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venerdì, marzo 05, 2010

MEGLIO I GIOVANI O I GATTI ? 

Se dobbiamo stare alle ultime decisioni della RAI, dovremmo propendere per i secondi, nel senso che gli amabili felini sono assai più tutelati dei nostri pargoli.
Come di consueto, andiamo ai fatti: Beppe Bigazzi, il noto gastronomo per anni volto amico de “La prova del cuoco” in onda su RAI 1, è stato messo sotto accusa dall’emittente pubblica prima con una “sospensione” dopo aver confessato in diretta di avere mangiato carne di gatto e poco dopo ha avuto il fatidico cartellino rosso, cioè gli è stato rescisso il contratto che lo legava all’azienda da ben 14 anni.
Il gastronomo, in occasione della vigilia del “giovedì grasso”, ebbe a citare un detto molto noto in Toscana che recita: “a Berlingaccio, chi non ha ciccia ammazza il gatto”; a questa frase detta bonariamente dal simpatico toscanaccio (è della provincia di Arezzo) si è rivoltato il mondo intero, anche perché ha poi detto che negli anni ’30 e ’40 il gatto veniva consumato con una certa regolarità da coloro che non avevano nient’altro da mangiare: “se tanti supplì parlassero, sarebbe un gran miagolare”.
Gli animalisti si sono arrabbiato considerevolmente e si sono attaccati alla legge 281 del 1991 che tutela i cosiddetti “animali da affezione”, categoria alla quale appartiene anche il gatto; una domanda: trasformare il gatto in un animale domestico, sterilizzarlo e vezzeggiarlo, significa tutelarlo oppure snaturarlo completamente?
Su Facebook la vicenda è stata vissuta intensamente e le due fazioni – quella pro e quella contro il gastronomo – si sono date battaglia con offese reciproche; la più curiosa è stata quella di creare il gruppo “Mangiamo Beppe Bigazzi”; ma da queste offese e da questa notorietà è nato il fatto di essere intervistato dalle più celebri testate televisive (Cnn) e giornalistiche (Times) ed anche il “Wall Street Journal” si è interessato a più riprese della vicenda. Ecco come si arriva alla notorietà!!
Un po’ meno notorietà all’estero, ma forse più notorietà in Italia: questo è quanto può opporre il celebre (lo definisco così perché non so di preciso cosa faccia) Morgan, che dalla RAI ha subito l’allontanamento dal Festival di Sanremo, ma non certo dalle varie interviste che i talk-shaw e tante altre trasmissioni facevano a gara a mettere in onda.
Da notare che il “celebre” – in occasione di una intervista precedente a Sanremo – ebbe a dire che egli faceva uso costante di cocaina per curare la depressione e che tale sistema curativo lo consigliava a tutti; in nessuna delle interviste successive e nemmeno negli interventi a programmi “pomeridiani” (cioè quelli più frequentati dai giovani”) il signor Morgan ha fatti marcia indietro sulla sua affermazione originale che anzi ha ribadito varie volte.
Ci sono state molte prese di posizione di Associazioni di Genitori, di strutture che combattono il fenomeno “droga”, ma nessuna di queste ha avuto il potere di scalfire il successo televisivo del giovanotto che non ha subito il minimo ostracismo da parte di nessuna televisione.
Ed ecco quindi la mia domanda – provocatoria ovviamente – che contrappone la presunta istigazione a “mangiare i gatti” fatta da Bigazzi, con l’altra, realizzata da Morgan, che presenta l’uso “medicamentoso” della droga; reputate più deteriore la prima o ritenete più giusto e urgente tenere alla larga questi “cattivi maestri” che invece continuano ad imperversare su giornali, radio e TV, in quanto facenti parte del novero di coloro che “provocano scandalo” e quindi degni di essere mostrati. Strano modo di ragionare, ma se ci riflettete un momento, vi accorgete che è in perfetta chiave con tutti gli assiomi tipici della comunicazione di massa. Chiaro il concetto??

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