martedì, maggio 25, 2010
TAGLI, RITAGLI E FRATTAGLIE
Ricordate il programma televisivo che portava il titolo di questo post? Era ironico, proprio come vorrei essere io con questo scritto; anche perché è inutile essere seri, dato che ancora non abbiamo una visione completa dei programma dei tagli che l’esecutivo si appresta a fare per risanare la baracca: abbiamo solo delle “voci”, dei “rumors”, tutte cose che vengono lanciate “per vedere l’effetto che provocano” e basta!!
Nel mirino del tesoro sembra esserci un taglio del 10% per i manager pubblici con stipendi oltre i 130mila euro annui, mentre quelli che percepiscono da 50 a 90mila euro il taglio è “solo” del 5%; per ministri e sottosegretari il taglio è del 10% ma solo per la parte eccedente gli 80mila euro; altre stupidaggini ci saranno in altre “caste” più o meno nobili ma saranno, come dire, solo punture di spillo, mentre la situazione richiederebbe l’uso dell’accetta e qui mi sembra che nessuno la impugni!!
Poi ci sarebbero le “onnipresenti” pensioni ma – fermo restando il solito innalzamento dell’età pensionabile – non mi sembra che si possa trovare grosse cifre; e allora? Sono apparsi in questi giorni due comparti che sono sulla bocca di tutti: la caccia all’evasione fiscale e quella ai falsi invalidi; entrambi sono di grosso impatto mediatico, ma anch’esse mi appaiono di scarso peso remunerativo immediato.
La prima (caccia all’evasione fiscale) mi fa sorgere immediatamente una domanda: ma c’era bisogno della crisi per scoprire che c’erano una marea di evasori e un oceano di elusori? Ma non lo sapevano anche le pietre della strada che stiamo galleggiando in mezzo al “nero” che più nero non si può? Come battuta satirica, la più gustosa l’ho sentita a “Striscia la Notizia”: “finora non hanno fatto la caccia ma la pesca, cioè hanno catturato i pesci ma, sportivamente, li hanno ributtati in acqua”; non male vero?
Comunque, battute a parte, sappiamo tutti che tra l’individuazione dell’evasore e l’introito dei denari ce ne passa di tempo, tra sentenze, ricorsi e compagnia bella, quindi non mettiamo subito in cantiere delle prede che ancora non sono morte.
L’altra cosa che è sulla bocca di tutti è la lotta alle false pensioni di invalidità: anche di questa situazione mi vedo costretto a dire che la cosa era risaputa: si sono susseguiti i governi – di centro destra e di centro sinistra – tutti lo hanno messo nel programma, ma se si esclude qualche cattura, opportunamente reclamizzata su stampa e TV, non si va oltre; su questo comparto particolarissimo, mi permetto andare un po’ oltre e fare un discorsino più serio: stante l’illegalità di coloro che non essendo invalidi, ne chiedono la pensione, mi verrebbe da dire che “chiedere non è reato”, finché tale richiesta non viene suffragata da certificati medici, analisi specifiche, accertamenti sanitari e via discorrendo. Quindi, al pensionato dichiarato cieco che invece guida l’automobile, oltre a togliergli la pensione non si va e allora bisogna andare oltre il singolo; quello che infatti dovrebbe essere colpito con particolarissima durezza è l’iter sanitario per l’ottenimento di tale beneficio: si parte dal primo medico che ha diagnosticato una cecità (esemplifico, ovviamente) per poi proseguire con lo specialista che ha confermato tale diagnosi fino a giungere alla struttura pubblica che ha controllato le cartelle cliniche dei medici e ha visitato il richiedente la pensione, trovandolo idoneo a ricevere il vitalizio.
Ebbene, tutte queste persone, dopo la radiazione dall’ordine dei medici, dovrebbero essere cacciati in prigione e costretti a restituire, in solido, allo Stato almeno una parte di quanto illegittimamente percepita dal pensionato; così, almeno servirebbe di lezione!
Meglio di niente, vada per l’educazione per il futuro!! Che ne dite??
Nel mirino del tesoro sembra esserci un taglio del 10% per i manager pubblici con stipendi oltre i 130mila euro annui, mentre quelli che percepiscono da 50 a 90mila euro il taglio è “solo” del 5%; per ministri e sottosegretari il taglio è del 10% ma solo per la parte eccedente gli 80mila euro; altre stupidaggini ci saranno in altre “caste” più o meno nobili ma saranno, come dire, solo punture di spillo, mentre la situazione richiederebbe l’uso dell’accetta e qui mi sembra che nessuno la impugni!!
Poi ci sarebbero le “onnipresenti” pensioni ma – fermo restando il solito innalzamento dell’età pensionabile – non mi sembra che si possa trovare grosse cifre; e allora? Sono apparsi in questi giorni due comparti che sono sulla bocca di tutti: la caccia all’evasione fiscale e quella ai falsi invalidi; entrambi sono di grosso impatto mediatico, ma anch’esse mi appaiono di scarso peso remunerativo immediato.
La prima (caccia all’evasione fiscale) mi fa sorgere immediatamente una domanda: ma c’era bisogno della crisi per scoprire che c’erano una marea di evasori e un oceano di elusori? Ma non lo sapevano anche le pietre della strada che stiamo galleggiando in mezzo al “nero” che più nero non si può? Come battuta satirica, la più gustosa l’ho sentita a “Striscia la Notizia”: “finora non hanno fatto la caccia ma la pesca, cioè hanno catturato i pesci ma, sportivamente, li hanno ributtati in acqua”; non male vero?
Comunque, battute a parte, sappiamo tutti che tra l’individuazione dell’evasore e l’introito dei denari ce ne passa di tempo, tra sentenze, ricorsi e compagnia bella, quindi non mettiamo subito in cantiere delle prede che ancora non sono morte.
L’altra cosa che è sulla bocca di tutti è la lotta alle false pensioni di invalidità: anche di questa situazione mi vedo costretto a dire che la cosa era risaputa: si sono susseguiti i governi – di centro destra e di centro sinistra – tutti lo hanno messo nel programma, ma se si esclude qualche cattura, opportunamente reclamizzata su stampa e TV, non si va oltre; su questo comparto particolarissimo, mi permetto andare un po’ oltre e fare un discorsino più serio: stante l’illegalità di coloro che non essendo invalidi, ne chiedono la pensione, mi verrebbe da dire che “chiedere non è reato”, finché tale richiesta non viene suffragata da certificati medici, analisi specifiche, accertamenti sanitari e via discorrendo. Quindi, al pensionato dichiarato cieco che invece guida l’automobile, oltre a togliergli la pensione non si va e allora bisogna andare oltre il singolo; quello che infatti dovrebbe essere colpito con particolarissima durezza è l’iter sanitario per l’ottenimento di tale beneficio: si parte dal primo medico che ha diagnosticato una cecità (esemplifico, ovviamente) per poi proseguire con lo specialista che ha confermato tale diagnosi fino a giungere alla struttura pubblica che ha controllato le cartelle cliniche dei medici e ha visitato il richiedente la pensione, trovandolo idoneo a ricevere il vitalizio.
Ebbene, tutte queste persone, dopo la radiazione dall’ordine dei medici, dovrebbero essere cacciati in prigione e costretti a restituire, in solido, allo Stato almeno una parte di quanto illegittimamente percepita dal pensionato; così, almeno servirebbe di lezione!
Meglio di niente, vada per l’educazione per il futuro!! Che ne dite??