mercoledì, novembre 18, 2009
IL VERTICE FAO: TANTE CHIACCHIERE E BASTA
Si è concluso a Roma il vertice della F.A.O. teso a rappresentare all’intera umanità, il problema della povertà e, in particolare, della fame nel mondo, definita “la più terribile arma di distruzione di massa”; nel 2008 c’era un progetto: dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che soffre la fame, ma l’inizio non è tra i più incoraggianti: nel 2009 si sono aggiunti altri 105 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà e quindi soffrono la fame; con questo dato, il numero degli “affamati” ha superato il miliardo di persone: che facciamo, stappiamo una bottiglia di champagne??
Dalla riunione sono venute fuori le solite chiacchiere, i soliti discorsi “fiume” (Gheddafi) o le solite battute di spirito (Berlusconi), ma in concreto non siamo andati più in là delle solite promesse, fatte tante altre volte e mai mantenute.
Dobbiamo notare, prima di ogni altra cosa, che l’Ente organizzatore – appunto la F.A.O. – dà il cattivo esempio in fatto di sprechi e di inefficienza: pensate che la struttura riceve dall’ONU contributi per 930 milioni di dollari e 800 gli pervengono da donazioni private: ebbene, due terzi di questo discreto “malloppo” è assorbito da stipendi e da altre prebende riservate a coloro che ci lavorano dentro; quindi, possiamo coniare lo slogan che “l’organizzazione che si dovrebbe occupare di togliere la fame nel mondo, ha cominciato da se stessa, mangiando a quattro palmenti alla faccia dei bambini che continuano a morire di fame: 17.000 al giorno, 1 ogni 5 secondi”.
Tra i “grandi” intervenuti, c’è stato anche il Papa, il quale ha proposto una sorta di “dottrina della lotta alla fame”, nella quale si faccia finita con la vergognosa situazione che – davanti alla tragedia dei morti per fame – il mondo ostenta opulenza e sprechi; tutto bene, Santità, tutto condivisibile, ma bisognerebbe che ogni tanto qualcuno in Vaticano abbandonasse la “mensa dei ricchi”, alla quale partecipano tante personalità che fanno parte del potere temporale della Chiesa per rivolgere la sua attenzione a coloro che soffrono e che muoiono di fame; ma questo vorrebbe dire tornare alla Chiesa dei Santi e dei Martiri e non a quella che deve contrattare con “Erode” per l’8 per mille e quindi essere sotto ricatto del potere politico; sono stato chiaro??
Una cosa interessante è comunque emersa dal Vertice: gli esperti della FAO hanno annunciato un codice di condotta contro il “land grab” (predoni della terra), coloro che – dopo aver banchettato con le risorse del Continente Nero – si sono rivolti all’ultima cosa rimasta: la terra.
È una cosa nuovissima per me, una cosa della quale non conoscevo l’esistenza e quindi, prima di tutto, facciamone un breve sunto: il business agricolo riguarda, in Africa, 20 milioni di ettari di terreno ed ha portato una serie di Stati (che chiameremo “predoni”) ad affittare le terre in Paesi poverissimi come l’Etiopia ed il Sudan: questi stati sono: vari Stati del Golfo Persico, l’Egitto, la Cina e la Corea del Sud.
Queste Nazioni, dopo avere affittato i terreni, stanno procedendo alla sua sistemazione ed alla semina, con l’intento di produrre grano e derrate alimentari che – guarda caso – dopo il raccolto saranno portati a casa propria; i Paesi ospitanti o affittuari, beneficeranno al massimo di una modesta “mano d’opera locale”, mentre il raccolto, che servirebbe a sfamare tante persone del posto, se ne parte per i luoghi stabiliti dai ”padroni”; per la verità mi sono molto meravigliato di trovare tra le Nazioni “predone” anche la Cina che, mi risultava avere in corso una politica di aiuto alla sviluppo per alcuni Paesi africani: si vede che l’istinto predatorio e la spocchia del miliardario l’ha avuta vinta su qualunque aspetto umanitario!! Cos’altro dire se non: “VERGOGNA”!!
Dalla riunione sono venute fuori le solite chiacchiere, i soliti discorsi “fiume” (Gheddafi) o le solite battute di spirito (Berlusconi), ma in concreto non siamo andati più in là delle solite promesse, fatte tante altre volte e mai mantenute.
Dobbiamo notare, prima di ogni altra cosa, che l’Ente organizzatore – appunto la F.A.O. – dà il cattivo esempio in fatto di sprechi e di inefficienza: pensate che la struttura riceve dall’ONU contributi per 930 milioni di dollari e 800 gli pervengono da donazioni private: ebbene, due terzi di questo discreto “malloppo” è assorbito da stipendi e da altre prebende riservate a coloro che ci lavorano dentro; quindi, possiamo coniare lo slogan che “l’organizzazione che si dovrebbe occupare di togliere la fame nel mondo, ha cominciato da se stessa, mangiando a quattro palmenti alla faccia dei bambini che continuano a morire di fame: 17.000 al giorno, 1 ogni 5 secondi”.
Tra i “grandi” intervenuti, c’è stato anche il Papa, il quale ha proposto una sorta di “dottrina della lotta alla fame”, nella quale si faccia finita con la vergognosa situazione che – davanti alla tragedia dei morti per fame – il mondo ostenta opulenza e sprechi; tutto bene, Santità, tutto condivisibile, ma bisognerebbe che ogni tanto qualcuno in Vaticano abbandonasse la “mensa dei ricchi”, alla quale partecipano tante personalità che fanno parte del potere temporale della Chiesa per rivolgere la sua attenzione a coloro che soffrono e che muoiono di fame; ma questo vorrebbe dire tornare alla Chiesa dei Santi e dei Martiri e non a quella che deve contrattare con “Erode” per l’8 per mille e quindi essere sotto ricatto del potere politico; sono stato chiaro??
Una cosa interessante è comunque emersa dal Vertice: gli esperti della FAO hanno annunciato un codice di condotta contro il “land grab” (predoni della terra), coloro che – dopo aver banchettato con le risorse del Continente Nero – si sono rivolti all’ultima cosa rimasta: la terra.
È una cosa nuovissima per me, una cosa della quale non conoscevo l’esistenza e quindi, prima di tutto, facciamone un breve sunto: il business agricolo riguarda, in Africa, 20 milioni di ettari di terreno ed ha portato una serie di Stati (che chiameremo “predoni”) ad affittare le terre in Paesi poverissimi come l’Etiopia ed il Sudan: questi stati sono: vari Stati del Golfo Persico, l’Egitto, la Cina e la Corea del Sud.
Queste Nazioni, dopo avere affittato i terreni, stanno procedendo alla sua sistemazione ed alla semina, con l’intento di produrre grano e derrate alimentari che – guarda caso – dopo il raccolto saranno portati a casa propria; i Paesi ospitanti o affittuari, beneficeranno al massimo di una modesta “mano d’opera locale”, mentre il raccolto, che servirebbe a sfamare tante persone del posto, se ne parte per i luoghi stabiliti dai ”padroni”; per la verità mi sono molto meravigliato di trovare tra le Nazioni “predone” anche la Cina che, mi risultava avere in corso una politica di aiuto alla sviluppo per alcuni Paesi africani: si vede che l’istinto predatorio e la spocchia del miliardario l’ha avuta vinta su qualunque aspetto umanitario!! Cos’altro dire se non: “VERGOGNA”!!