per l’occasione.
Quindi, amici carissimi, quando diamo addosso ai nostri giovani, stiamo attenti, perché almeno in questa circostanza hanno dimostrato di sapere scegliere tra “grano e loglio”, come si dice dalle mie parti.
La ragazza si sarà stupita di vedere che non suscitava lo stesso entusiasmo di quando si esibiva per “i potenti”, ma deve capire che la notorietà logora e quindi la signorina farebbe bene a trovarsi – alla svelta – un marito per assicurarsi così una vita decorosa.
Vedete, il cinema insegna a prevede alcune situazioni con un certo anticipo: nel film di Dino Risi “In nome del popolo italiano”, la ragazzina che viene trovata morta è una tipo “Ruby”, alla quale il ricco industriale aveva trovato un posto ai Grandi Magazzini, ma lei ha preferito un altro “mestiere”, spinta anche dai rapaci genitori che appaiono molto interessati alle laute prebende che lei intasca con le sue prestazioni.
Ma torniamo ai nostri giovani che, almeno in questa occasione, si sono comportati molto bene; sono giorni e giorni che leggiamo e vediamo in TV le piazze di alcune capitali mediorientali ripiene di giovani che rischiano la vita per affermare il loro diritto a poter vivere una vita migliore: sono in grandissima maggioranza diplomati o addirittura laureati (cioè mandati a scuola perché non diano noia), ma che nel loro Paese non trovano un posto di lavoro e in larga misura sono costretti a venire da noi a fare gli sguatteri o i pizzaioli, o peggio ancora, a delinquere.
Da notare che questi Paesi hanno una percentuale di “under 25” altissima: si calcola che siano addirittura il 65% della popolazione e quindi, capirete bene, possono determinare delle maggioranze con estrema facilità; non hanno ancora una guida e neppure le idee chiare sul futuro, ma almeno sanno che “non vogliono più il regime attuale” e questo è già qualcosa; l’augurio che possiamo fare a questi giovani è quello di non farsi trascinare “dai grandi” che probabilmente cercheranno il vecchio slogan delle finte rivolte: “cambiare tutto perché non cambi niente”.
Da noi le rivolte giovanili provocano conseguenze ben diverse: vetrine infrante, auto incendiate, qualche bancomat messo fuori uso, insomma sembrano attacchi all’opulenza del sistema; per fortuna (o sfortuna, decidete voi) non si va oltre a questi livelli di scontro e quindi il sistema ha facilmente la meglio nel ripristinare la situazione che al massimo è stata un po’ turbata dai lacrimogeni.
E le motivazioni sono ben diverse di quelle dei giovani mediorientali: in concreto, si tratta di mantenere lo status quo nelle scuole e negli atenei, diventando così alfieri di un conservatorismo che non si addice a loro e che produce invece un mantenimento degli incarichi – quasi tutti di origine politica – nei baroni e nei sotto-baroni, situazioni che generano poco merito, pochissimi posti nuovi e quasi nessuna speranza a chi si affaccia adesso alla vita; cioè a loro!!

This page is powered by Blogger. Isn't yours?