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giovedì, ottobre 01, 2009

I DIPENDENTI HANNO TANTE PREOCCUPAZIONI 

Le varie istituzioni economiche e finanziarie del mondo, si stanno rimpallando la data in cui questa maledetta crisi si potrà considerare finita; tutte però pongono una postilla al problema: anche se la crisi si risolverà – fine anno o primo semestre 2010 – la situazione dell’occupazione si sistemerà a più lunga scadenza; anzi, c’è qualcuno che azzarda l’ipotesi che in questo periodo finale per la soluzione dei problemi dei mercati, l’occupazione possa addirittura risentirne in modo ancora più importante di quello che è stato finora.
Ed allora come possiamo fare a capirci qualcosa su questa situazione anomala che – dico a braccia ed a soldoni – prevede una grossa anomalia: sistemazione delle aziende e diminuzione degli occupati.
Mi verrebbe subito da dire quello che ho già avuto modo di affermare tempo addietro: le aziende hanno (e stanno) utilizzando la crisi per togliere dalla loro mano d’opera quelle situazioni nelle quali il dipendente non è più reddituale di quanto lo fosse anni addietro (ho usato spesso questa frase: “non fa più le tre uova giornaliere, ma è sceso a due”, cifra insufficiente per restare a galla); mi spiego meglio: il cinquantenne non ha ovviamente più la stessa carica che aveva a trenta anni; mi si dirà che adesso ha acquisito esperienza, ma state certi che di questa caratteristica i nostri imprenditori se ne fregano, a loro basta che corra il più possibile e sia disponibile a qualunque orario e sacrificio per una paga da loro stessi stabilita.
Vi racconto un episodio accadutomi in questa settimana: il mio commercialista, al quale avevo chiesto come andassero le cose nel suo Studio, mi ha detto: “Adesso benissimo! Abbiamo licenziato tutti i dipendenti e abbiamo assunto un certo numero di ragazzi/e con partita IVA che vengono pagati per quello che fanno, cioè per il lavoro che c’è in Studio: quando ne n’è poco prendono poco, quando non ce n’è prendono “niente”, quando ce n’è tanto prendono abbastanza”: è il sogno di ogni imprenditore!!
La mia non più verdissima età, mi permette di auto-accusarmi di avere lasciato a questi giovani un mondo decisamente schifoso; un mondo che – come sta avvenendo in Francia, alla “France Telecom”, permette che 24 impiegati si suicidino nell’arco di 18 mesi, per i problemi insiti nella crisi occupazionale, problemi che ricadono sulla loro famiglia e che non riescono a “digerire”: meglio uscire di scena, dignitosamente, ma uscire. Quello che mi chiedo e vi chiedo è: “ma non sarebbe stato più produttivo, anche sotto il profilo pubblicitario, che 24 alti dirigenti dell’azienda fossero stati passati per le armi dalle maestranze infuriate, con loro, con lo stato, con il mondo intero?”
Ma per fortuna esistono anche situazioni diverse e decisamente più confortanti: alle porte di Firenze, esiste una gloriosa fabbrica di articoli da regalo in pelle e di souvenir, “strozzata” dalle Banche che le negano l’accesso al credito (pensate, hanno chiesto 250mila euro e gliene hanno promessi (non dati) 30); in quasi tutte le situazioni di chiusura aziendale, questa situazione è la più ricorrente e trova tutti consenzienti, anche i Sindacati, nel piangere sulla misera fine dell’impresa e dei sui dipendenti.
Questa volta, le cose sono andate in maniera diversa: il titolare, signor (è il caso di dirlo) Rotellini, ha pensato bene di trovare una strada diversa per ricapitalizzare la sua azienda: ha messo in vendita la sua casa al mare, a Quercianella, e con il ricavato si augura di essere in grado di proseguire l’attività imprenditoriale; “non vogliamo mollare, perché crediamo nel nostro lavoro”, queste le parole del Rotellini, alle quali c’è ben poco da aggiungere se non additarlo ad esempio ed augurargli buon lavoro! Chiaro?

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