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lunedì, giugno 14, 2010

BENELUX 

Per la verità, dal contenuto di questo mio post mancherebbe il “LUX”, cioè il Lussemburgo, in quanto si riferisce solo al BE (cioè al Belgio) ed al NE (cioè all’Olanda); ricordate: quando eravamo a scuola, pensavamo almeno io, forse più somaro di voi, pensavo che dietro al termine BENELUX si celasse una Nazione e non tre, come ho scoperto in seguito. Ma torniamo a bomba: l’oggetto di questo post riguarda le elezioni in Belgio ed in Olanda, che per un caso si sono svolte a pochi giorni di distanza le une dalle altre; cominciamo da quelle olandesi che si sono tenute prima: in questo paese – dalla schietta anima progressista – esisteva una sparuta minoranza di estrema destra capitanata da Geert Willers che aveva nove seggi in Parlamento; ebbene questa formazione, il Pvv, Partito della Libertà, con il suo successo, ha fatto parlare di se molto più di quanto ci si sarebbe aspettato: 24 seggi e terzo partito rappresentato in Parlamento. Il motivo principale del successo è stata la campagna impostata tutta all’insegna del nazionalismo più esasperato, con chiusura netta e feroce a qualunque tipo di immigrazione (vietiamo il Corano e le Moschee!!) e con il “no” deciso all’entrata della Turchia nella UE.
Il test elettorale – il primo che si tiene in Europa dopo la grande crisi – ha peraltro compiuto un altro “miracolo”: dopo quasi un secolo ininterrotto di dominio socialista e cristianodemocratica, l’elettorato ha premiato il partito di destra del premier liberale Rutte (giovanissimo: 43 anni) che per un solo seggio ha la maggioranza in Parlamento: tale esigua differenza, induce gli osservatori a ipotizzare un governo di unità nazionale con il partito laburista, anche per tenere fuori dai giuochi il partito xenofobo di Willers.
In Belgio, l’elettorato sembra avere premiato il partito separatista fiammingo, la NVA, che è diventata la prima forza politica con il 29% dei consensi nelle Fiandre, la parte del paese che parla olandese, e la seconda a livello nazionale.
Gli osservatori politici belgi, commentano che questa affermazione della NVA, induce il suo leader, Bart de Wever, a puntare decisamente sulla creazione di una repubblica autonoma fiamminga, spingendo il Belgio – attualmente “federale” – prima verso una “confederazione” e successivamente – a breve – verso una scissione delle Fiandre.
Mi è venuto in mente di parlare di queste due elezioni politiche, in quanto dai suoi risultati possiamo trarre motivo di riflessione e “consolarci”, sotto molti aspetti: non siamo il solo paese europeo che si dibatte tra veti e ripicche anziché affrontare di petto i problemi della gente; anche i nostri vicini (i politici) sembrano discettare sul sesso degli angeli fregandosene dei reali desideri delle persone.
E tanto per continuare a “consolarci”, mentre noi abbiamo la manifestazione della CGIL che, a parte qualche urlaccio non produce altro, in Germania, una analoga manifestazione che protestava contro il piano economico del governo di Angela Merkel, ha prodotto un corteo che si è snodato per le vie di Berlino generando scontri e aspri tafferugli con le forze dell’ordine.
Secondo le autorità di polizia, 450 militanti dell’estrema sinistra si sarebbero uniti al corteo cui stavano partecipando migliaia di persone e avrebbe attaccato i poliziotti, quindici dei quali sono rimasti feriti (due in modo grave), lanciando contro di loro un ordigno esplosivo; l’unico commento che mi viene di fare è il solito: “guai a consolarci per le difficoltà degli altri; guardiamo le nostre e cerchiamo di porvi rimedio”; purtroppo, però, so bene che così non avverrà e tutti diranno: hai visto, anche la Merkel è nei guai”; e questo ci farà, prima sorridere e poi ridere di gusto; ma è giusto??

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