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mercoledì, marzo 10, 2010

IL BUSINESS DEGLI OMAGGI 

Badate bene che intendo “omaggi interessati”, cioè cose che, date così, non servono a niente, anche se, dobbiamo riconoscere, sono concesse gratuitamente.
Il primo è stato – oltre un secolo or sono – il signor King Camp Gillette, inventore del cosiddetto (in base al brevetto) “rasoio sicuro”, cioè quell’oggetto che sostituiva il pericoloso rasoio “a mano libera” e che prese il nome di lametta.
L’idea, oltre che geniale sotto il profilo costruttivo, conteneva anche una formidabile innovazione in sede di processo distributivo: infatti, in fase di lancio, il signor Gillette comprese che il vero business non era quella di vendere il contenitore ma il contenente, cioè le lamette vere e proprie e quindi l’azienda fece di tutto per distribuire gratuitamente e ovunque potesse, i supporti per poi iniziare – a mercato saturo – con la vendita dei piccoli ricambi, la maggior parte dei quali erano ”usa e getta”.
I supporti vennero distribuiti senza alcun costo in abbinamento a biscotti, profumi, giornali e perfino tabacco e carta da lettere; ma tutti coloro che si ritrovarono tra le mani questo oggettino – nuovo e gratuito – non poterono far altro che diventare acquirenti delle fiammanti lamette Gillette.
Da questa fase produttiva e distributiva, era nata una nuova forma di marketing basata sulla gratuità; e ancora oggi il sistema pare di grande attualità; facciamo alcuni esempi.
In quasi tutti i Centri Commerciali c’è un venditore di macchinette da caffé il quale offre gratuitamente la macchina (possiamo dire l’hardware), in cambio dell’impegno all’acquisto di un certo numero di “ricambi”, pronti a diventare un caffettino cremoso come quello del Bar; quindi, l’oggetto del business non è la macchina ma “le cialde” che ovviamente sono a pagamento e, spesso, a numero prefissato.
Altre situazioni similari si vivono nel campo della telefonia mobile: moltissimi gestori fanno a gara per abbassare il costo dei cellulari pur di garantirsi un abbonamento bloccato per un tempo predefinito (in genere due anni); in alcuni Paesi – ad esempio gli Stati Uniti – il terminale telefonico, cioè il tanto bramato “cellulare” è quasi sempre concesso a tutolo gratuito a coloro che si abbonano.
Stesso sistema pare che stia cavalcando Sky che, per accaparrarsi clienti, sembra offrire parabola e decoder gratuitamente in cambio dell’abbonamento – per una durata prestabilita – a qualcuno dei bouquet offerti dall’azienda.
Tutto questo per invogliare – direi quasi “costringere” quel nuovo schiavo della moderna civiltà che risponde al nome di “consumatore”, a fare il proprio dovere, cioè a consumare il più possibile, anzi – in qualche caso – ad andare oltre e a fare debiti per acquistare qualcosa che l’industria deve in ogni modo smaltire.
E quando si parla di “modello paranoico” dell’economia, non è altro che la subordinazione dell’uomo (cioè del consumatore) al meccanismo produttivo fatto di ritmi sempre più incalzanti e insostenibili, con il progressivo smantellamento dei precedenti stili di vita che vengono sostituiti da situazioni stressanti, angosciose, nevrotiche, fino a raggiungere una totale perdita di identità.
E state certi che il denaro avrà sempre più necessità di “girare” e quindi – dal signor Gillette, inventore del “regalo interessato”, arriveremo ad altre tecniche di marketing, tutte finalizzate a convincere il povero consumatore a spendere tutto quello che ha per far “girare l’economia”. E badate bene che, il filosofo tedesco Sachs sembra avere centrato il bersaglio quando afferma che “solo il successo di questo modello di sviluppo sarebbe peggiore del suo fallimento”. Chiaro il concetto??

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