<$BlogRSDUrl$>

domenica, settembre 19, 2010

E IN ITALIA COSA SUCCEDE ? 

La situazione politica italiana è caratterizzata dalle “solite” polemiche che investono entrambe le compagini maggiori, PdL e PD: dei primi sappiamo che lo “strappo” di Fini ha messo in grossa agitazione il partito e che il Capo Berlusconi si arrabatta per tirare avanti la legislatura in modo da poter scansare le inchieste dei PM; dall’altra parte dello schieramento, ci ha pensato Veltroni ad agitare le acque, formando di fatto una nuova corrente – ostile al segretario Bersani – composta da 75 parlamentari e scompaginando le carte che pazientemente erano state disposte per formare un “qualcosa” che, in caso di elezioni, potesse sconfiggere l’”odiato” Berlusca.
I due “ribelli” – Fini e Veltroni – si sono distinti in passato per alcune affermazioni che adesso non gli fanno onore: cominciamo da Fini che ebbe a dire “le correnti sono il cancro dei partiti”, per proseguire con Veltroni che affermo, con enfasi maggiore e più poetica, “sulla mia tomba voglio sia scritto che non ho mai promosso o aderito a una corrente”; in politica la coerenza è un difetto???
Entrambi, ovviamente, avranno anche le loro sacrosante ragioni ad essere in collera con i loro “capi”, accusandoli di aver “tradito il progetto originario”, ma il momento storico e soprattutto economico in cui si svolgono questi duelli, rende gli attacchi alle leadership particolarmente incomprensibili per la gente comune, la quale ritiene – forse sbagliando, ma chissà…- che alla base di tutti questi distinguo ci siano soltanto degli interessi personali che niente hanno quindi a che vedere con il bene del popolo.
Se poi scendiamo un po’ di più nei dettagli della questione, possiamo dire che le similitudini tra Fini e Veltroni sono poche in quanto ognuno di loro ha provenienze particolari: per il primo, giova ricordare che circa venti anni fa, i colonnelli del vecchio Msi sostituirono il giovane Gianfranco con il vecchio Pino Rauti; a quel punto la moglie di Fini, Daniela – sostituita con quella che al momento gli sta dando qualche grattacapo – ebbe a dirgli, con chiarezza e brutalità: “o metti le palle sul tavolo o sei finito”; il marito capì l’insegnamento della moglie, tirò fuori gli attributi e in un anno riconquistò la segreteria del partito.
Per un caso curioso, anche Bersani ha una moglie che si chiama per l’appunto Daniela ed è presumibile che, dal bancone della sua farmacia comunale di Piacenza, gli abbia rivolto lo stesso invito, ma non è dato sapere come abbia reagito il marito Pierluigi; certo che nella sinistra, quando si cerca una scusante per le difficoltà, si tira fuori il concetto “da noi si discute democraticamente, non c’è un padrone come dall’altra parte” il che è un nascondersi dietro un dito, visti i tanti concorrenti per la leadership del partito che si stanno presentando, da Niki Vendola a Chiamparino, per citare solo i più gettonati.
Il tutto, al momento, è una partita puramente teorica che si sta giocando in modo virtuale, visto che non ci sono all’orizzonte immediato delle nuove elezioni e che non sembra neppure che sia giunta l’ora per Berlusconi di abbandonare la politica, nonostante i suoi 74 anni; probabilmente la certezza dell’immortalità – scusate la battuta – può avergli fatto decidere per un altro mandato, dopo quello che dovrebbe scadere nel 2013, quando cioè gli anni di età saranno 77; staremo a vedere!!
È chiaro che un rimescolamento della politica si potrebbe avere soltanto se dal mazzo di carte viene tolto l’asso piglia tutto di Silvio; ma da solo non credo che si convinca; probabilmente qualche magistrato cercherà di “intervenire” sulla decisione, ma allora si entra in tutta un’altra storia che non è oggetto di questo post.

This page is powered by Blogger. Isn't yours?