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martedì, dicembre 21, 2010

NOTIZIE DI QUESTI GIORNI 

A margine del Decreto Gelmini sulla riforma della scuola, ho rilevato un’affermazione che mi ha stupito, in quanto resa da un ex uomo dello Stato, il Questore Serra, ora prestato alla politica (è in Parlamento nelle file dell’UDC); egli afferma che le manifestazioni che si sono susseguite in questi giorni e che si ripeteranno domani in occasione della prevista approvazione finale della norma, si dividono in due categorie: da una parte stanno gli studenti che protestano per qualcosa che li riguarda molto da vicino e lo fanno con manifestazione del pensiero e in modo civile e corretto; dall’altra ci sono i facinorosi, quelli dei Centri Sociali e alcuni “professionisti” della protesta che devono essere duramente contestati dalle Forze dell’Ordine.
Se ci fate caso, è una affermazione che non ha la minima sbavatura e che pertanto deve essere condivisa pienamente; una cosa mi lascia perplesso: come si fa – e caso mai se l’ex Questore Serra ce lo insegna – a discernere in quella bolgia il grano dal loglio, cioè i buoni dai cattivi?
Si potrebbe dire che tra questi ultimi ci mettiamo tutti quelli che pur inquadrati dalle telecamere hanno dato libero sfogo alla loro latente violenza ed hanno impugnato un piccone o una sbarra di ferro con cui hanno frantumato le vetrine di molti negozi ed una lunga sequela di postazione Bancomat, oltre ad aver incendiato moltissime automobili parcheggiate ai margini della via in cui scorreva il corteo; tutti gli altri – ma come riconoscerli? – sono i buoni; un’ultima notizia: c’è qualcuno che mi sa dire chi sarà incaricato dei rimborsi a negozi e banche così duramente colpiti? Non credo che tali manifestazioni facciano parte della normale copertura assicurativa e quindi vorrei sapere chi ci rimette; chiedo troppo??!!
La seconda notizia l’ho appresa da una trasmissione televisiva e riguarda le “morti bianche” (non capisco perché questo colore), cioè gli infortuni e le morti sul lavoro; siamo in possesso di un dato annuale che si riferisce al 2009 che ci dice come in quel periodo si siano infortunate sul lavoro 780/mila persone – più di 2/mila ogni giorno – e di queste ne siano morte 1.050, quasi tre ogni giorno inclusi i festivi, quando cioè solitamente non si lavora. Se questi dati sono veri, e non ho motivo per dubitarne, le poche notizie riguardanti “il morto sul cantiere” che appaiono ogni tanto sulla cronaca locale dei quotidiani, sono una minimissima parte di quello che avviene nella realtà; ripeto: ogni giorno 3 persone muoiono sul lavoro, quindi facendo il proprio dovere come lo fanno i soldati in Afghanistan, ma guadagnando molto meno e – stando a questi dati – con altrettante probabilità di lasciarci la buccia.
Un’ultima notizia che fa pensare: oggi la Banca d’Italia ha comunicato alla stampa i dati sulla ricchezza in Italia e, a parte tanti altri parametri che commenteremo un’altra volta, un dato merita qualche riflessione: la metà della ricchezza (mobiliare, quindi titoli di stato o garantiti, e immobiliare, appartamenti e/o ville in città e in campagna) appartiene al 10% degli italiani.
E l’altro 50% della ricchezza nazionale a chi appartiene, mi chiede un amico? Questa è una bella domanda, ma un po’ impertinente; ti basti sapere che né io e neppure tu, facciamo parte del 10% della popolazione che si è accaparrata la metà della ricchezza; però siamo il 90%, cioè la stragrande maggioranza della gente. Vi sembra poco? Vi sembra che non si possa fare niente?? Vi sembra che vada bene che questo 10% abbia così tanto? Sappiate che l’anno prima lo stesso 10% aveva soltanto il 45%!! Bravi quei signori del 10% che hanno accumulato un 5% in più! Come avranno fatto??

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