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mercoledì, marzo 03, 2010

DUE MANIFESTAZIONI COSI’ DIVERSE FRA LORO 

La prima si è svolta a Roma, davanti alla sede RAI ed ha radunato tutta la crema dei “giornalisti-intrattenitori-gran sacerdoti” della politica nostrale: così c’era Santoro (“Annozero”), Vespa (“Porta a Porta” , Floris (“Ballarò”) e qualche altro “minore”.
Il motivo della protesta è la decisione del CdA RAI di interrompere fino al termine delle elezioni amministrative, la messa in onda di questi talk-shaw e sostituirli con delle “Tribune Politiche”.
Questi signori, che per la notorietà che hanno acquisito attraverso le loro trasmissioni si sentono assai importanti, direi quasi “determinanti”, dovrebbero ricordare la frase rivolta dall’anchor-man del film “Quinto Potere” (regia di Sidney Lumet, 1976) al suo pubblico: “Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere, non quello di dirvi la verità!”
I nostri eroi, invece, si sentono qualcosa di più di quello che li considera il collega del film; e qui hanno ragione, perché lui almeno non ci ha messo altre parole che oggi sono diventate di moda e che comprendono tutto il repertorio della dipendenza di questi signori dai vari padrini politici; questo nel film non c’era e quindi il “mezzo.matto” anchor-man non lo cita, ma adesso c’è, e tanto, e si vede, oh se si vede!!
La seconda manifestazione si è svolta in tutta Italia ed ha visto protagonisti i tanti “migranti” che prestano la loro opera nel nostro Paese; ci sono stati molti cortei e gli slogan che hanno campeggiato maggiormente sui cartelli, sono stati quelli antirazzisti, seguiti da quelli che chiedevano parità di diritti sia nel campo del lavoro che in quelli sociali, assistenza sanitaria in testa.
Per queste persone – chiamate in vario modo: da migranti a extra comunitari dea stranieri a negri ed altri titoli non pubblicabili – valga solo un dato: il 9,7% del Pil italiano viene dal loro lavoro e, a prescindere dalla cifre, i nostri anziani non potrebbero certamente fare a meno delle “badanti” straniere.
Questi signori sono una componente essenziale del mondo del lavoro, sfiorando ormai il 20% della manodopera occupata; ma deve essere chiaro che essi “non rubano iul lavoro a nessuno”, persino nel Mezzogiorno, perché sono occupati in prevalenza in lavori che gli italiani – anche i più diseredati – continuano a rifiutare.
Mi sembra che sia chiaro a tutti – almeno a coloro che guardano queste cose con occhi “onesti” – che interi settori dell’economia nazionale, tipo l’agricoltura, le costruzioni, i servizi alla persona e alcuni comparti manifatturieri, fanno fronte alle loro esigenze soltanto grazie al lavoro dei migranti.
In questo periodo storico in cui assistiamo all’esodo di tanta gente che insegue il pane – che noi occidentali gli abbiamo fatto sparire davanti agli occhi - dobbiamo sempre tenere presente che coloro che approdano sui nostri lidi, lo fanno perché a casa loro non hanno da mangiare, altrimenti starebbero nei loro villaggi.
E sia chiaro a tutti che nella gran massa di “migranti” disperati, ci sarà anche qualcuno disonesto che cerca solo di delinquere, ma la stragrande maggioranza ricerca solo un onesto lavoro con cui sbarcare il lunario; chiaro che se questo lavoro non arriva deve ingegnarsi a trovare qualcosa che gli consenta comunque di sopravvivere: non ce ne meravigliamo, perché è la stessa cosa che facciamo tutti noi!!

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