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giovedì, luglio 22, 2010

CONSIDERAZIONI SULL'ECONOMIA 

Saranno, come è mio costume, considerazioni “terra-terra”, da uomo della strada e riguarderanno l’andamento dell’economia visto con riferimento alla gente comune, quelli come me e voi.
La “manovra” di contenimento della spesa pubblica è in retta d’arrivo e sta per essere licenziata dal Parlamento; subito una polemica che si alza dai tecnici dell’economia: se la manovra sarà “depressiva” per i consumi e li rallenterà ulteriormente, probabilmente ne servirà un’altra che, ovviamente, farà leva sull’aumento delle tasse; pronta la replica del Ministro Tremonti che esclude categoricamente di pensare ad una nuova manovra: la dichiarazione è di una ovvietà sconcertante, in quanto avrei proprio voluto vedere che avesse dichiarato il contrario (c’è ancora da approvare questa e già si dovrebbe pensare ad un’altra manovra??)!!
Peraltro, il problema della mancata crescita dei consumi è un dato di fatto; la gente compra meno e quindi il sistema “paranoico” della commercializzazione va in avaria; cerchiamo allora di vedere i motivi che stanno a monte di questa minore crescita: il primo è certamente la “depressione” che la crisi (di origine finanziaria, non scordiamocelo) ha messo addosso a quasi tutti, per cui ci sono oggettivamente meno soldi in tasca e chi ne fa le spese sono i consumi, prima quelli voluttuari e poi anche quelli indispensabili (alimentari, ecc.).
Il secondo motivo esce dalle analisi tecniche, ed ha origini diverse (ovviamente terra-terra): tra le misure messe a punto dal Governo, ci sono grossi interventi nei settori dell’evasione fiscale e questi “successi” potrebbero aver determinato un impoverimento della domanda di questi signori evasori che – forti della facilità del guadagno “in nero” – fino a qualche tempo addietro erano rispettati e ossequiati consumatori di gioiellerie, negozi di griffe, insomma dell’industria del lusso; vogliamo dire che i controlli e i successi della Guardia di Finanza sono deleteri per i consumi degli italiani? Sia pure paradossalmente, ma a questa domanda dobbiamo rispondere affermativamente.
Ricordo che ai tempi di “tangentopoli”, dove le lire facili correvano di mano in mano, finché non arrivarono i magistrati milanesi, un gioielliere importante, con negozi in Via Condotti a Roma e in Via Montenapoleone a Milano, mi diceva che tutti gli “inquisiti” e gli “arrestati” erano tra i suoi migliori clienti e che al momento avevano sospeso ogni acquisto; passata la bufera, ripresero tranquillamente come prima!! Forse succederà anche adesso??
Oltre al problema dei consumi, c’è un’altra situazione che non comprendo appieno: da una parte abbiamo dei dati assai incoraggianti, se comparati con quelli di un anno fa, riguardanti il fatturato (+8,9%) e gli ordinativi (+26,6%) dello scorso giugno; a fianco di questo trend positivo, mi sarei aspettato un analogo andamento della mano d’opera, ma così non è: gli esperti dicono che il problema della disoccupazione continuerà ancora, dato che le aziende – soprattutto quelle medie e quelle grandi – hanno avviato processi di ristrutturazione per riequilibrare domanda e offerta; e queste operazioni – guarda caso – cancellano posti di lavoro.
Il tutto, se ricordate bene, ad onta delle affermazioni sulla centralità dell’uomo nel mondo del lavoro, fatte da politici ed industriali, ma soprattutto dal Papa; come dire che a parlare sono buoni tutti e costa poco, mentre il mettere in pratica queste cose è la vera difficoltà e, vorrei aggiungere con parole magari troppo “pompose”, la vera sfida che attende tutti noi in questo tempo, bello e disgraziato!!

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