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giovedì, maggio 27, 2010

PRIME IMPRESSIONI SUI TAGLI 

Non ho ancora letto nei dettagli il dispositivo di legge che sta andando in Parlamento per l’approvazione; per di più non so quante di queste proposte resteranno dopo il dibattito e gli “accordi” tra maggioranza e opposizione; ciononostante il complesso della manovra non mi convince del tutto.
Se nel totale dei 24miliardi di euro da rastrellare nei due anni, più del 50%, esattamente 13,2miliardi è a carico degli Enti Locali (Regioni, Comuni e Province), mi vedo costretto a fare una amara considerazione: dove non arriva, il governo centrale demanda alla periferia il taglio per rientrare nei parametri previsti: è vigliaccheria? Non è solo questo, ma forse nella caccia “agli sprechi” la periferia è quella che più potrebbe recepire!! Ma per fare questo dovrebbe dare la caccia a tutte le “collaborazioni” che ha nei confronti di amici e di amici degli amici, nonché di amici del segretario locale ed anche di amici del segretario nazionale: insomma, di “amici” che svolgono una professione e che vengono invitati a dare delle collaborazioni – la maggior parte assolutamente inutili – lautamente retribuite; poi se mi chiedete se una parte di tale prebenda rientra nelle tasche del proponente “pubblico”, questo non posso affermarlo con certezza, ma solo supporlo; chiaro il concetto?
Comunque, gli Enti locali, che non sono degli sprovveduti, prima di eliminare queste utili collaborazioni esterne, preferiscono tagliare la spesa sociale e quindi rifarsela con bambini (asili nido, scuole, ecc.) e con anziani (sanità, assistenza, ecc.); anche perché questi gruppi sociali particolarmente deboli, possono essere utilizzati come “massa di manovra” per far leva sul governo e rientrare in possesso delle cifre del passato.
Oltre a questi tagli a Regioni ed altri Enti Locali, la manovra si sostanzia nella solita caccia all’evasione fiscale, nella ricerca di false pensioni di invalidità e nel blocco delle assunzioni degli stipendi nello Stato per 4 anni; ci sono poi i tagli che variano dal 5 al 10 per cento a secondo degli importi, per gli introiti di manager pubblici, ministri, sottosegretari, magistrati, nonché il dimezzamento dei contributi ai partiti.
Che cosa manca, a mio avviso? Sostanzialmente sono due i comparti nei quali avrei agito: il primo è una super tassazione a tutte i guadagni di borsa, cioè a quella che io definisco la rendita parassitaria; capisco benissimo che non è facile rintracciare queste situazioni e sottoporle a severe imposizioni fiscali, ma con l’elettronica si dovrebbe avere la tracciabilità di tutte le transazioni che avvengono in Borsa e da qui a ricavarne una situazione aggiornata, mi sembra che il passo sia breve; oppure quelle “figure” non possono essere disturbate? Questo perché non sono volti famosi ma gente che agisce nell’ombra e da lì non ama uscire? Forse!! Ma per me sono i veri “potenti”!!
L’altro intervento è quello di cui ho parlato tempo addietro e che venne definito: “fare pagare i ricchi e dare ai poveri”; come? Con quella super tassazione del 20% o anche più, limitata a due anni, da applicare sugli stipendi o comunque sui redditi che superano i 200mila euro annui; forse non si ricaverebbe una enormità, ma l’immagine per la gente comune, per quella che subirà dei tagli a scuola e assistenza, sarebbe stata importante: avrebbe pensato che finalmente anche i ricchi pagavano qualcosa!!
Un’ultima notizia: i risparmi decisi autonomamente da Quirinale, Parlamento e Consulta, sono destinati ad integrare i fondi della Cassa Integrazione che, purtroppo, ancora per qualche tempo sarà di gran moda. Bravi!!
Comunque, tutto quello che ho detto sopra, potrebbe essere ribaltato, in meglio o in peggio, quindi aspettiamo a trarre delle conclusioni definitive.

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