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giovedì, novembre 04, 2010

ANATRA ZOPPA 

Il titolo di questo post deriva dall’”idiotismo” americano (lame duck) che indica una carica politica che viene “azzoppata” da un qualche evento; nella circostanza, abbiamo la carica di Presidente degli Stati Uniti che viene azzoppata (in una zampa sola per la verità) dai risultati delle elezioni di medio termine in cui i repubblicani hanno trionfato alla Camera dei Rappresentanti guadagnando 60 deputati e portando così il totale a 239 contro i 183 dei democratici. Al Senato le cose vanno meglio per i democratici che, pur perdendo 6 seggi, riescono a mantenere la maggioranza (51 a 46).
In passato, questa situazione si è verificata altre volte e le cose – sia pure con una maggiore accortezza dell’esecutivo – sono continuate ad andare avanti tranquillamente: non dimentichiamoci che non siamo in Italia e che quindi il bene comune viene sempre anteposto al bene del partito; per inciso: Barack Obama si è assunto la responsabilità del disastro elettorale.
Ma torniamo all’evento e chiediamoci anzitutto cosa è successo; forse – scrivo queste note senza conoscere appieno i commenti dei giornalisti americani – due cose hanno influito in questa tornata elettorale: la prima è il rigurgito della crisi economica che ha colpito moltissimi americani i quali se la sono presa, com’è naturale, con il comandante in capo ed hanno cercato di fargliela pagare; la seconda è stata l’incertezza che stanno vivendo in America per la fine delle operazioni belliche in Afghanistan, dove i morti continuano a sommarsi.
Dai primissimi commenti sembra che il “Tea Party”, il nuovo raggruppamento che ha corso insieme ai repubblicani, sia stato una delle chiavi di volta per la vittoria: le cose propugnate – ritorno ai valori originari, basta con un debito pubblico così mostruoso, smettiamola con queste guerre ed altri del genere – hanno fatto presa specie sull’elettorato moderato che non ha gradito le spese faraoniche fatte da Obama per la riforma sanitaria che, alla fin fine, ha lasciato ben 22milioni di americani senza assistenza. La leader del movimento – quella Sara Palin molto chiacchierata in America – esulta per i bellissimi risultati conseguiti e pensa addirittura di mantenersi sulla cresta dell’onda fino alle nomination del 2012 quando si tratterà di sfidare nuovamente Obama per la permanenza alla Casa Bianca.
Un altro fattore che si è rivelato a favore del partito dell’elefante, è il voto espresso delle donne che – secondo vari sondaggi – ebbe grande importanza nel 2008 e che incarnò esattamente lo slogan di Obama “yes we can”; adesso, molte di loro hanno cambiato radicalmente bandiera, affermando “sono una mamma e non sono una scema: sono stanca di queste promesse non mantenute e delle troppe tasse imposte per pagare la riforma sanitaria”.
Due brevi notazioni per concludere; il primo riguarda lo stipendio dei nuovi eletti: sapete quanto guadagnano? Poco più di 124mila euro (174mila dollari) ovverosia 10.000 euro il mese; meno della metà di quanto guadagnano i nostri onorevoli; da cosa deriva questa differenza? Non lo so, ma forse dipende dal fatto che siamo più “furbi”?
La seconda notazione si riferisce al numero degli onorevoli: a fronte del nostro migliaio e passa di onorevoli, abbiamo una situazione americana che ci mostra un Senato composto da 100 elementi ed una Camera formata da 433 onorevoli; in tutto 533 persone, la metà circa dei nostri baldi deputati; il tutto di fronte ad una differenza territoriale mostruosa e ad un impegno sostanziale sia in campo nazionale che internazionale, assai diverso tra le due Nazioni; e non certo a favore nostro!!

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