giovedì, maggio 06, 2010
MA CI FACCIA IL PIACERE!!
Leggete con attenzione questa frase: “Se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata pagata da altri senza saperne io il motivo, il tornaconto e l’interesse, i miei legali eserciterebbero le azioni necessarie per l’annullamento del contratto; non potrei come ministro abitare in una casa pagata in parte da altri”.
Avrete riconosciuto in questa bellissima prosa, la bella penna dell’ex ministro dell’industria, Scajola e avrete anche ben compreso che la dichiarazione si riferisce alla vicenda, in verità molto squallida, delll’appartamento acquistato dal ministro “con l’aiuto di un altro signore”: il ministro ha consegnato degli assegni circolari pari all’importo di un mutuo di circa 610mila euro e l’altro benefattore la bellezza di 80 assegni circolari al portatore dell’importo complessivo di 900mila euro; da questa forma di pagamento si può rilevare che Scajola detiene circa il 40% dell’appartamento e “l’altro”, il restante 60%: chissà come si metteranno d’accordo per l’uso del bagno??
Primo commento: per fare una dichiarazione come quella sopra fedelmente riportata, i casi sono due: o il ministro ci considera tutti dei grandissimi bischeri (traduzione per i non toscani: facili ad essere presi in giro), oppure il bischero è lui stesso che, nell’ipotesi improbabile (ma chissà!!) che tutto sia vero, sarebbe stato un grandissimo sprovveduto a cadere in una trappola del genere senza accorgersi di niente.
Fermiamoci alla seconda ipotesi e cioè che il bischero sia lui: abbiamo qualche riprova che questo possa essere vero? Per la verità qualcosa del genere esiste, in quanto lo Scajola mostra una superficialità degna di miglior causa: ricorderete che subito dopo l’omicidio di Marco Biagi, a cadavere ancora caldo, ebbe a dichiarare ad un paio di esterrefatti giornalisti che “era solo un gran rompicoglioni che voleva solo il rinnovo del contratto di consulenza”: altra sequela di scuse conclusasi con le dimissioni da Ministro del Lavoro. Su questa vicenda esiste un curioso fatterello che lo riguarda: per raggiungere più celermente la sua abitazione a Ventimiglia, fece istituire un volo straordinario da Fiumicino al piccolo aeroporto di Albenga; passeggeri pochissimi, molte volte solo lui che rientrava in famiglia; quando si dimise per l’affare Biagi, il volo venne cancellato e quando rientrò al governo come Ministro per l’attuazione del programma, trovò ad attenderlo il solito volo prontamente ripristinato.
Ma il nostro ex ministro sembra affezionato alle dimissioni: nel 1983, ai primi “successi politici”, da Sindaco di Imperia, incappa in una disavventura che lo conduce addirittura in carcere per 70 giorni con l’accusa di concussione, per avere favorito la nomina a primario dell’ospedale di un suo cognato, procedimento poi conclusosi con un proscioglimento. Insomma, il personaggio non è nuovo a incidenti di percorso, ma non possiamo certo considerarlo un “bischero” come ho fatto io poco sopra; forse la superficialità che ha più volte dimostrato, discende da una sorta di consapevolezza di onnipotenza, di autentica immunità che gli discende dal fatto di avere sempre operato in politica e di avere riscosso buoni successi e, soprattutto, di avere avuto vari incidenti di percorso che non lo hanno mai affossato, ma al contrario, lo hanno sempre rimesso in sella ad un gradino superiore di quello che era stato costretto ad abbandonare.
Per questi personaggi, esiste un nomignolo coniato da Indro Montanelli per Fanfani: “il rieccolo”, rivolto a coloro che non affondano mai e riappaiono sempre più baldanzosi di prima; vedrete che anche lui ritornerà a galla e potrà godersi la vista del Colosseo dalla finestra della sua “sudatissima” casa; auguriamogli che la finestra con vista sui ruderi romani faccia parte del “suo” 40% e non del 60% dell’”altro”!!
Avrete riconosciuto in questa bellissima prosa, la bella penna dell’ex ministro dell’industria, Scajola e avrete anche ben compreso che la dichiarazione si riferisce alla vicenda, in verità molto squallida, delll’appartamento acquistato dal ministro “con l’aiuto di un altro signore”: il ministro ha consegnato degli assegni circolari pari all’importo di un mutuo di circa 610mila euro e l’altro benefattore la bellezza di 80 assegni circolari al portatore dell’importo complessivo di 900mila euro; da questa forma di pagamento si può rilevare che Scajola detiene circa il 40% dell’appartamento e “l’altro”, il restante 60%: chissà come si metteranno d’accordo per l’uso del bagno??
Primo commento: per fare una dichiarazione come quella sopra fedelmente riportata, i casi sono due: o il ministro ci considera tutti dei grandissimi bischeri (traduzione per i non toscani: facili ad essere presi in giro), oppure il bischero è lui stesso che, nell’ipotesi improbabile (ma chissà!!) che tutto sia vero, sarebbe stato un grandissimo sprovveduto a cadere in una trappola del genere senza accorgersi di niente.
Fermiamoci alla seconda ipotesi e cioè che il bischero sia lui: abbiamo qualche riprova che questo possa essere vero? Per la verità qualcosa del genere esiste, in quanto lo Scajola mostra una superficialità degna di miglior causa: ricorderete che subito dopo l’omicidio di Marco Biagi, a cadavere ancora caldo, ebbe a dichiarare ad un paio di esterrefatti giornalisti che “era solo un gran rompicoglioni che voleva solo il rinnovo del contratto di consulenza”: altra sequela di scuse conclusasi con le dimissioni da Ministro del Lavoro. Su questa vicenda esiste un curioso fatterello che lo riguarda: per raggiungere più celermente la sua abitazione a Ventimiglia, fece istituire un volo straordinario da Fiumicino al piccolo aeroporto di Albenga; passeggeri pochissimi, molte volte solo lui che rientrava in famiglia; quando si dimise per l’affare Biagi, il volo venne cancellato e quando rientrò al governo come Ministro per l’attuazione del programma, trovò ad attenderlo il solito volo prontamente ripristinato.
Ma il nostro ex ministro sembra affezionato alle dimissioni: nel 1983, ai primi “successi politici”, da Sindaco di Imperia, incappa in una disavventura che lo conduce addirittura in carcere per 70 giorni con l’accusa di concussione, per avere favorito la nomina a primario dell’ospedale di un suo cognato, procedimento poi conclusosi con un proscioglimento. Insomma, il personaggio non è nuovo a incidenti di percorso, ma non possiamo certo considerarlo un “bischero” come ho fatto io poco sopra; forse la superficialità che ha più volte dimostrato, discende da una sorta di consapevolezza di onnipotenza, di autentica immunità che gli discende dal fatto di avere sempre operato in politica e di avere riscosso buoni successi e, soprattutto, di avere avuto vari incidenti di percorso che non lo hanno mai affossato, ma al contrario, lo hanno sempre rimesso in sella ad un gradino superiore di quello che era stato costretto ad abbandonare.
Per questi personaggi, esiste un nomignolo coniato da Indro Montanelli per Fanfani: “il rieccolo”, rivolto a coloro che non affondano mai e riappaiono sempre più baldanzosi di prima; vedrete che anche lui ritornerà a galla e potrà godersi la vista del Colosseo dalla finestra della sua “sudatissima” casa; auguriamogli che la finestra con vista sui ruderi romani faccia parte del “suo” 40% e non del 60% dell’”altro”!!