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mercoledì, aprile 21, 2010

EYJAFJALLAJOKULL 

Sembra un ammasso di lettere – vocali e consonanti – messe a casaccio da una macchina da scrivere impazzita; e invece è il nome del vulcano islandese che con la sua eruzione sta mettendo in crisi l’Europa e, di riflesso, il mondo intero.
Anzitutto, vediamo cosa è successo: il vulcano suddetto, è entrato in attività ed ha scaricato la sua lava sui ghiacci presenti nelle sue pendici, sciogliendoli e generando una massa enorme di vapore, misto a particelle di zolfo e di altri materiali insiti nella lava, che ha preso a volteggiare in balia delle correnti del vento; questa enorme nube di vapore si è subito rivelata pericolosa per gli aerei, in quanto – oltre alla diminuzione della visibilità, ovviabile con gli strumenti di bordo e di aeroporto – mette a rischio i motori per colpa appunto delle particelle che contiene e che sono particolarmente dannose per le apparecchiature dell’aeromobile.
Vediamo adesso quali sono i rischi che possiamo correre; il primo è di carattere climatico, in quanto tale eruzione può influenzare il clima globale: perché questo avvenga, occorre che la quantità di materiale emesso durante l’eruzione sia di notevole entità, così da formare una nube che superi i 10-11 chilometri che si spinga nella stratosfera ed allora il problema diventa serio, in quanto la nuvola “oscurerebbe” il sole e - così come è accaduto nel 1816 a causa dell’eruzione di un vulcano in Indonesia – produrrebbe quello che venne definito “l’anno senza estate”.
Inoltre, se dovesse accadere quello che gli scienziati paventano, lo strato di ceneri schermerebbe la radiazione solare determinando un riscaldamento della stratosfera ed un raffreddamento dei bassi strati dell’atmosfera, tale da compensare il riscaldamento globale in atto: in parole povere, la temperatura scenderebbe.
Sempre gli scienziati, portano ad esempio quanto accaduto nel 1991 con l’eruzione del vulcano filippino Pinatubo che determino una diminuzione della temperatura dell’emisfero settentrionale di 0,5-0,6 gradi e a livello planetario di 0,4-0,5 gradi.
Ma queste particelle di zolfo e di altri minerali contenute nella nube che fine faranno? Il portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che queste particelle, in particolare quelle più piccole, ricadranno a terra e da lì raggiungeranno le zone periferiche dei bronchi e dei polmoni, causando problemi, in particolare alle “solite” categorie di persone: bambini e anziani che già soffrono di problemi respiratori. Ci sono anche campanelli d’allarme per i rischi d’infarto che queste particelle possono causare, entrando in circolo e colpendo la funzionalità del cuore.
La situazione sembra che si vada regolarizzando, anche se non ho capito – sarà colpa mia – dove diavole sia finita questa stramaledetta nuvola; non vorrei che, come gran parte dei rifiuti, si sia andata a collocare sopra qualche paese sottosviluppato e lì continui a fare danni nell’indifferenza generale.
Certo che il vulcano il cui nome è scritto nel titolo, ne ha fatti di guai: 200milioni di dollari al giorno il danno che, secondo la IATA, subiscono le Compagnie aeree per i voli cancellati su disposizione delle varie autorità dei trasporti aerei; come conseguenza, i titoli di queste compagnie, hanno avuto un calo in Borsa di oltre il 2%.
E già cominciano le polemiche: molti esperti dicono che i motori aerei non subiscono alcun danno da queste particelle contenute nel “nuvolose” e quindi il blocco dei voli si può considerare una “esagerazione”; chi avrà ragione? Sicuramente il vulcano islandese, che prosegue per la sua strada alla barba di noi comuni mortali e che ha già messo alla berlina tutto il nostro apparato tecnologico che ormai ci governa la vita.

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