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mercoledì, aprile 07, 2010

L'INVASIONE DEI RIFIUTI 

Non sto parlando di rifiuti speciali e neppure di quelli tossici ma solo di quelli “normali”, della comune spazzatura, quella che ognuno di noi butta nel cassonetto messo dal Comune vicino alla nostra casa.
Questo è il vero esercito invasore che, dalle nostre strade – nostre nel senso di “mondo civilizzato” – sta portato le proprie legioni persino sui ghiacciai del K2, la leggendaria montagna che, se non erro, è stata conquistata per la prima volta proprio da un italiano.
Infatti, il prossimo 10 maggio, una serie di associazioni internazionali provvederanno a rimuovere i cumuli di spazzatura che giacciono nei vari campi base utilizzati dagli scalatori per i vari “salti” che li portano fino alla vetta (quando va bene!).
Questi cumuli di spazzatura, vera immagine del benessere che l’uomo tende sempre più a trasformare in rifiuti, ormai dilagano in tutto il mondo; da noi abbiamo avuto l’avventura dei rifiuti in Campania con i peana lanciati verso colui che finalmente è riuscito a toglierli dalle strade; ripeto, “dalle strade”, perché non è che siano magicamente spariti, ma sono andati da qualche altra parte o, nel migliore dei casi, sono stati bruciati.
Di questi cumuli ormai è pieno il mondo: alcuni Paesi ricchi – ma incivili – hanno pensato bene di “donarli” ai paesi poveri che con questo sistema riescono a ottenere un po’ di aiuti; altri si organizzano con inceneritori giganteschi e prendono anche i rifiuti di altre nazioni, ovviamente a pagamento, costruendo così una sorta di business.
Ma la cosa più curiosa che mi è capitato di leggere è quella della scoperta – attraverso un satellite – di un’isola, nell’Oceano Pacifico, formata esclusivamente di rifiuti, una enorme concentrazione di spazzatura, la più gigantesca discarica esistente al mondo, roba che quelle nostrali, tanto “reclamizzate” dai mezzi di comunicazione, si nascondono dalla vergogna.
Ed è così che nel periodo storico in cui la scienza, alla ricerca della “particella di Dio, giunge vicina al famoso Big-Bang che ci dovrebbe spiegare l’origine di tutto, l’immane chiazza di rifiuti, come un grande occhio disumano, sembra guardare tutti noi che giochiamo con le futili storie di un’altra isola del creato, chiamata – chissà a quale titolo – dei famosi”.
Intanto, altre storie sono famose a ben altro titolo; una su tutte: il disseccamento del Lago d’Aral, in Asia centrale, è “uno dei più terribili disastri ecologico del mondo”; la definizione è del Segretario dell’ONU, Ban Ki-moon, il quale l’ha rilasciata dopo avere sorvolato in elicottero il bacino che improvvisamente è diventato un’immensa distesa di terra anziché di acqua.
Il mondo quindi è costellato da immensi prodigi della tecnica e da altrettanto immani nefandezze, anch’esse opera dell’uomo; fin quando la natura potrà continuare ad ospitarci ed a mantenere le proprie “incazzature” in termini accettabili?
Per sopravvivere, bisognerà che la tecnica provveda a inventare una sorta di “sorveglianza spaziale” che ci consenta di individuare e denunciare coloro che inquinano; magari si dirà che così facendo si viene meno alla libertà individuale delle persone, le quali però non esitano ad imprigionare la Terra coi loro rifiuti derivanti, in massima parte, da immaturità ed ignoranza.
In questo caso, anche la mia favorevole disponibilità a salvaguardare la privacy, verrebbe meno a favore di un qualcosa che salvaguardi la vita di tutti noi. Chiaro??

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