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giovedì, maggio 20, 2010

UN PO' DI ARIA PULITA 

Dopo tante brutture di cui siamo costretti a leggere ed io a scrivere, dopo tante figure squallide che incontriamo sul nostro cammino, prendiamoci una vacanza e parliamo di qualcosa di veramente eccezionale: la consegna a Tonino Guerra, classe 1920, dell’ennesimo David di Donatello, questa volta alla carriera, una carriera che é spaziata dalla poesia alla prosa ed al cinema, dove è stato un insostituibile collaboratore alla sceneggiatura per Antonioni, Fellini, De Sica (il padre, ovviamente) e tanti altri, l’ultimo mi pare che sia stato il greco Anghelopoulos.
Dall’alto dei suoi novanta anni suonati, Tonino impersona la saggezza e la pulizia d’animo, quella dote che risulta indispensabile per poter scrivere di cose così altamente spirituali: volete una piccolissima riprova? Ecco una delle ultime battute del poeta “non è vero che uno più uno fa sempre due; una goccia più una goccia fa una goccia più grande”. Semplicemente immenso!
Diplomato maestro elementare, nel 1943 è soldato nella grande guerra e viene deportato in Germania e internato in campo di concentramento; là trova alcuni romagnoli come lui che ogni sera, racconta Tonino, “mi chiedevano di recitare qualcosa nel nostro dialetto; allora scrissi per loro tutta una serie di poesie in romagnolo”, che poi utilizzerà quando, nel dopoguerra, si laureerà in pedagogia con una tesi orale proprio sulla poesia dialettale; adesso, dal 1989, vive e lavora a Pennabilli dove ha dato vita a svariate iniziative artistiche.
A dimostrazione della sua versatilità, Tonino Guerra nel 2004 è diventato famoso al grande pubblico in quanto è stato “testimonial” in uno spot di una catena di negozi di elettronica, creando il tormentone dell’ottimismo; lo ricordate??
Il David alla carriera è stato consegnato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ed è a lui che Guerra ha rivolto un breve discorso di particolare suggestione: “quando sono venuto a Roma, cinquanta anni fa, un mio amico pittore, Renzo Vespignani, mi ha portato a vedere le cose più belle della città; era un giorno molto caldo e Piazza San Pietro era deserta; gli chiesi come mai non ci fosse nessuno: guarda meglio, mi rispose; piano piano vidi che tutta la lunga ombra dell’obelisco era piena di gente. Signor Presidente, noi siamo la Sua ombra, contenti se tiene in tasca la nostra Costituzione”. Solo qualche ottuso bigotto potrà avere qualcosa da ridire all’accostamento della lunga figura del Presidente con un obelisco!!
A proposito dell’attuale situazione del lavoro, Guerra ha avuto un altro dei suoi splendidi accostamenti: “sarebbe bello se tutti gli operai in difficoltà riempissero una enorme piazza e rimanessero in silenzio; perché il silenzio è il più grande urlo di protesta che si possa alzare”.
Poi confiderà “io faccio la mia piccola parte parlando con i sindaci della mia vallata; dico loro: per favore, togliete dai paesi le finestre anodizzate, l’illuminazione al neon, le sedie di plastica e andate a vedere come sono le trattorie sottratte alla stupidità, guardate come sono i muri, i tetti, un po’ sghembi, con quel colore bruno che da l’immagine calma e preziosa della loro età”.Al giorno d’oggi, è un privilegio avere gente come Tonino che attraverso metafore dice più cose di tanta cultura dei “quartieri alti” e usando immagini evocative di bellezza e di tranquillità, ci fornisce l’occasione di soffermarsi su quel po’ di normalità che ancora ci passa davanti agli occhi; e tutto questo ci viene regalato da uno splendido “ragazzo di 90 anni” con una testa grossa così; Dio, mi raccomando, conservacelo il più possibile!!

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