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mercoledì, dicembre 23, 2009

FORTUNATI E SFIGATI 

Mi è venuto in mente che lo strano mondo della pubblicità televisiva potrebbe generare un ”gioco di società” (tanto utile per le feste), basato su un concetto semplice: elencare da una parte i personaggi e gli interpreti che potremo definire “Fortunati” e, dall’altra i similari “Sfigati”, ovviamente con le relative motivazioni.
Io comincio con una serie di spot e poi i miei amici potranno proseguire nel gioco: inizio dai “FORTUNATI” i quali – per loro natura – sono i più antipatici, perché a loro va tutto bene: ed il primo interprete di commercial che si merita la palma del fortunato è una donna, precisamente la bella Belen Rodriguez, che – facendo buon uso della vicinanza di uno splendido Christian De Sica, gira una serie ininterrotta di spot per la TIM e, diventa “il personaggio più conosciuto dei giovani”; da notare che prima dell’autunno – data di inizio della campagna – la bella Belen era nota solo come una normale soubrette (trasmissione di Chiambretti) e come compagna di Fabrizio Corona.
Un altro che dobbiamo annoverare tra i fortunati è senza dubbio l’imperituro, sempre uguale. Babbo Natale che trova tanta attenzione dai suoi giovanissimi amici: come non commuoversi di fronte al bambino che, di notte tempo, scende le scale e mette nel fondo del camino – luogo probabile dell’atterraggio del bravo vecchietto – un Panettone così morbido da sostituire un comodo guanciale.
E proseguendo nella scia dei bambini, come non includere tra i fortunati mortali quel bambino che continua ad individuare il latte Granarolo come “quello della Lola”: da grande sarà un naturale “assaggiatore”; carriera assicurata!
Passiamo adesso agli “SFIGATI” e dobbiamo convenire che il primo da menzionare è il bel George Clooney nella serie di spot dedicati al Nescaffé; nei primi di questi commercial, la bellezza e l’appeal del bel Gorge vengono utilizzati da una furba ragazzina per fregargli l’ultima cialda occorrente per l’espresso; nell’ultimo poi, quando il nostro eroe giunge ad acquistare l’intera macchina, incappa in un pianoforte che gli cade addosso dai piani alti e lo conduce, inaspettatamente, in uno “strano” aldilà dove trova ad attenderlo uno splendido John Malkovich, che, con una mimica veramente eccezionale, baratta la macchina da caffé con un rinvio del “viaggio eterno”. In tutti questi spot, Clooney riesce a cavarsela, “a buco”, ma dopo essere stato sconfitto da qualcosa: la furbizia della ragazza nei primi e il “destino” nell’ultimo.
Non so se il termine “sfigato” si attagli completamente al giovanotto che pubblicizza il gorgonzola, specie perché il modo come la bella ragazza lo apostrofa con “bel topolone” nel vederlo mangiare golosamente il formaggio, ci mostra in controcampo una faccia “da scemo”, come si direbbe, costellata da una cestina di capelli irsuti che ben si legano al concetto di “topolone”.
Un caso a parte è il concetto stesso di “fonetica semantica”, quel modo cioè di storpiare le varie lingue europee; perché TUTTI i pubblicitari del mondo, nel sottolineare gli spot relativi a profumi da uomo e da donna, usano una voce che storpia, in modo elegante quanto si vuole, le lingue attinenti al prodotto?
Per finire, voglio citare lo spot in cui appare il bel Raoul Bova che funge da testimonial Alitalia; non so se considerarlo fortunato o sfigato, ma di certo è che preferisce un viaggio aereo Roma-Los Angeles ad una permanenza nella propria casa, per il semplice motivo che la hostess lo coccola e lo assiste con tanto amore, ma, guarda caso, la ragazza è la moglie dello stesso viaggiatore, il quale al vicino di posto, però, confessa: “a casa non si comporta mica così!”. Decidete voi!!

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