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lunedì, settembre 28, 2009

ZIBALDONE N.9 

Sta per finire settembre ed io non ho ancora fatto nessuno “zibaldone” in questo mese, lasso di tempo che ho dato come cadenza ai miei scritti del genere; appena accortomi di ciò, provvedo subito, occupandomi di tre argomenti che spero interessino anche voi, dopo che hanno interessato me.
IL PRIMO si riferisce ad un intervento nella recente Assemblea Generale dell’ONU er precisamente quello di Hugo Chávez, il Presidente/Dittatore del Venezuela che – dallo scranno del Palazzo di Vetro – anziché parlare delle cose che erano politicamente rilevanti per quel nobile consesso, ha pubblicizzato il film di Oliver Stone – dal titolo di “South of the border (traduzione letterale: a sud del confine) che tratta dei rapporti, in molti casi burrascosi, tra gli Stati Uniti e alcuni Paesi del Sud America.
Chi legge i miei post, avrà notato quello che ho scritto al mio ritorno dal Festival di Venezia, dove il film in questione è stato presentato ed avrà letto delle accoglienze entusiastiche, non per il film che è un’opera “minore di Stone, ma per Chávez, idolatrato da tutti i gruppuscoli di sinistra presenti al Lido per l’occasione, muniti dea svariate bandiere rosse.
Il film è di imminente uscita negli States e il protagonista – interessato al successo di pubblico dell’opera – non si perita di pubblicizzarlo addirittura dai banchi del Palazzo di Vetro: non brilla per stile, ma è indubbiamente efficace!
IL SECONDO argomento è legato al primo ed è una domanda che mi pongo ormai da diverso tempo: ma l’ONU serve a qualcosa oppure è solo autoreferenzialità?
Mi spiego: alla recente sessione plenaria, abbiamo ascoltato i vari Capi di Stato che hanno parlato di tutto con esclusione del tema in ballo (il problema del clima), senza che nessuno avesse il potere di rimetterli in riga; ognuno aveva a disposizione 15 minuti e c’è stato qualcuno che ha utilizzato un ora e mezzo di tempo (Gheddafi) per parlare di “tutto”, oppure Ahmadinejad che ha impiegato il triplo del tempo assegnato per attaccare l’olocausto e la politica di Israele.
Allora, dopo avere appreso che solo per le spese interne l’ONU costa a noi tutti la bellezza di 10miliardi di dollari, ai quali si deve aggiungere i costi di tutte le delegazioni mondiali che risiedono a New York, raggiungendo così una cifra colossale, mi chiedo se non valga la pena di ripensare alla sua funzionalità, visto che qualunque cosa venga deciso non ha nessun valore cogente ma solo valenza di suggerimento (vedasi in proposito le delibere contro Israele mai applicate e nessuno ha mosso un dito).
Forse, se almeno venisse dimezzato tutto l’apparato, si potrebbe immettere nel calderone del problema “fame nel mondo” una bella cifra; certo però che diverse centinaia di funzionari abituati alla bella vita a New York, dovrebbero essere ridimensionati, e quindi……non se ne fa di niente!
IL TERZO argomento è solo per far notare una delle tante stranezze – o meglio incongruenze – che il nostro mondo ci riserba: il prezzo del grano è di 0,27 euro al chilo nel 2007, 0,18 nel 2008 fino ad arrivare a 0,12 nel 2009; di contro a queste diminuzioni di prezzo, il costo dei suoi derivati – pane e pasta – aumenta sempre di più, a testimonianza che la base della materia prima non è sempre legata al prezzo del derivato; non mi chiedete il perché, dato che non lo so. Caso mai aspetto lumi da qualcuno che è del mestiere e me li possa fornire. Fino ad allora mi limito a considerarle come situazioni nelle quali c’è qualcuno che guadagna a quattro palmenti e moltissimi che ci rimettono anche la camicia: noi da che parte stiamo??

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