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sabato, gennaio 02, 2010

E ORA VEDIAMO COSA CI COMBINA IL 2010 

Siamo arrivati al 2010 e quindi, in sostanza, è passato un altro anno e perciò siamo più vecchi di un anno: bella soddisfazione!! L’anno appena iniziato ci presenta anzitutto una discreta raffica di aumenti: il pedaggio autostradale ha segnato un aumento medio del 2,71%, con incrementi su alcuni tratti (Novara Est - Milano) addirittura vertiginosi: + 15,83%; il gas aumenta a far data dal 1/1/2010 di un 2,8% che non sono proprio “bruscolini”; la benzina passa da 1,309 euro al litro, a 1,337; insomma il cittadino medio si ritrova delle cifre non indifferenti che vanno a gravare sul già scarso introito. Almeno l’aumento del gas forse poteva essere evitato dal governo, visto che – in controtendenza – il costo dell’energia elettrica è in fase di diminuzione di una percentuale abbastanza simile a quella del gas: allora, credo che una decisa “moral suasion” avrebbe potuto facilmente azzerare entrambe le situazioni, almeno fino alla fine dell’inverno in corso che provocherà degli aumenti nel consumo del gas.
Cos’altro ci aspetta? Beh, dobbiamo registrare una buona notizia – almeno in teoria – in quanto dal 1/1/2010 è entrata in vigore la possibilità di esercitare la ”class action”, cioè la facoltà delle associazioni di consumatori di portare avanti l’azione legale di più cittadini che ritengano di avere subito delle conseguenze negative per un comportamento scorretto di qualche azienda o istituzione; sembra che il Codacons abbia già in canna la prima pallottola da sparare: ricorso contro le Banche per le commissioni sui conti correnti.
Qualcosa di buono (diciamo meglio: di discreto) c’è da aspettarsi dalla Borsa italiana, soprattutto se teniamo presente l’andamento del 2009, laddove – dopo i primi tre mesi terribili – abbiamo potuto registrare una crescita costante che ha portato alla fine d’anno un +19%; credo che sia uno dei migliori risultati a livello europeo.
Gli attentati “islamici” ad aerei occidentali – falliti per pochissimo – mi riportano alla mente un’affermazione del cardinale Biffi, in cui l’alto prelato che ha condotto anche la Diocesi di Bologna, afferma che “stante la cultura della libertà senza contenuti portata avanti dai popoli europei, ricchi di mezzi e poveri di verità, o l’Europa ridiventerà cristiana o diventerà musulmana”.
Questo discorso così tanto “politically incorrect”, ha suscitato le ire e le prese di posizione di tante anime candide del nostro Paese, tutta gente che ha posti di responsabilità e non vuole grattacapi; vi basti sapere che il cardinale Biffi, dopo queste affermazioni ha dovuto avvalersi di alcuni angerli custodi, senza ali e con le armi. Del resto c’era da aspettarselo: come diceva Karl Krauss, “la verità è un servitore maldestro che quando fa le pulizie rompe i piatti”. Insomma, tutto questo per dire che una politica per la gestione dei migranti è di là da venire nel nostro Paese.
Che cosa possiamo aspettarci dalla politica estera? Mi sembra che il focolaio più purulente – a parte la questione israeliana palestinese – sia da individuare nella vicenda Afgana; a questo proposito, c’è da ricordare che poco più di trenta anni fa (24/12/1979) l’URSS invadeva l’Afghanistan procurandosi così il proprio Vietnam, dal quale è uscita – a metà degli anni ’80 - con un piano di ritiro truppe che ammetteva come “gli obiettivi iniziali non potevano essere raggiunti”; sarà lo stesso slogan che campeggerà anche sull’exit strategy di Obama?
Per chiudere, mi preme riportare che molte Aziende, in particolare quelle “medie e piccole”, stanno scommettendo su una ripresa, nel 2010, di fatturato ed export: auguriamoci che non siano le solite dichiarazioni che scompaiono alle prime difficoltà!

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