mercoledì, agosto 11, 2010
L'UOMO E LA NATURA
È forse una guerra? Sembrerebbe che lo scontro tra l’uomo e la natura, anziché un rapporto di collaborazione, si stia riducendo ad una guerra tra le più sanguinose; l’uomo ha fatto la prima mossa con la cretinata del Golfo del Messico, dove la multinazionale BP ha ridotto ad un lago melmoso, quello splendido specchio d’acqua dove si pescavano i migliori granchi del mondo.
La natura ha risposto per le rime operando su due fronti: il fuoco e l’acqua; per il primo elemento, abbiamo la catastrofica situazione della Russia, dove le altissime temperature (fino a 44 gradi) hanno provocato una miriade di incendi che sono stati alimentati da un fortissimo vento che non accenna a calmarsi.
Il primo problema che si cerca di risolvere è l’accumulo di fumo che si sta impadronendo dell’intera Russia, coprendo tutta Mosca ed arrivando fino a San Pietroburgo; la forza e l’intensità di questi fumi ha raggiunto addirittura la stratosfera e sta creando grossi danni alla salute dei moscoviti che non sanno più come difendersi: il fumo accoppiato alla temperatura di 44 gradi rischia di mettere al tappeto i russi che stanno già piangendo 52 vittime dirette ed altre 700 che sono state considerate indirette, in quanto la causa ufficiale della morte è stata ascritta a cardiopatie ed a patologie delle vie respiratorie; una cosa è certa: i documenti fotografici ci mostrano una notevole quantità di persone che cercano di difendersi dallo smog utilizzando le mascherine: le immagini sono impressionanti.
Questa altissima temperatura che perdura ormai da molto tempo, ha provocato una gravissima siccità e, conseguentemente, ha spinto al rialzo il costo dei cereali, in particolare del grano, del quale la Russia è uno dei maggiori produttori: ci si chiede se è tutto vero oppure è la speculazione che sta approfittando della situazione; in entrambi i casi è molto grave.
A fianco di questo problema, la natura ha mosso un’altra “divisione corazzata”: l’acqua; Cina, Pakistan e India sono i territori di alcune disastrose inondazioni che stanno mettendo in ginocchio quelle popolazioni: il conteggio dei morti e dei dispersi si allunga a vista d’occhio e a questi si aggiungono alcuni milioni di senza tetto e tanta gente che ha avuto addirittura l’intero villaggio travolto dalle acque.
Il commento che sale di bocca in bocca è che questa situazione appare come peggiore anche di quella dello tsunami; per il capitolo “acqua”, c’è da aggiungere che la natura si è presentata minacciosamente anche nell’Europa Centrale, con un feroce maltempo che ha provocato allagamenti e distruzioni: la Nazione più colpita è la Polonia che segnala già 15 vittime.
E l’uomo? Non si è fatto trovare impreparato ed ha fatto subito una nuova mossa, utilizzando il già sperimentato petrolio: al largo dell’India e più precisamente vicinissimo alle coste di Mumbai, la collisione tra due navi sta provocando una nuova catastrofe ambientale: la portacontainer “Chiara” – battente ovviamente bandiera panamense e quindi difficile da collocare geograficamente – sta perdendo diverse tonnellate del proprio carburante oltre a 400 dei 1200 container, alcuni dei quali sembra che contengano materiale definito genericamente “pericoloso” (pesticidi??); uno dei tanti problemi creato dall’evento, si riferisce al Centro di ricerche atomiche di Bhabha, che è lambito dalla chiazza oleosa, consigliando i tecnici a sospendere l’utilizzo dell’acqua di mare per il raffreddamento della centrale. Bella mossa, vero??!!
Possiamo dire: Uomo-Natura 2a2; ma di questo passo la guerra non finirà di sicuro!!
La natura ha risposto per le rime operando su due fronti: il fuoco e l’acqua; per il primo elemento, abbiamo la catastrofica situazione della Russia, dove le altissime temperature (fino a 44 gradi) hanno provocato una miriade di incendi che sono stati alimentati da un fortissimo vento che non accenna a calmarsi.
Il primo problema che si cerca di risolvere è l’accumulo di fumo che si sta impadronendo dell’intera Russia, coprendo tutta Mosca ed arrivando fino a San Pietroburgo; la forza e l’intensità di questi fumi ha raggiunto addirittura la stratosfera e sta creando grossi danni alla salute dei moscoviti che non sanno più come difendersi: il fumo accoppiato alla temperatura di 44 gradi rischia di mettere al tappeto i russi che stanno già piangendo 52 vittime dirette ed altre 700 che sono state considerate indirette, in quanto la causa ufficiale della morte è stata ascritta a cardiopatie ed a patologie delle vie respiratorie; una cosa è certa: i documenti fotografici ci mostrano una notevole quantità di persone che cercano di difendersi dallo smog utilizzando le mascherine: le immagini sono impressionanti.
Questa altissima temperatura che perdura ormai da molto tempo, ha provocato una gravissima siccità e, conseguentemente, ha spinto al rialzo il costo dei cereali, in particolare del grano, del quale la Russia è uno dei maggiori produttori: ci si chiede se è tutto vero oppure è la speculazione che sta approfittando della situazione; in entrambi i casi è molto grave.
A fianco di questo problema, la natura ha mosso un’altra “divisione corazzata”: l’acqua; Cina, Pakistan e India sono i territori di alcune disastrose inondazioni che stanno mettendo in ginocchio quelle popolazioni: il conteggio dei morti e dei dispersi si allunga a vista d’occhio e a questi si aggiungono alcuni milioni di senza tetto e tanta gente che ha avuto addirittura l’intero villaggio travolto dalle acque.
Il commento che sale di bocca in bocca è che questa situazione appare come peggiore anche di quella dello tsunami; per il capitolo “acqua”, c’è da aggiungere che la natura si è presentata minacciosamente anche nell’Europa Centrale, con un feroce maltempo che ha provocato allagamenti e distruzioni: la Nazione più colpita è la Polonia che segnala già 15 vittime.
E l’uomo? Non si è fatto trovare impreparato ed ha fatto subito una nuova mossa, utilizzando il già sperimentato petrolio: al largo dell’India e più precisamente vicinissimo alle coste di Mumbai, la collisione tra due navi sta provocando una nuova catastrofe ambientale: la portacontainer “Chiara” – battente ovviamente bandiera panamense e quindi difficile da collocare geograficamente – sta perdendo diverse tonnellate del proprio carburante oltre a 400 dei 1200 container, alcuni dei quali sembra che contengano materiale definito genericamente “pericoloso” (pesticidi??); uno dei tanti problemi creato dall’evento, si riferisce al Centro di ricerche atomiche di Bhabha, che è lambito dalla chiazza oleosa, consigliando i tecnici a sospendere l’utilizzo dell’acqua di mare per il raffreddamento della centrale. Bella mossa, vero??!!
Possiamo dire: Uomo-Natura 2a2; ma di questo passo la guerra non finirà di sicuro!!