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domenica, febbraio 28, 2010

CHI SBAGLIA PAGA (E NIENTE PERDONO) 

Quello citato nel titolo è il concetto base dell’’etica protestante, in contrapposizione alla nostra, di matrice cattolica, che prevede perdono e misericordia: due vicende a comprova di ciò
La prima ha luogo nel democraticissimo Rhode Island, dove l’esempio della “Central Falls Hig School” è destinato a passare alla storia: visti gli scarsissimi risultati degli allievi – molto al di sotto della media nazionale - e stante l’indisponibilità degli insegnanti ad allungare l’orario delle lezioni per permettere agli studenti di recuperare, il Provveditore agli Studi ha licenziato in tronco tutti i 74 professori. Provate ad immaginare questa situazione nella cattolica Italia; mi scappa da ridere a pensarci; i primi sarebbero i sindacati, seguiti dagli onorevoli della zona e via di questo passo, tutti a “perdonare” i poveri professori colpevoli “solo” di non fare il proprio dovere!!
Secondo esempio: un paio di settimane fa, Frau Kaessmann, capo della Chiesa Protestante Evangelica tedesca, è stata beccata alla guida della sua auto in un fatale “sabato sera”, completamente sbronza e la Polizia Stradale le ha tolto la patente; ebbene, dopo qualche giorno, la signora si è dimessa dall’incarico affermando “ho dato il cattivo esempio, predico bene e razzolo male, non sono degna del mio ruolo”.
Non voglio fare un sacrilego paragone, ma se questo fosse accaduto ad un Vescovo, il nostro Benedetto XVI lo avrebbe di sicuro perdonato!!
Ecco la differenza: i protestanti non conoscono quel rito cattolico della confessione del pentimento e della successiva assoluzione, in quanto il rapporto di ciascuno di loro è diretto con Dio e non conosce intermediari: l’uomo è solo di fronte a Dio!
Nel 2002, quando il Presidente tedesco si recò a Marzabotto, non chiese “perdono” (fu sbagliata la traduzione) perché la sua religione non glielo avrebbe permesso, ma “rese omaggio alle vittime e riconobbe l’orrore commesso”; allo stesso modo Willy Brandt che cade in ginocchio nel ghetto di Varsavia e ammette una colpa che nessun perdono avrebbe potuto mai cancellare.
E neppure lo Stato perdona nei paesi protestanti: avete mai visto una amnistia da quelle parti? E lo stesso vale per i politici: ci sono meno leggi anticorruzione, perché, pur sapendo che l’uomo non è perfetto, sanno anche che la norma etica dice esplicitamente “chi sbaglia paga e l’errore resta per sempre”.
Non fu perdonato Kohl per i fondi neri, dei quali non si era messo in tasca neppure un marco: sparito e non più rientrato; e non si perdonò neppure Michael Friedman, famoso presentatore TV, sorpreso con allegre fanciulle e tanta cocaina: in TV non è più apparso; da noi tutte le televisioni fanno a gara per presentare “l’eroico” Morgan, il quale continua a dire che per la depressione non c’è niente di meglio che la cocaina!!
Una Papessa e un Cancelliere sono stati spazzati via dalla vita pubblica per “colpe” che da noi sarebbero state sicuramente perdonate; infatti nei Paesi cattolici, il concetto di perdono è poi scivolato verso il “garantismo” e dietro a questa parola si nasconde tutto il possibile malcostume, attuale e passato.
La magistratura ci mette del suo nel rendere i procedimenti così lunghi e tortuosi che la condanna “troppo tempo” dopo la colpa; ma l’etica – ecco quello che ci manca – dovrebbe fare in modo che alla “colpa” (sentenza o no) faccia seguito l’uscita di scena, a meno di accertato “profumo di persecuzione”, perché allora è un altro paio di maniche; ma chi è colpevole, sa di esserlo davanti a Dio, e quindi…si comporti di conseguenza e tolga il disturbo, senza farsi più vedere e neppure intervistare!!

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