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martedì, luglio 06, 2010

GENIALITA' 

Il personaggio che rappresenta “il genio”, è sempre stato molto ben visto dall’industria dello spettacolo, a cominciare dal cinema che in vari film ha presentato quello che per ciascuno di noi è lo stereotipo del genio: grande intelligenza accompagnata da altrettanta stravaganza nel modo di vivere.
Ve ne cito due a mo’ di ricordo: il primo è “A Beautiful mind” di Ron Howard, che narra la storia di un “nobel” per l’economia, John Forbes Nash, nel quale vediamo la genialità del matematico accompagnarsi ad una grave forma di schizofrenia; il secondo è “Will Hunting – genio ribelle” di Gus Van Sant, in cui la genialità matematica del giovane ragazzo delle pulizie del M.I.T. spunta fuori ad onta delle svariate incomprensioni e scetticismi di coloro che hanno la fortuna di incontrarlo
Una bella storia per il cinema si sta sviluppando proprio adesso in Russia, dove vive un signore che pare estratto dalle gallerie cinematografiche dei geni: si tratta di Grigory Perelman, 46 anni malissimo portati, vestito come un barbone, con giacche sbrindellate, jeans sporchi e scarpe da tennis sformate; e per di più, ha una barba incolta che lo fa assomigliare a Rasputin.
Questo signore, ha il merito – che egli, peraltro, non desidera festeggiare – di avere risolto uno dei sette enigmi rimasti da scoprire all’uomo contemporaneo: il problema si chiama “la congettura di Poincarè” e fermiamoci al nome senza addentrarci nello specifico perché non saprei andare oltre; per la soluzione di questo rompicapo ha ricevuto un premio di un milione di dollari dall’Istituto Clay di Cambridge (USA), premio che ovviamente – in perfetta chiave con il personaggio – non ha ritirato, affermando che “il denaro corrompe l’uomo moderno”; da notare che già nel 2006 aveva rifiutato la medaglia Fields, una sorta di Nobel della materia.
Sembrerebbe che la soluzione della “congettura di Poincarè”, potrebbe avere un utilizzo anche nell’industria e quindi potrebbero scaturire royalties e altre birbonate del genere: ma ce lo vedete il nostro Perelman a discutere di queste cose??
Pur con l’età ancora giovane, Grigory – chiamato affettuosamente Grisha – si è ritirato dall’insegnamento (non se ne conosce il motivo, probabilmente di ordine fisico o mentale) e vive con l’anziana madre in un monolocale di una casa popolare alla periferia di San Pietroburgo, usufruendo di una modesta pensione statale e nutrendosi – si dice, ma non saprei dire quanto c’è di leggenda e quanto di verità – esclusivamente di rape e cavolo nero.
Quando gli è stato comunicato il conferimento del premio per la soluzione della “congettura di Poincarè”, ha detto – con una logica che è ben al di là dell’attuale modo di pensare – che “se la soluzione è quella giusta, non c’è bisogno di nessun altro riconoscimento, per me è del tutto irrilevante”.
Che grande personaggio!! Che grand’uomo, così grande che non sembra neppure vero, eppure è verissimo e tutto quello che fa dipende solo dal suo modo di pensare, senza cioè riferirsi ad alcuna “convenzione” più o meno accettata dagli altri.
Ma questo mondo fatto di convenzioni e di immagini da proporre alla gente, cerca di utilizzare anche l’incolpevole Grisha: la sua modestia e l’essere così parco nel vivere e nel nutrirsi, gli è valso un elogio del presidente russo Vladimir Putin che – alle prese con gli accademici che gli rimproverano i tagli agli stanziamenti per la ricerca – ha commentato in maniera subdola i rifiuti di Perelman ai soldi ed alla gloria: “vedete, dovreste prendere esempio da lui”. Tutto il mondo è paese!!

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