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mercoledì, settembre 16, 2009

NOI E INTERNET: E' VERO AMORE? 

Nel complesso panorama della comunicazione interpersonale, un posto di rilievo lo ha preso internet, o meglio, l’uso del computer per l’web, per le e.mail e per tutte le altre diavolerie del genere.
Vediamo allora il rapporto tra l’italiano e queste nuove tecnologie: solo 37 italiani su 100 – quindi circa un terzo – usano regolarmente internet, mentre la media europea è di 56 su 100 – più della metà – e dobbiamo aggiungere che nel computo delle attività da internauta, un italiano su due non ha mai aperto una pagina web.
Dov’è che invece noi siamo bravissimi? Ma nell’uso – che in molti casi diventa abuso – dei cellulari: pensate che su 100 italiani, 152,9 ha il telefonino, contro la media europea che è di 119 e quella – stupefacente per molti versi – degli Stati Uniti (87 su 100) e del Giappone (84 su 100).
Ma torniamo all’uso di internet: tra i motivi della bassa diffusione del sistema, dobbiamo metterci che, a gennaio del corrente anno, solo il 19% delle famiglie dispone della famosa “banda larga”, quella tecnologia telefonica che permette di utilizzare il cosiddetto collegamento veloce; la media europea è del 23%, ma ricordiamoci che stiamo parlando di media e quindi ci sono anche Nazioni che non dovrebbero neppure essere paragonate con noi.
Secondo il rapporto della Commissione UE sulla diffusione delle tecnologie di comunicazione, l’Italia è all’ultimo posto in quanto a download (scarico) di film e musica o visione di video on-line e tra gli ultimi (23mo posto) ad usare il web regolarmente; resta da aggiungere che per noi, il web continua a significare quasi esclusivamente mandare e-mail e cercare informazioni su prodotti e servizi.
Ma, come dicevo sopra, le cifre relative all’utilizzo del cellulare, rovesciano le posizioni tra noi e gli altri paesi europei: 153 cellulari ogni 100 persone, contro i 119 della media europea; questo dato ci fa vincere la medaglia per il paese più chiacchierone del mondo, specie perché negli altri due paesi più sviluppati tecnologicamente (USA e Giappone) la diffusione è assai inferiore (siamo sotto il 90%).
A valle di questa situazione tecnologica, esiste però un problema di difficoltà comunicatoria: già viviamo in un’epoca di incomunicabilità, se poi, quando riceviamo una comunicazione via e-mail, noi rispondiamo con un SMS, usando quindi il telefonico, siamo in pieno caos.
Mi spiego meglio: ognuno di noi ha una sua predilezione per lo strumento da usare per comunicare, ma dobbiamo anche sforzarci di rispondere con lo stesso mezzo usato dal nostro mittente: se uno manda un SMS non dobbiamo chiamarlo al telefono, neppure a quello cellulare, ma dovremmo usare lo stesso mezzo; analogamente, se riceviamo un e-mail non bisogna rispondere con un telegramma e neppure con un fax o un SMS.
Accanto a queste situazioni, ci sono poi i paradossi, cioè coloro che non rispondono né agli SMS, né agli e-mail e neppure ai fax; il motivo è molto semplice: non hanno dimestichezza con il mezzo e quindi utilizzano il cellulare solo per telefonare o, al massimo, per rispondere alle telefonate, il computer solo per scrivere, come fosse una macchina da scrivere un po’ più evoluta e il fax, solo come vassoio per te e pasticcini.
Vi dico la verità, questi ultimi sono coloro che mi rimangono più simpatici, sono cioè quelli che non si piegano alla tecnologia e che restano con le loro conoscenze e applicano solo quelle, in barba alle statistiche; loro sono così, prendere o lasciare, loro vanno avanti con il loro “stile” e non si fanno coinvolgere dalle “mode”. Bravissimi!!

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