martedì, marzo 30, 2010
QUALCHE COMMENTO SULLE ELEZIONI
Anzitutto il risultato: è indubbio che la coalizione di centro-sinistra ha perduto 4 regioni che, fino ad ieri, governava: queste sono il Piemonte, il Lazio, la Campania e la Calabria; imputare questi ribaltoni a situazioni locali è possibile ma difficilmente sostenibile; a questo proposito c’è da notare che la buona risuscita della Lista di Beppe Grillo, ha tolto voti alla sinistra (in particolare in Piemonte), a dimostrazione della bontà dell’affermazione di Togliatti che “non voleva nessuno alla sua sinistra”.
Nella realtà, le polemiche che hanno preceduto le elezioni, le forti ingerenze delle Procure che hanno costretto anche il Presidente della Repubblica a richiamare tutti alla calma ed al buon senso, sono stati il brodo di coltura nel quale si è potuto “inventare” il referendum pro o contro l’attività del governo, situazione ideale che ha consentito a Berlusconi di entrare a vele spiegate nella competizione elettorale, facendo valere il proprio indiscutibile carisma personale, aggiunto al potere mediatico.
Ma sui risultati mi fermo qui; mi interessa ora parlare dell’assenteismo che è stato presentato come “colpa” per alcuni insuccessi: anzitutto il risultato dei votanti in questa elezione (63,6%) è di poco inferiore al 65,9 delle europee dello scorso anno (-2,3%); poi, chi paragona questo risultato con quello addirittura del 2005, quando votò il 71,4%, confronta due ere storiche, dato che cinque anni in politica sono una enormità.
Quindi, il dato è in linea con quello presumibile, ed anzi è sicuramente superiore a quello che viene registrato nelle maggiori democrazie occidentali, dove si elegge un Presidente con meno del 50% degli aventi diritto al voto.
I commentatori e gli uomini politici stanno facendo a gara per individuare le motivazioni che hanno determinato questo assenteismo alle urne: si va dalla nausea che ha preso molti italiani per l’asfissiante liturgia mediatica delle risse di “tutti contro tutti”, per passare all’ingerenza dei veleni giudiziari, per giungere al grossolano strumento dell’intimidazione a mezzo pacco postale (vero o falso che sia!
Io che non sono un commentatore politico e tanto meno un uomo politico, mi permetto di scherzarci sopra e indicare tre cause della non presenza ai seggi elettorali; la prima potrebbe essere colpa del Gps: gli italiani, infatti, si stanno talmente abituando ad essere “orientati” dal navigatore satellitare che il giorno delle elezioni, non avendo portato lo strumento, non sono riusciti a trovare i seggi a lume di naso.
Il secondo motivo potrebbe essere di natura religiosa: poiché siamo stati chiamati alle urne in piena quaresima, magari in tanti sono sotto digiuno e astinenza, circostanze che non hanno consentito a tanti di uscire di casa per recarsi a fare il proprio dovere.
Il terzo motivo è quello che mi intriga di più: la sera precedente alle votazioni, in molti hanno incontrato – in discoteca, al cinema, al pub o in altri luoghi del genere – la propria anima gemella e con lei hanno trascorso la notte di sabato e l’intera giornata di domenica, impegnati in ben altre “attività” che non siano state quelle di voto che, anzi, non sono state neppure rammentate per un istante; poi, il lunedì mattina, ancora stanchi ma soddisfatti per le performance esibite, si sono diretti al lavoro, senza ricordare l’impegno elettorale; sia chiaro che questa ipotesi vale sia per gli uomini che per le donne. Sono aperte le votazioni per vedere quale delle tre ipotesi è privilegiata dai miei lettori; potrei aggiungerne un’altra – fuori concorso – e cioè quella di tante persone che prevedono di andarsene a brevissimo tempo dall’Italia, per varie ragioni che non sto qui ad elencare, e che quindi non sono interessati all’andamento del voto, ritenendo che loro vita non ne sarà influenzata: beati loro!!
Nella realtà, le polemiche che hanno preceduto le elezioni, le forti ingerenze delle Procure che hanno costretto anche il Presidente della Repubblica a richiamare tutti alla calma ed al buon senso, sono stati il brodo di coltura nel quale si è potuto “inventare” il referendum pro o contro l’attività del governo, situazione ideale che ha consentito a Berlusconi di entrare a vele spiegate nella competizione elettorale, facendo valere il proprio indiscutibile carisma personale, aggiunto al potere mediatico.
Ma sui risultati mi fermo qui; mi interessa ora parlare dell’assenteismo che è stato presentato come “colpa” per alcuni insuccessi: anzitutto il risultato dei votanti in questa elezione (63,6%) è di poco inferiore al 65,9 delle europee dello scorso anno (-2,3%); poi, chi paragona questo risultato con quello addirittura del 2005, quando votò il 71,4%, confronta due ere storiche, dato che cinque anni in politica sono una enormità.
Quindi, il dato è in linea con quello presumibile, ed anzi è sicuramente superiore a quello che viene registrato nelle maggiori democrazie occidentali, dove si elegge un Presidente con meno del 50% degli aventi diritto al voto.
I commentatori e gli uomini politici stanno facendo a gara per individuare le motivazioni che hanno determinato questo assenteismo alle urne: si va dalla nausea che ha preso molti italiani per l’asfissiante liturgia mediatica delle risse di “tutti contro tutti”, per passare all’ingerenza dei veleni giudiziari, per giungere al grossolano strumento dell’intimidazione a mezzo pacco postale (vero o falso che sia!
Io che non sono un commentatore politico e tanto meno un uomo politico, mi permetto di scherzarci sopra e indicare tre cause della non presenza ai seggi elettorali; la prima potrebbe essere colpa del Gps: gli italiani, infatti, si stanno talmente abituando ad essere “orientati” dal navigatore satellitare che il giorno delle elezioni, non avendo portato lo strumento, non sono riusciti a trovare i seggi a lume di naso.
Il secondo motivo potrebbe essere di natura religiosa: poiché siamo stati chiamati alle urne in piena quaresima, magari in tanti sono sotto digiuno e astinenza, circostanze che non hanno consentito a tanti di uscire di casa per recarsi a fare il proprio dovere.
Il terzo motivo è quello che mi intriga di più: la sera precedente alle votazioni, in molti hanno incontrato – in discoteca, al cinema, al pub o in altri luoghi del genere – la propria anima gemella e con lei hanno trascorso la notte di sabato e l’intera giornata di domenica, impegnati in ben altre “attività” che non siano state quelle di voto che, anzi, non sono state neppure rammentate per un istante; poi, il lunedì mattina, ancora stanchi ma soddisfatti per le performance esibite, si sono diretti al lavoro, senza ricordare l’impegno elettorale; sia chiaro che questa ipotesi vale sia per gli uomini che per le donne. Sono aperte le votazioni per vedere quale delle tre ipotesi è privilegiata dai miei lettori; potrei aggiungerne un’altra – fuori concorso – e cioè quella di tante persone che prevedono di andarsene a brevissimo tempo dall’Italia, per varie ragioni che non sto qui ad elencare, e che quindi non sono interessati all’andamento del voto, ritenendo che loro vita non ne sarà influenzata: beati loro!!