<$BlogRSDUrl$>

sabato, aprile 03, 2010

STRANE REAZIONI ALLA CRISI 

La tremenda crisi finanziaria ed economica che ha messo in difficoltà moltissime aziende e dipendenti, ci mostra alcuni atteggiamenti che non possono altro che sorprenderci: il primo è della Chiesa, dove assistiamo a dei gesti – per ora simbolici ma poi chissà…- che ci mostrano un desiderio di donare alle persone che soffrono.
È il caso di un Vescovo della mia regione che, durante la messa crismale (quella in cui viene benedetto l’olio santo) ha donato ai poveri della Diocesi tre suoi gioielli: erano cose che il prelato custodiva da tempo e che facevano parte del suo corredo privato e si tratta precisamente di un Rolex, di un anello in platino e di una preziosa croce.
Il Vescovo ha indossato i tre oggetti durante la messa e – a metà della celebrazione – li ha deposti su un vassoio dicendo, “anche qui la povertà sta crescendo e in molte case non c’è neppure il cibo sufficiente per sfamarsi, per questo penso che possiamo tutti spogliarci del superfluo per venire incontro alle urgenze del territorio”.
Alcuni giornali hanno paragonato il gesto a quello che fece Francesco d’Assisi il quale si spogliò di tutti i suoi beni per diventare “povero tra i poveri”; con tutto il rispetto per il Vescovo “donatore”, mi sembra che il paragone non regga assolutamente, in quanto il futuro San Francesco “si spogliò di tutto” e non di una parte (che viene definita “superflua”) delle cose di sua proprietà.
Se vogliamo rimanere nel campo delle “donazioni” mi corre l’obbligo di ricordare ai miei lettori un film che ho già avuto modo di citare in passato, “L’uomo venuto dal Cremlino”, in cui il Papa cinematografico, dopo una accesa discussione con i suoi altissimi collaboratori, si affaccia alla famosa finestra su Piazza San Pietro e annuncia al mondo intero che “la Chiesa venderà tutte le sue proprietà, palazzi, quadri, statue, gioielli, per donarle ai poveri, anche se questo la porterà a mendicare per sopravvivere”; è solo un film, ma che bella figura di Papa….
Certo che questa crisi provoca anche altri strani episodi: pensate che a Palermo la Polizia ha scoperto che a portare i soldi in casa erano le mogli, in quanto i mariti, disoccupati, rimanevano in casa e badavano ai bambini.
Ed è così che le due donne – 28 e 35 anni – si sono improvvisate “escort” ed hanno messo in piedi l’attività più vecchia del mondo, con tariffe dai 100 ai 150 euro per ogni prestazione, denaro che – guarda caso – veniva intascate dai due mariti.
I quattro “disperati” avevano organizzato le cose talmente bene che ci sono voluti mesi di intercettazioni per scoprire che erano proprio i mariti a gestire le operazioni ed a condurre le donne sui luoghi prefissati, controllando che tutto filasse liscio.
Non appena arrestati dalle forze dell’ordine, le due coppie si sono un po’ sfaldate: le donne hanno cercato di difendere l’operato proprio e quello dei mariti, mentre i coniugi sono stati più cauti nelle loro affermazioni.
Comunque tutti e quattro hanno fatto riferimento alla crisi, imputandole il comportamento delle due coppie: in sostanza è stato detto che se la crisi non avesse tolto il lavoro ai due mariti, non ci sarebbe stato nessun bisogno di indurre le due donne a prostituirsi. La qual cosa può essere vera oppure può essere una banale scusa per guadagnare “facilmente” quello che non avrebbero potuto incassare con il loro lavoro; non è facile scoprire se i due mariti avrebbero potuto cercare con più impegno un nuovo lavoro o se la cosa, in Sicilia, è così difficile da portarli a comportarsi da papponi: comunque, prima o poi si troveranno davanti ad uno specchio e dovranno guardarsi “dentro” e vedranno la verità! Chiaro il concetto?

This page is powered by Blogger. Isn't yours?