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sabato, ottobre 23, 2010

COSE VARIE DAL MONDO 

Inghilterra/Arabia Saudita, Cile e Cina: questi i luoghi dai quali partono le notizie che mi accingo a presentarvi; il primo (Inghilterra/Arabia Saudita) si è svolto a Londra, dove in un lussuoso albergo è stato arrestato un principe della famiglia reale saudita, accusato di avere ucciso il proprio domestico, un giovane di 32 anni, reo di avergli “resistito” alle richieste sessuali. Portato in Tribunale, la giuria ha emesso un verdetto in appena due ore, dichiarandolo colpevole di omicidio e di vari atti di violenza personale nei confronti del “servo”: il tutto fedelmente registrato dalle telecamere dell’albergo che hanno ripreso una scena di violenza avvenuta addirittura in ascensore.
Fin qui la vicenda del principe sporcaccione; ma questo signore, dopo essersi dichiarato “gay”, ha chiesto di essere rinchiuso in un carcere britannico in quanto se venisse rimandato in patria rischierebbe grosso – addirittura la vita – per le sue inclinazioni sessuali che non sono assolutamente ammesse nell’Arabia Saudita.
E passiamo al Cile, dove la vicenda dei 33 minatori salvati in un miniera bloccata da una frana, hanno commosso e impressionato l’intero paese sudamericano ma anche il mondo intero si è unito nella trepidazione dei 69 giorni di attesa e di “partecipazione emozionale” ai lavori messi in piedi dai tecnici; ovviamente il giorno in cui è cominciato il “risalire” dei minatori, la trepidazione e la gioia è straripata, anche perché l’evento è stato seguito in diretta da tutte le televisioni del mondo e da 750 giornalisti che hanno raccontato il tutto ai lettori sparsi nei cinque continenti.
Due cose, in particolare, mi hanno colpito: i 33 minatori sono diventati degli involontari “divi” e sono stati invitati da tutte le televisioni del Paese sia per normali interviste che per la partecipazione a trasmissioni delle reti; il tutto ovviamente a pagamento e quindi credo proprio che i 33 eroi nazionali, non riprenderanno a fare i minatori, ma avranno davanti tutta una gamma di possibilità, dagli intrattenitori televisivi ai divi del cinema: starà a loro scegliere per il meglio.
Intanto, hanno stabilito che tutti gli introiti che riceveranno per queste apparizioni televisive e cinematografiche andranno a far parte di un fondo comune che verrà diviso tra tutti loro in parti rigorosamente uguali; sarà interessante nel prossimo futuro controllare quanto durerà questo accordo che potremmo definire “socialista puro”.
La seconda cosa che mi ha colpito, è stato il fatto che tre tecnici – prima di iniziare la risalita dei minatori – sono scesi dentro il cunicolo per dirigere l’ordine della risalita e ci sono rimasti per due giorni (tanto è durata l’intera operazione) e quando sono risaliti nessuno li ha osannati e loro se ne sono tornati alla originale occupazione.
E l’ultima Nazione che utilizzo per questo viaggio nelle notizie particolari, è la Cina e la metto in relazione alla vicenda cilena con una notizia che dice come nel 2010 i minatori sepolti vivi e “dati per morti” sono stati 2800; ovviamente questa cifra non ha mai ricevuto una conferma ufficiale dalle autorità ma neppure una smentita e neppure un giornalista che abbia avuto la possibilità di raccontare qualcosa.
Ma facciamo il paragone tra le due vicende “minerarie”: in Cile lacrime di gioia, tecnologia alle stelle e apertura ai mass-media; dall’altra, la Cina, chiusa ad ogni notizia, che censura tutto, anche le lacrime di dolore dei parenti delle vittime.
Le differenze sono anche i punti di partenza: il Cile è un paese democratico che sta costruendo un sistema capitalista evoluto, mentre in Cina abbiamo un sistema paradossale che ha un capitalismo schizofrenico calato nella camicia di forza del partito unico: eppure tra vent’anni avrà strappato agli USA il primato del Pil. Basta??

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