lunedì, novembre 16, 2009
FATTI E MISFATTI
È un fatto che nella scorsa settimana ci sia stato un grandissimo clamore circa il ventennale dell’abbattimento del muro di Berlino; cerchiamo adesso anche il misfatto.
A Berlino si sono radunati in milioni di persone, Capi di Stato, politici di varia grandezza e gente comune, desiderosa soltanto di “fare festa” per un evento che, all’epoca rappresentò una cosa di portata storica; ricorderete che il regime sovietico decise di chiudere l’accesso al suolo da lui controllato e per fare questo eresse il “muro della vergogna”, come venne chiamato all’epoca; solo fortissimi interessi economici e lo sfaldamento di certe situazioni politiche dell’Est, consentì il superamento della situazione ed il ritiro delle truppe del Patto di Varsavia dal suolo tedesco.
All’epoca venne fuori anche una voce, mai smentita, nella quale si diceva che quasi tutti i governi occidentali avrebbero dato il via libera alla divisione delle due Germania, facendo al riguardo questo ragionamento: in trenta anni la Germania ha combinato vari pasticci, facendo due guerre una più sanguinosa dell’altra; dopo la prima sembrava che le famose sanzioni avessero messo all’angolo l’orgoglio militarista dei tedeschi, ma così non fu e da questo orgoglio offeso uscì Hitler e la seconda guerra mondiale.
Quindi, dicevano i capi delle diplomazie occidentale, ben venga una divisione della Germania, in quanto così suddivisa sarà molto più facile controllarla e perderà i bollenti spiriti che ha sempre avuto: ripeto quanto detto sopra e cioè che questa affermazione non è mai stata confermata da nessuno; come avrebbe potuto? Era così forte e permeata di verità che in diplomazia meritava solo di essere smentita.
Se facciamo mente locale al periodo storico nel quale venne costruito, dobbiamo anche cercare di individuare - tra i politici nostrali e di altri Paesi – quelli che erano schierati per il mantenimento del muro e quelli che invece volevano il suo abbattimento: tra i primi dobbiamo essere sinceri e ammettere che i comunisti europei, in testa ai quali c’erano gli italiani ed i francesi, erano schierato – a pelle di leone – di fronte al satrapo Stalin; magari, qualcuno di loro, ancora in vita e qualche altro che era allora giovanissimo ed ora è solo “maturo” inneggia all’abbattimento, dopo avere contribuito - forse in minima parte, chissa!! – alla sua erezione; d’altronde la coerenza è patrimonio di pochi e l’unica fedeltà è quella alla poltrona!! Chiaro?
Ed allora vi sfido ad un giochino: individuare chi era allora favorevole alla divisione della Germania e quindi chi seguiva la strada tracciata da Stalin e che cosa dice adesso questo o questi signori; non è difficile, poiché quelli che sono ancora vivi hanno tutti posti di grossa o grossissima responsabilità nelle varie istituzioni italiane.
In conclusione, se il fatto è l’anniversario, il misfatto è l’atteggiamento di molti, troppi politici che ci darebbero a bere che i comunisti – quelli che seguivano Stalin, non quelli evocati da Berlusconi – sono tutti ritornati su Marte da dove provenivano per commettere tutti i loro giochetti e cercare di arrivare al potere in Italia.
Un altro fatto è che la giustizia in Italia è lenta e, a parità di mezzi e di uomini con gli altri Paesi europei, è infinitamente meno efficiente degli altri; per cercare di ovviare a questo problema, non è pensabile che una legge imponga dei ritmi che al momento non si realizzano per l’inefficienza del sistema giudiziario.
Quindi, ecco il misfatto: si cerca – dando per legge dei termini che i nostri Magistrati “bighelloni” non raggiungeranno – di “fare scadere” tutta una serie di processi, alcuni dei quali sono più importanti di altri proprio perché riguardano una persona che è al vertice dell’esecutivo: non faccio nomi perché è facile indovinare!! Chiaro il concetto??
A Berlino si sono radunati in milioni di persone, Capi di Stato, politici di varia grandezza e gente comune, desiderosa soltanto di “fare festa” per un evento che, all’epoca rappresentò una cosa di portata storica; ricorderete che il regime sovietico decise di chiudere l’accesso al suolo da lui controllato e per fare questo eresse il “muro della vergogna”, come venne chiamato all’epoca; solo fortissimi interessi economici e lo sfaldamento di certe situazioni politiche dell’Est, consentì il superamento della situazione ed il ritiro delle truppe del Patto di Varsavia dal suolo tedesco.
All’epoca venne fuori anche una voce, mai smentita, nella quale si diceva che quasi tutti i governi occidentali avrebbero dato il via libera alla divisione delle due Germania, facendo al riguardo questo ragionamento: in trenta anni la Germania ha combinato vari pasticci, facendo due guerre una più sanguinosa dell’altra; dopo la prima sembrava che le famose sanzioni avessero messo all’angolo l’orgoglio militarista dei tedeschi, ma così non fu e da questo orgoglio offeso uscì Hitler e la seconda guerra mondiale.
Quindi, dicevano i capi delle diplomazie occidentale, ben venga una divisione della Germania, in quanto così suddivisa sarà molto più facile controllarla e perderà i bollenti spiriti che ha sempre avuto: ripeto quanto detto sopra e cioè che questa affermazione non è mai stata confermata da nessuno; come avrebbe potuto? Era così forte e permeata di verità che in diplomazia meritava solo di essere smentita.
Se facciamo mente locale al periodo storico nel quale venne costruito, dobbiamo anche cercare di individuare - tra i politici nostrali e di altri Paesi – quelli che erano schierati per il mantenimento del muro e quelli che invece volevano il suo abbattimento: tra i primi dobbiamo essere sinceri e ammettere che i comunisti europei, in testa ai quali c’erano gli italiani ed i francesi, erano schierato – a pelle di leone – di fronte al satrapo Stalin; magari, qualcuno di loro, ancora in vita e qualche altro che era allora giovanissimo ed ora è solo “maturo” inneggia all’abbattimento, dopo avere contribuito - forse in minima parte, chissa!! – alla sua erezione; d’altronde la coerenza è patrimonio di pochi e l’unica fedeltà è quella alla poltrona!! Chiaro?
Ed allora vi sfido ad un giochino: individuare chi era allora favorevole alla divisione della Germania e quindi chi seguiva la strada tracciata da Stalin e che cosa dice adesso questo o questi signori; non è difficile, poiché quelli che sono ancora vivi hanno tutti posti di grossa o grossissima responsabilità nelle varie istituzioni italiane.
In conclusione, se il fatto è l’anniversario, il misfatto è l’atteggiamento di molti, troppi politici che ci darebbero a bere che i comunisti – quelli che seguivano Stalin, non quelli evocati da Berlusconi – sono tutti ritornati su Marte da dove provenivano per commettere tutti i loro giochetti e cercare di arrivare al potere in Italia.
Un altro fatto è che la giustizia in Italia è lenta e, a parità di mezzi e di uomini con gli altri Paesi europei, è infinitamente meno efficiente degli altri; per cercare di ovviare a questo problema, non è pensabile che una legge imponga dei ritmi che al momento non si realizzano per l’inefficienza del sistema giudiziario.
Quindi, ecco il misfatto: si cerca – dando per legge dei termini che i nostri Magistrati “bighelloni” non raggiungeranno – di “fare scadere” tutta una serie di processi, alcuni dei quali sono più importanti di altri proprio perché riguardano una persona che è al vertice dell’esecutivo: non faccio nomi perché è facile indovinare!! Chiaro il concetto??