venerdì, aprile 23, 2010
RIMEDI CONTRO LA CRISI
Mentre la crisi sembra non voler cedere e continua a fare danni, specie nel mondo dei lavoratori, le due componenti principali del problema (imprenditori e forze politiche) si stanno occupando di altre cose.
Gli imprenditori stanno festeggiando il famoso scorporo o, per dirlo con una parola di moda, lo spin-off della FIAT: se qualcuno mi segue con assiduità, si ricorderà che un paio di mesi or sono, ai tempi della crisi a Termini Imerese, il management della casa torinese escluse categoricamente la divisione delle auto dai mezzi pesanti ed io, in quella sede, ebbi a dire che ci credevo poco.
Purtroppo, avevo ragione; l’azienda – utilizzando un momento in cui gli obiettivi di tutti sono rivolti al cambio della Presidenza – ha lasciato trapelare che entro sei mesi la divisione sarà operativa; per le auto costruite in Italia, si prevedono aumenti abbastanza vistosi; quello che significherà ai fini della forza lavoro è tutto da scoprire e non è possibile fare previsioni che potrebbero essere smentite dai fatti.
Le forze politiche, uscite con determinati assetti dalle elezioni amministrative, sembrano avvitate in giochi di potere, il PDL, con la diatriba Fini-Berlusconi e il PD con le difficoltà interne del segretario e la non facile collaborazione con l’IDV.
Comunque si guardi la situazione politica, si avverte un senso di disagio perché i signori del potere sembrano proprio vivere una vita diversa dalla nostra, addirittura mi appaiono come abitanti di un altro pianeta.
Ed allora, il singolo individuo deve arrangiarsi da solo per superare la crisi; in passato ho già avuto modo di presentarvi alcune “iniziative” – le più singolari – messe in atto da gente rimasta sul lastrico, per continuare a sopravvivere; ed ora eccone un’altra.
Nella mia città, tre signore non più giovanissime (68, 60 e 37) si sono messe insieme per svolgere il mestiere più antico del mondo onde risolvere i problemi indotti dalla crisi: la prima, la sessantottenne, ha una pensione di 242 euro al mese, mentre le altre due sono rimaste da poco disoccupate: in soldoni, il trio delle anziane raggranella con il nuovo mestiere una media di 700/800 euro al mese, che potremmo definire un rinforzino alla magra pensione ed alle indennità di disoccupazione.
L’idea è venuta in mente alla 68enne, la pensionata al minimo (a proposito, ma Berlusconi non aveva promesso le 500 euro di minimo a tutti i pensionati?) che divorziata e con un figlio iscritto all’Università, non ce la faceva più a far quadrare il bilancio, per cui ha deciso di adibire il garage del suo appartamento per questa attività, alla quale ha chiamato a partecipare le due amiche, anch’esse bisognose e rimaste senza lavoro, alle quali chiedeva 10 euro a “operazione”
I clienti, raggiunti con il vecchio sistema del “passaparola”, erano tutti uomini di una certa età, disposti a spendere per queste signore non più giovanissime e neppure bellissime, una media di 50 euro a prestazione, con punte superiori per particolari situazioni; nella casa sono stati rinvenuti infatti una serie di “ferri del mestiere”, da alcuni vibratori in gomma a svariati filmini porno, evidentemente utilizzati per fare entrare in carburazione i clienti.
Ma le malelingue non vanno mai in pensione e così è partita una denuncia ai Carabinieri con esplicita segnalazione della situazione che si stava svolgendo in questo garage; scattata la denuncia per la più anziana, arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e così…un’altra azienda che chiude i battenti!!
Ma cosa stavano commettendo di così grave le tre fanciulle?? Non lo capirò mai!!
Gli imprenditori stanno festeggiando il famoso scorporo o, per dirlo con una parola di moda, lo spin-off della FIAT: se qualcuno mi segue con assiduità, si ricorderà che un paio di mesi or sono, ai tempi della crisi a Termini Imerese, il management della casa torinese escluse categoricamente la divisione delle auto dai mezzi pesanti ed io, in quella sede, ebbi a dire che ci credevo poco.
Purtroppo, avevo ragione; l’azienda – utilizzando un momento in cui gli obiettivi di tutti sono rivolti al cambio della Presidenza – ha lasciato trapelare che entro sei mesi la divisione sarà operativa; per le auto costruite in Italia, si prevedono aumenti abbastanza vistosi; quello che significherà ai fini della forza lavoro è tutto da scoprire e non è possibile fare previsioni che potrebbero essere smentite dai fatti.
Le forze politiche, uscite con determinati assetti dalle elezioni amministrative, sembrano avvitate in giochi di potere, il PDL, con la diatriba Fini-Berlusconi e il PD con le difficoltà interne del segretario e la non facile collaborazione con l’IDV.
Comunque si guardi la situazione politica, si avverte un senso di disagio perché i signori del potere sembrano proprio vivere una vita diversa dalla nostra, addirittura mi appaiono come abitanti di un altro pianeta.
Ed allora, il singolo individuo deve arrangiarsi da solo per superare la crisi; in passato ho già avuto modo di presentarvi alcune “iniziative” – le più singolari – messe in atto da gente rimasta sul lastrico, per continuare a sopravvivere; ed ora eccone un’altra.
Nella mia città, tre signore non più giovanissime (68, 60 e 37) si sono messe insieme per svolgere il mestiere più antico del mondo onde risolvere i problemi indotti dalla crisi: la prima, la sessantottenne, ha una pensione di 242 euro al mese, mentre le altre due sono rimaste da poco disoccupate: in soldoni, il trio delle anziane raggranella con il nuovo mestiere una media di 700/800 euro al mese, che potremmo definire un rinforzino alla magra pensione ed alle indennità di disoccupazione.
L’idea è venuta in mente alla 68enne, la pensionata al minimo (a proposito, ma Berlusconi non aveva promesso le 500 euro di minimo a tutti i pensionati?) che divorziata e con un figlio iscritto all’Università, non ce la faceva più a far quadrare il bilancio, per cui ha deciso di adibire il garage del suo appartamento per questa attività, alla quale ha chiamato a partecipare le due amiche, anch’esse bisognose e rimaste senza lavoro, alle quali chiedeva 10 euro a “operazione”
I clienti, raggiunti con il vecchio sistema del “passaparola”, erano tutti uomini di una certa età, disposti a spendere per queste signore non più giovanissime e neppure bellissime, una media di 50 euro a prestazione, con punte superiori per particolari situazioni; nella casa sono stati rinvenuti infatti una serie di “ferri del mestiere”, da alcuni vibratori in gomma a svariati filmini porno, evidentemente utilizzati per fare entrare in carburazione i clienti.
Ma le malelingue non vanno mai in pensione e così è partita una denuncia ai Carabinieri con esplicita segnalazione della situazione che si stava svolgendo in questo garage; scattata la denuncia per la più anziana, arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e così…un’altra azienda che chiude i battenti!!
Ma cosa stavano commettendo di così grave le tre fanciulle?? Non lo capirò mai!!