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mercoledì, gennaio 27, 2010

GUERRA TRA POVERI 

I disordini di Rosarno hanno avuto varie spiegazioni, specie perché le forze politiche si sono immischiate ed hanno fatto a gara ad accusarsi; chiaro che la politica ha le sue colpe su quanto accaduto, ma ricordiamoci che in quel disgraziato lembo dell’Italia meridionale si è combattuto una grande guerra tra “gli ultimi”, tra i braccianti nostrali e gli extra comunitari provenienti dai paesi del Mediterraneo.
Stando alle notizie ricevute, la raccolta delle arance è in forte crisi, probabilmente per la concorrenza spagnola e così la tipica attività che portava lavoro per i braccianti italiani e lasciava le briciole ai migranti, ha cambiato registro: adesso il lavoro scarseggia per tutti, figuriamoci se possono avanzare delle briciole per gli stranieri.
Insomma, sta avvenendo quello che da più parti veniva messo in preventivo: gli italiani, attanagliati dalla crisi, espulsi dal proprio posto di lavoro, stanno tornando ai lavoro più umili, accettando quei lavori che fino a qualche tempo addietro erano appannaggio esclusivo degli immigrati: abbiamo così alcune donne che concorrono con romene ed ucraine nell’accaparrarsi il vecchietto o la vecchietta da “badare” e si improvvisano badanti a tutti gli effetti; ci sono poi i mestieri “maschili” che erano ormai abbandonati dagli italiani e vivevano solo grazie ai migranti: mi riferisco ai panettieri notturni che entrano al lavoro alle due di notte e ci restano fino a mezzogiorno, dopo avere prodotto pagnotte e sfilatini ed avere consegnato il tutto a destinazione.
I sindacati stanno paventando che gli italiani che vanno a sostituire un extra comunitario, siano costretti ad accettare lo stipendio del precedente lavoratore e questo sarebbe un bel problema sotto il profilo della struttura dei salari; però diciamo la verità, il datore di lavoro che aveva tra le proprie file un extra comunitario che faceva il proprio dovere e veniva pagato “poco”, se proprio lo deve sostituire con un italiano si sente autorizzato a non rimetterci dei soldi; o invece dovrebbe? Io dico di si, in quanto il contratto di categoria, disatteso nel caso del migrante (e questo è un bel problema!!), con il lavoratore italiano dovrebbe essere alla stregua del Vangelo; o no??.
Comunque, a dimostrazione che tutto il mondo è paese, in Inghilterra è successa una cosetta mica da niente: un subappalto per la costruzione di una grossa Centrale a gas, è stato visto da una azienda italiana – la “C.N.N.” – la quale dovrebbe tra poco iniziare il lavoro; ma i sindacati inglesi si sono infuriati ed hanno accusato la nostra Azienda di utilizzare operai italiani (e fin qui niente di strano, anzi mi sembra ovvio) i quali però sarebbero pagati molto meno di quelli inglesi.
I sindacati inglesi hanno chiesto alla Alstom, azienda inglese vincitrice dell’appalto, di rescindere il contratto con la CNN, la quale – vista la mala parata – ha assicurato che gli stipendi dei lavoratori italiani impiegati in questa commessa, saranno messi in linea con quelli inglesi (frase generica che non significa molto).
Questo cosa ci dice? Anzitutto che la denuncia dei sindacati inglese era esatta e poi che il discorso intercorso tra l’azienda italiana e i suoi dipendenti deve essere stato all’incirca questo: “la nostra azienda è in crisi; forse con la vincita di questo subappalto con gli inglesi, possiamo tirarci un po’ su e questo a tutto beneficio dei lavoratori (bugiardi come pochi!!); però (come mai in queste cose c’è sempre un però?) le condizioni che abbiamo dovuto accettare per accaparrarci questo lavoro, non ci permettono di pagare lo stipendio ordinario, ma una percentuale di circa il 20% in meno; riteniamo di potervelo chiedere perché l’alternativa sarebbe la cassa integrazione e crediamo che sia meglio questo”. Tutto chiaro??

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