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mercoledì, gennaio 13, 2010

ZIBALDONE N.1 

In questo primo zibaldone del 2010, vorrei trattare tre argomenti, ciascuno riveniente da una notizia che ho appreso sui mezzi di comunicazione e che mi ha colpito.
Il primo si riferisce ad una novità del 2010 e cioè alla tanto pubblicizzata “class action”, cioè, azioni legali promosse da strutture di consumatori nei confronti di Istituzioni, Banche ed Enti locali, per veri o presunti torti subiti; in concreto si fa una causa sola e – nel caso che i cittadini vincano – si ha un rimborso per tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa.
A proposito di tale operazione, mi è venuto in mente una cosa, vedendo che molte rimostranze sono rivolte ai Comuni per ricevere i danni subiti dalle buche nella pavimentazione stradale; l’idea che mi è venuta è questa: come mai nessun Comune ha pensato di chiamare in causa per responsabilità oggettiva l’azienda che – a suo tempo – ha provveduto alla pavimentazione? Forse perché è meglio non toccare i cosiddetti “poteri forti”? O meglio ancora perché è preferibile applicare la massima che dice di accollare alla società (cioè ai cittadini) le perdite e intascare (i costruttori) i profitti; mi sembra di essere stato chiaro nell’esplicitare il concetto!!
Il secondo riguarda un fatto accaduto in Camerun, nel Centro di Sanaga Yong, dove si trova un gruppo di 25 scimpanzè, raccolti dai guardiani della riserva e quasi tutti orfani di madri uccise dai cacciatori di frodo; la leader incontrastata del gruppo è Doroty, la quale improvvisamente muore per cause naturali: mentre i custodi ne compongono il corpo su una carriola, il gruppo degli animali si assiepa tutt’attorno ed esprime il proprio dolore; come? Anzitutto con il volto assorto e compunto, poi poggiando la zampa anteriore sulla spalla del vicino, oppure accennando una smorfia e guardando ostentatamente per terra: sono - scusatemi se oso dirlo – manifestazioni di stati d’animo profondi e sinceri che, a noi umani e solo lontani parenti con loro, ci imbarazzano perché sono quello che noi non riusciamo più a fare; noi, schiavi di una civiltà basata più sull’apparenza che sulla realtà, siamo diventati refrattari alla manifestazioni d’amore, d’amicizia e di solidarietà, votati solo a guerre, violenze e delitti: e in questo contesto il comportamento è definito “da bestie”; non è così, e smettiamola subito; siamo solo degli umani, capaci di ogni nefandezza e quindi: basta offendere gli animali!!
Il terzo si riferisce ad una signora – cieca – che dopo una visita a Lourdes ritrova la vista; poiché la donna è assistita dall’INPS con una pensione d’invalidità, si premura di recarsi all’Istituto per comunicare loro questa nuova situazione clinica: la ex cieca adesso ci vede e quindi non ha più necessità della pensione.
La signora pensa tra se e se che il funzionario dell’Ente le farà i complimenti, magari anche a nome del Ministro del Welfare, ma così non è: non è sufficiente la dichiarazione verbale per modificare una situazione clinica accertata da medici dell’Ente e quindi la donna viene invitata a produrre “idonea documentazione” di carattere clinico atta a dimostrare quanto essa afferma verbalmente; intanto la pensione continua ad essere versata, in attesa della eventuale modifica.
Quello che vi ho narrato non è una barzelletta, ma è quanto uscito sulla stampa: quale commento si può meritare una simile notizia? Evidentemente il fatto che la signora sia stata “da sola” allo sportello dell’INPS (senza cioè un accompagnatore o un cane lupo per ciechi) non è parso sufficiente per attestare che ella è tornata a vedere la luce; forse occorre un certificato della Madonna di Lourdes attestante il “miracolo”?

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