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giovedì, gennaio 20, 2011

ZIBALDONE N.1 

Con questo primo zibaldone del 2011 voglio affrontare tre argomenti che mi sono sembrati interessanti e che spero suscitino anche nei miei lettori analogo interesse.
IL PRIMO si riferisce ad un film, ma del quale non voglio parlare come “opera d’arte” ma solo come esempio di produzione; il film in questione è “Hereafter” di Clint Eastwood e narra la storia di tre personaggi molto diversi tra loro, accomunati da un problema comune: la morte.
Ma come dicevo, non voglio parlare del film ma solo invitarvi ad andare a vederlo, oltre che per la sua validità artistica, anche per suffragare quanto vi dico adesso: i produttori del film sono lo stesso regista, Clint Eastwood, il soggettista e sceneggiatore, Peter Morgan, l’attore principale, Matt Damon, il regista – evidentemente amico di Eastwood - Steven Speilberg e Katleen Kennedy, figlia del senatore Robert Kennedy, tutta gente che ha tirato fuori dalla propria tasca i soldi necessari a produrre il film e che spera di riprenderli. Provate invece ad andare a verificare il cast produttivo di un film italiano e vedrete che il maggiore finanziatore è lo Stato, poi c’è un Produttore, sia esso De Laurentis o altri, ma in seconda posizione, dietro al famoso FUS (Fondo Unico per lo spettacolo), cioè lo Stato, cioè noi tutti, vero finanziatore del film e teatri di prosa e lirici.
Questo per dire che noi, insieme ad un paio di Nazioni europee, siamo gli unici al mondo che veniamo sovvenzionati dallo Stato, un po’ come avveniva nell’Unione Sovietica di staliniana memoria; ma da quei tempi ne è corsa di acqua sotto i ponti; o no?? A quando, rimettersi soltanto al responso del pubblico che paga?? Mai??
IL SECONDO si riferisce al nuovo allarme per gli alimenti inquinati da veleni, in questo caso la diossina, che si è diffuso prima in Germania e poi nel resto dell’Europa; per molti specialisti del settore, il problema sta nel desiderio sempre più prepotente, che la gente ha di riempire il frigorifero fino a farlo scoppiare; con questa domanda sempre maggiore, le industrie internazionali sono indotte a utilizzare materie prime di scarso valore, e questo in aggiunta alla scarsità emergente dei terreni coltivabili.
Tutto questo provoca delle modifiche – in peggio – delle pratiche agricole, che sono sempre più condizionate dall’accelerazione dei cicli produttivi; da qui il ricorso sempre maggiore alla “chimica”, con il conseguente inquinamento delle produzioni.
Per cambiare le cose dovremmo fare una cosa semplice e allo stesso tempo utile per le nostre tasche e il nostro fisico: mangiare tutti un po’ meno e soprattutto non riempire la nostra dispensa di alimenti “inutili” messi in commercio solo per fare fatturato.
IL TERZO riguarda la Cina, il cui Presidente è in questi giorni in visita ufficiale negli Stati Uniti; il premier cinese si porta dietro alcune cifre che provvederà a sbandierare davanti a Obama: con l’ultima rilevazione di Bloomberg, le riserve valutarie cinesi hanno raggiunto i 2,85 trilioni di dollari e nel prossimo giugno arriveranno a toccare i 3 trilioni, circa sei volte quella dell’intera eurozona (per notizia, un trilione corrisponde a mille miliardi!! Provate a scriverlo!!); se a questo aggiungiamo un aumento del 19% dell’export, possiamo comprendere che la grande liquidità potrebbe far lievitare l’inflazione ed allora ecco spiegato il deflusso di capitali verso l’estero, vedasi prima di tutto gli aiuti concessi a Paesi in crisi finanziaria come la Grecia, l’Irlanda, la Spagna ed il Portogallo. Questa fuoruscita di capitali, oltre a rafforzare l’immagine di grande nazione che la Cina si è conquistata, modera il surriscaldamento della moneta cinese sul mercato interno e quindi questo “eccesso di salute” rimane controllato dalle autorità monetarie cinesi. Non male come strategia a medio termine!!

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