martedì, ottobre 27, 2009
ANCORA SU MARRAZZO
Aggiungiamo qualche commento sulla vicenda del Governatore del Lazio; anzitutto ribadiamo i termini della questione: Marrazzo è da considerare “in colpa” per aver taciuto la cosa alla famiglia (moglie e figli), ai laziali che lo hanno eletto ed al suo partito che lo ha candidato; fuori da queste colpe, Marrazzo è stato trattato malissimo dai media e dalla gente comune.
Vediamo come; sui giornali di oggi si legge quanto segue: il GIP, Sante Spinaci, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “tra l’1 e il 4 di luglio il Marrazzo si recava in Via Gradoli per avere un incontro a pagamento con una certa Natalie; dopo essersi parzialmente spogliato, deponeva sul tavolo 3.000 euro – parte della somma concordata in 5.000 euro – conservando la rimanente somma ed i suoi documenti all’interno del portafogli; poi – mentre i due si accingevano a consumare il rapporto sessuale concordato – avveniva l’irruzione dei militari dell’arma, identificati dallo stesso Marrazzo attraverso una foto”.
Mi chiedo: il magistrato è autorizzato a rendere di dominio pubblico una dichiarazione resa da una persona che non risulta indagata per alcun reato? E comunque, vista la notorietà della persona, non ha sentito il dovere di tenere la cosa nascosta?
Evidentemente il Dottor Spinaci ha risposto di no ad entrambi i quesiti ed ha spiattellato ai media tutta la vicenda, fino nei minimi particolari (i soldi) ed i media non si sono fatti pregare due volte a “inzupparci il pane” ed a farne oggetto di clamore e di grossi titoli: mi ha colpito in modo particolare un quotidiano che ha fatto un servizio su Via Gradoli (famosa ai tempi del sequestro Moro) e sulla “fauna” che la abita adesso, con le interviste a “Brenda” a “Michelle” ed a “Natalie”, tutti/e e tre che si dichiarano intimi/e di Piero, addirittura quest’ultima si definisce “la sua fidanzata”.
Un paio di considerazioni; la prima si riferisce al compenso pattuito (5.000 euro) per la prestazione di Natalie: accidenti, ma qui siamo in presenza di compensi notevolissimi, tali da superare le “consulenze d’oro” di una volta e che denotano due cose: il trans Natalie con questi introiti dovrebbe essere ricco/a come un nababbo; la seconda è che il Marrazzo, per pagare queste cifre, deve guadagnare bene avere beni di famiglia: mi sbaglio forse? Caso mai avvertitemi!!
E adesso un’ultima considerazione: come mai i potenti di oggi preferiscono trastullarsi con persone (uomini, donne o ambigui) a pagamento? Già perché se scorriamo la storia, vediamo che i potenti di una volta si trastullavano con “favoriti” (maschi o femmine), creature dotate di rara bellezza e di molto charme, accompagnato ad una spiccata intelligenza. I potenti di oggi preferiscono invece avere rapporti con escort di lusso (belle ma non eccezionali) o con trucidi transessuali ai quali corrispondono (in soldi o favori) la giusta mercede al termine dell’incontro e quindi chiudono la partita.
Sia le “favorite” di una volta che le escort o i transessuali di adesso hanno in comune un aspetto che riguarda la loro “attività”: rendono più misera e squallida l’idea del sesso, privandolo del mistero e dell’incanto che solo la fantasia e lo spirito può evocare; insomma in entrambe le situazioni, abbiamo alla base di tutto un rapporto di mercificazione del corpo, cioè proprio quello che il vecchio femminismo cercò invano di combattere e che ritorna, portato anche dalle demenziali esibizioni televisive di ragazze mute e seminude, simbolo di questa nostra civiltà che premia unicamente l’apparire, trascurando “il dentro” (questo lo anticipava già il “futurismo” di Marinetti all’inizio del ‘900 e si è puntualmente avverato!!).
Vediamo come; sui giornali di oggi si legge quanto segue: il GIP, Sante Spinaci, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “tra l’1 e il 4 di luglio il Marrazzo si recava in Via Gradoli per avere un incontro a pagamento con una certa Natalie; dopo essersi parzialmente spogliato, deponeva sul tavolo 3.000 euro – parte della somma concordata in 5.000 euro – conservando la rimanente somma ed i suoi documenti all’interno del portafogli; poi – mentre i due si accingevano a consumare il rapporto sessuale concordato – avveniva l’irruzione dei militari dell’arma, identificati dallo stesso Marrazzo attraverso una foto”.
Mi chiedo: il magistrato è autorizzato a rendere di dominio pubblico una dichiarazione resa da una persona che non risulta indagata per alcun reato? E comunque, vista la notorietà della persona, non ha sentito il dovere di tenere la cosa nascosta?
Evidentemente il Dottor Spinaci ha risposto di no ad entrambi i quesiti ed ha spiattellato ai media tutta la vicenda, fino nei minimi particolari (i soldi) ed i media non si sono fatti pregare due volte a “inzupparci il pane” ed a farne oggetto di clamore e di grossi titoli: mi ha colpito in modo particolare un quotidiano che ha fatto un servizio su Via Gradoli (famosa ai tempi del sequestro Moro) e sulla “fauna” che la abita adesso, con le interviste a “Brenda” a “Michelle” ed a “Natalie”, tutti/e e tre che si dichiarano intimi/e di Piero, addirittura quest’ultima si definisce “la sua fidanzata”.
Un paio di considerazioni; la prima si riferisce al compenso pattuito (5.000 euro) per la prestazione di Natalie: accidenti, ma qui siamo in presenza di compensi notevolissimi, tali da superare le “consulenze d’oro” di una volta e che denotano due cose: il trans Natalie con questi introiti dovrebbe essere ricco/a come un nababbo; la seconda è che il Marrazzo, per pagare queste cifre, deve guadagnare bene avere beni di famiglia: mi sbaglio forse? Caso mai avvertitemi!!
E adesso un’ultima considerazione: come mai i potenti di oggi preferiscono trastullarsi con persone (uomini, donne o ambigui) a pagamento? Già perché se scorriamo la storia, vediamo che i potenti di una volta si trastullavano con “favoriti” (maschi o femmine), creature dotate di rara bellezza e di molto charme, accompagnato ad una spiccata intelligenza. I potenti di oggi preferiscono invece avere rapporti con escort di lusso (belle ma non eccezionali) o con trucidi transessuali ai quali corrispondono (in soldi o favori) la giusta mercede al termine dell’incontro e quindi chiudono la partita.
Sia le “favorite” di una volta che le escort o i transessuali di adesso hanno in comune un aspetto che riguarda la loro “attività”: rendono più misera e squallida l’idea del sesso, privandolo del mistero e dell’incanto che solo la fantasia e lo spirito può evocare; insomma in entrambe le situazioni, abbiamo alla base di tutto un rapporto di mercificazione del corpo, cioè proprio quello che il vecchio femminismo cercò invano di combattere e che ritorna, portato anche dalle demenziali esibizioni televisive di ragazze mute e seminude, simbolo di questa nostra civiltà che premia unicamente l’apparire, trascurando “il dentro” (questo lo anticipava già il “futurismo” di Marinetti all’inizio del ‘900 e si è puntualmente avverato!!).