giovedì, febbraio 18, 2010
ZIBALDONE N.2/2010
Questa volta le notizie che mi hanno interessato sono diverse (quattro per l’esattezza) e, se mi riesce, farò dei commenti differenziati per importanza su ciascuna di loro e spero che questo sistema vi piaccia.
LA PRIMA si riferisce ad un fatterello avvenuto nella mia Regione: il signor Renato Bertozzi, vice Presidente della Provincia, è stato accusato – nel 1992 – di concussione (azione di un Pubblico Ufficiale che costringe con la forza o induce con altri mezzi, un cittadino alla consegna indebita di denaro) e, dopo venti giorni trascorsi nelle patrie galere, venne condannato a cinque mesi di arresti domiciliari; ebbene, il signor Bertozzi – dopo 17 anni dal fatto – è stato riconosciuto innocente dalla Cassazione ed anzi ha avuto diritto al risarcimento per l’indebita carcerazione. Peccato che nel frattempo il signor Bertozzi fosse passato a miglior vita e così i denari andranno agli eredi; quando si dice “giustizia lumaca” come nel mio post di ieri!!
LA SECONDA riguarda il prode Osama Bin Laden e la sua comunicazione: da più parti si afferma che egli sarebbe morto e che i suoi comunicati sarebbero redatti da un “ghostwriter” (scrittore di volontà di fantasmi) ed infatti la sua immagine latita da diverso tempo; tale situazione sarebbe in linea con quanto avviene nel mondo islamico in cui gli sciiti – importante frangia della religione islamica – fanno credere che Alì, genero e cugino di Maometto e che doveva essere suo successore, non sia stato assassinato, ma sia semplicemente “scomparso” e quindi tornerà prima o poi in mezzo al suo popolo: creazione del “mito che parla”, quindi grande impatto comunicativo sia per gli amici che per i nemici.
LA TERZA si lega ad un mio recente blog sugli anziani: Christian De Sica ha dichiarato: “ogni età ha la sua bellezza? Sono tutte fregnacce, io odio invecchiare”; l’ovvietà della frase è imponente. Mi ricorda le battute di Max Catalano che diceva: “meglio una moglie ricca e bella di una povera e brutta”, ma nel suo intimo c’è un fondo di verità: la paura di invecchiare e soprattutto quella di morire, essendo le due realtà intimamente legate. Dice un saggio che se tu hai paura di morire muori tutti i giorni, ma al di là della battuta, la paura c’è e non è facilmente controllabile, se non facendo vita normale ed affrontando le cose che la vita ci prospetta con le forze e le capacità di quel momento: quindi, non strafare ma neppure abdicare!! Chiaro il concetto??
LA QUARTA si riferisce alla morte di Emilio Lavazza, fondatore della nota fabbrica di caffé, ma – per quanto mi riguarda – soprattutto uno dei primi industriali a credere nella pubblicità televisiva; siamo nel 1955 ed Emilio, appena entrato in Ditta, comprende che bisogna investire massicciamente nella pubblicità: contatta Armando Testa, uno dei pionieri dei commercial televisivi, e lancia la miscela Paulista con Caballero e Carmencita. È poi la volta di tanti slogan di grande successo, come “miscela Lavazza, paradiso in tazza” e l’altro “più lo mandi giù e più ti tira su”, tutte piccole frasi che diventarono “modi di dire” tra la gente; adesso la Lavazza è in onda con il “Paradiso” di Bonolis e Laurenti, scenette che ricalcano la nostra realtà; speriamo che anche Emilio possa dare almeno un’occhiatina a quel Paradiso che lui ha reso popolare!
LA PRIMA si riferisce ad un fatterello avvenuto nella mia Regione: il signor Renato Bertozzi, vice Presidente della Provincia, è stato accusato – nel 1992 – di concussione (azione di un Pubblico Ufficiale che costringe con la forza o induce con altri mezzi, un cittadino alla consegna indebita di denaro) e, dopo venti giorni trascorsi nelle patrie galere, venne condannato a cinque mesi di arresti domiciliari; ebbene, il signor Bertozzi – dopo 17 anni dal fatto – è stato riconosciuto innocente dalla Cassazione ed anzi ha avuto diritto al risarcimento per l’indebita carcerazione. Peccato che nel frattempo il signor Bertozzi fosse passato a miglior vita e così i denari andranno agli eredi; quando si dice “giustizia lumaca” come nel mio post di ieri!!
LA SECONDA riguarda il prode Osama Bin Laden e la sua comunicazione: da più parti si afferma che egli sarebbe morto e che i suoi comunicati sarebbero redatti da un “ghostwriter” (scrittore di volontà di fantasmi) ed infatti la sua immagine latita da diverso tempo; tale situazione sarebbe in linea con quanto avviene nel mondo islamico in cui gli sciiti – importante frangia della religione islamica – fanno credere che Alì, genero e cugino di Maometto e che doveva essere suo successore, non sia stato assassinato, ma sia semplicemente “scomparso” e quindi tornerà prima o poi in mezzo al suo popolo: creazione del “mito che parla”, quindi grande impatto comunicativo sia per gli amici che per i nemici.
LA TERZA si lega ad un mio recente blog sugli anziani: Christian De Sica ha dichiarato: “ogni età ha la sua bellezza? Sono tutte fregnacce, io odio invecchiare”; l’ovvietà della frase è imponente. Mi ricorda le battute di Max Catalano che diceva: “meglio una moglie ricca e bella di una povera e brutta”, ma nel suo intimo c’è un fondo di verità: la paura di invecchiare e soprattutto quella di morire, essendo le due realtà intimamente legate. Dice un saggio che se tu hai paura di morire muori tutti i giorni, ma al di là della battuta, la paura c’è e non è facilmente controllabile, se non facendo vita normale ed affrontando le cose che la vita ci prospetta con le forze e le capacità di quel momento: quindi, non strafare ma neppure abdicare!! Chiaro il concetto??
LA QUARTA si riferisce alla morte di Emilio Lavazza, fondatore della nota fabbrica di caffé, ma – per quanto mi riguarda – soprattutto uno dei primi industriali a credere nella pubblicità televisiva; siamo nel 1955 ed Emilio, appena entrato in Ditta, comprende che bisogna investire massicciamente nella pubblicità: contatta Armando Testa, uno dei pionieri dei commercial televisivi, e lancia la miscela Paulista con Caballero e Carmencita. È poi la volta di tanti slogan di grande successo, come “miscela Lavazza, paradiso in tazza” e l’altro “più lo mandi giù e più ti tira su”, tutte piccole frasi che diventarono “modi di dire” tra la gente; adesso la Lavazza è in onda con il “Paradiso” di Bonolis e Laurenti, scenette che ricalcano la nostra realtà; speriamo che anche Emilio possa dare almeno un’occhiatina a quel Paradiso che lui ha reso popolare!