<$BlogRSDUrl$>

venerdì, novembre 20, 2009

LE NOMINE IN EUROPA 

Sono state fatte ieri sera le nomine per il rinnovo della carica di Presidente della Commissione dell’Unione Europea e per il Ministro degli Esteri: per la prima, nessuna sorpresa: è stato nominato il belga Van Rompuy, un ineccepibile personaggio che appare al di sopra delle parti, mentre per la seconda è spuntata a sorpresa la britannica, Catherine Ashton, 53 anni, pessimamente portati, di professione “baronessa” anche se appartenente ai laburisti inglesi; sembra che sia stato l’obbligo che gli europarlamentari hanno dovuto pagare alla “quota rosa”; e qualcos’altro!
Se ricordate, per la carica di Ministro degli Esteri è stato in ballottaggio fino all’ultimo il nostro Massimo D’Alema che sembrava anche avere superato il veto di coloro che avevano lanciato lo slogan “mai un ex comunista”; chiaro che la compagine governativa avrebbe avuto piacere di scaricare in Europa un tipetto sempre pericoloso come “baffino” (diminutivo di “baffone” per coloro che si ricordano la storia), ma sembra che il nostro cavallo sia stato sconfitto da due eventi: l’obbligato contributo alla “quota rosa” e l’ostracismo dei compagni socialisti, i quali dopo aver bocciato la candidatura di Blair, non avrebbero visto di buon occhio la vittoria di D’Alema (lo “Stalin di Gallipoli” secondo Der Spiegel; “è un ottimo candidato, ma non è il candidato del nostro partito” ha dichiarato il socialista Schulz, con chiara allusione all’appoggio del governo italiano; della serie “dagli amici mi guardi Iddio perché dai nemici mi guardo da solo”.
Comunque sia, i personaggi nominati ormai sono quelli, entrambi molto “incolori”, senza nessuna “medaglia” da esibire, insomma delle mezze figure: la Ashton non ha mai ricoperto incarichi di rilievo, salvo un sottosegretariato nel precedente governo; poi, scusate se insisto, ma è veramente molto brutta, forse peggio della famigerata Camilla; non ha nessuna esperienza di “esteri” (come invece aveva D’Alema che in Italia aveva rivestito ben altri ruoli) e quindi non credo che possa rivolgersi ai Paesi arabi o asiatici con voce convincente, come se parlasse per l’intero continente.
Eppure, adesso, specie dopo il “si” della Repubblica Ceca al Trattato di Lisbona, sulla carta l’Europa avrebbe tutte le possibilità di intraprendere un discorso importante; questo solo se si presenterà “unita” alle varie contingenze internazionali, giacché ciascun Paese da solo non ha nessuna possibilità di incidere nelle scelte che si prospetteranno, siano esse di natura politica, energetica, o di altra natura.
Un “euro-contrario” come sono io, potrebbe anche pensare male e vedere le cose in modo un po’ diverso: tra i big dell’Europa, solo Berlusconi si era speso per D’Alema che avrebbe rappresentato una scelta “di peso”; gli altri, da Zapatero a Sarkozy, da Brawn alla Merkel mi sembra che abbiano preferito lanciare delle figure di secondo piano, in modo così da poter continuare a fare i loro comodi; e la inguardabile Ashton è quella che sembra più appropriata per il compito: è una signora (cioè non è un maschietto), è britannica, è laburista e pure nobile, ha una piccola esperienza di Governo: insomma è poco di tutto.
C’è da chiedersi con quale autorità la Baronessa Ashton of Upholland rappresenterà in giro per il mondo 27 Paesi e 495milioni di europei; io – che non posso certo essere considerato un grande estimatore di D’Alema – penso che il lavoro che ci sarà da fare sarebbe stato meglio svolto dal nostro rappresentante; certo che se non vogliamo far crescere l’Europa nel mondo e quindi dare ragione alle mie teorie, allora la baronessa mi sembra proprio quello che ci mancava: un utile paravento per continuare le trame dei Grandi a loro esclusivo beneficio; chiaro il concetto??

This page is powered by Blogger. Isn't yours?