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domenica, ottobre 25, 2009

I MALEFICI DELLA CRISI 

Mi riferisco ovviamente alla stramaledettissima “crisi mondiale”, della quale nessuno ancora ci ha spiegato come sia nata, chi l’abbia provocata, se questo qualcuno ha pagato oppure no; insomma, a ben guardare, la crisi sembra innescata dai “marziani” che, dopo aver fatto il disastro, se ne sono tornati tranquillamente nel loro pianeta: ma sappiamo bene che così non è e in questo modesto post voglio narrarvi alcuni aspetti che, magari, già conoscete, ma che è sempre bene ribadire; anzitutto, in relazione al titolo, il termine “malefici” è usato in contrapposizione ai “benefici”.
Dunque, in merito alla fase economica attuale ed a quella prossima, i pareri sono disparati: chi dice a chiare lettere che ormai la crisi è finita, si vede benissimo la luce al termine del tunnel e via di questi discorsi; pariteticamente, si continua a leggere che i numeri dei disoccupati sono destinati non a diminuire, neppure a rimanere tali e quali,ma addirittura ad aumentare, con numeri che fanno impressione per chi non li considera solo come cifre fini a se stesse ma chi ci appiccica dietro ad ognuno di loro una famiglia che entra nei problemi.
E qui comincio subito a narrare alcune dolenti note: nella mia Regione stiamo sperimentando un nuovo (almeno per me che non lo conoscevo) sistema per licenziare la gente e ridurre così il proprio personale; facciamo l’esempio dell’azienda “Italia” (nome di comodo) che desidera scremare il proprio parco dipendenti di una trentina di unità; essa allora cede un “ramo d’azienda” alla società “Francia” (altro nome di comodo) e a questa struttura ci lega i dipendenti che desidera far fuori; la nuova società, dopo alcuni mesi di abbrivio operativo, durante i quali neppure paga gli stipendi, decide di chiudere l’azienda e licenzia così i dipendenti.
In sostanza si tratta di un nuovo escamotage messo in piedi dai “tagliatori di teste” per licenziare i dipendenti senza che i sindacati possano far niente, trattandosi di una azienda appena nata e già in grosse difficoltà (i libri contabili lo dimostrano).
Questo che vi ho narrato non è fantasia mia o di qualche altro ma è la nuda verità circa quanto accaduta ad una azienda florida – almeno in apparenza – che ha operato come ho descritto sopra; conclusione della vicenda: 63 dipendenti licenziati e altrettante famiglie con le mani nei capelli.
Ricorderete che nei miei post, al momento di narrare storie del genere, univo l’invocazione che anche i “padroni” subissero queste situazioni, cosa che negavo potesse avvenire; ebbene, mi debbo ricredere e chiedere scusa: sempre nella mia città, una donna che fino a non molto tempo addietro guidava una piccola ma fiorente impresa, la troviamo a mangiare, insieme alla figlia alla mensa della Caritas.
Quale il motivo di tale situazione? Sembra che il blocco di alcuni fidi bancari avrebbe provocato l’impossibilità di rinnovare il campionario e da quel momento tutto si è trasformato in una valanga che è rovinata addosso alla imprenditrice, senza che nessuno – amici, parenti, associazioni ed istituzioni – trovasse il modo di intervenire.
E così la donna e la figlia, per riempire la pancia non trova di meglio che presentarsi alla mensa dei poveri; “vorrei trovarmi un lavoro, ma a 51 anni chi mi prende?”, questo l’amaro commento finale alla sua tragica situazione.
Ma lei, signora, nonostante tutti i guai che si è trovata a gestire, spero che abbia mantenuto il televisore: ebbene domani sera parte “Il grande fratello” e quindi tutti i problemi della gente, di qualunque natura, si risolveranno da soli; o no? Comunque sia, i 15 concorrenti alla gara domani sera entreranno nella mitica “casa”; contenti??

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