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venerdì, agosto 28, 2009

UN NUOVO MIRACOLO A LOURDES 

Nel corrente mese di agosto, si è avuta a Lourdes una nuova “guarigione inspiegabile”, della quale ha beneficiato una donna, Antonietta, che si era recata nella Basilica con un viaggio organizzato dalla Diocesi di Lagonegro; la donna era (si dovrebbe dire è, ma di fatto non lo è più) affetta da una malattia tremenda e incurabile, la famosa SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e si arrangiava a spostarsi con una carrozzina; quando i barellieri l’hanno immersa nella vasca, la donna ha sentito prima un forte dolore alle gambe e subito dopo la voce di una donna che le diceva di non avere paura, di farsi coraggio finché la stessa voce le ha detto “adesso alzati”; da allora la nostra Antonietta cammina speditamente e della SLA le è rimasto – oltre al ricordo – solo una piccola traccia nella gamba sinistra, quasi un “segno” del passato.
La vicenda della signora Antonietta si innesta in un percorso costellato da 67 guarigioni che la Chiesa ha ufficialmente riconosciuto e da altre 7.200 dichiarate “inspiegabili” dal Comitato Medico Internazionale che si riunisce annualmente per esaminare i casi.
Chi scrive queste note è un laico convinto, sia pure alla ricerca di qualcosa di “superiore” che possa spiegare tutte le cose che non riesciamo a comprendere, ed è con profondo disagio che affronta questo argomento, dal quale scaturisce una parola che mette i brividi solo a pronunciarla: Miracolo. Così viene definito dal Devoto Oli: “fatto che si ritiene dovuto a un intervento soprannaturale in quanto supera i limiti delle normali prevedibilità dell’accadere e va oltre le possibilità dell’azione umana”.
Ma torniamo alla nostra Antonietta e scopriamo le finalità del viaggio a Loudes: “sono andata per chiedere la forza e la serenità di affrontare la malattia; la grazia mi sarebbe piaciuto che arrivasse ad una bambina di cinque anni che sta peggio di me”.
Ecco, con questa dichiarazione, Antonietta ci fornisce un “motivo” per cui è stata scelta lei: si è rivelata particolarmente “buona” e disposta a continuare a soffrire purché Dio le fornisse la forza necessaria; ma questo non mi spiega il perché la Madonna non abbia prescelto la bambina di cinque anni come, in un certo senso, le aveva suggerito la stessa Antonietta. Ed allora dobbiamo chinare la testa – laici e credenti – e ammettere che nessuno di noi è in grado di conoscere “il piano misterioso di Dio” e quindi neppure di suggerire gli eventuali interventi circa l’attuazione di questo piano.
Tutti noi siamo costretti a chinare la testa di fronte a questi eventi che anche la “scettica scienza” definisce inspiegabili e ammettere che qualcosa di questo piano misterioso di fatto veniamo a conoscerlo, sia pure in forma parziale e indecifrabile..
Storicamente non si conoscono comunità, società o civiltà che abbiano saputo fare a meno del “Divino”, con tutti i suoi misteri e tutte le sue proibizioni; per la verità l’unico esempio contrario proviene dalle Isole Andemane, dove gli abitanti avevano in origine un “Essere Supremo”, ma poiché questo Dio si dimostrava indifferente alla sorte degli uomini, finirono per dimenticarselo; di loro, scrive un antropologo, Paul Schebesta, che: “Gli Andemanensi non conoscono nessun culto di Dio, nessuna preghiera, nessun sacrificio, nessuna implorazione, nessuna forma di ringraziamento; essi sono miti, affettuosi, sorridenti e allegri”. Beati loro, ma è la classica eccezione che conferma la regola e cioè che l’uomo “ha bisogno” di Dio e chi non riesce a trovarlo è più infelice di colui che c’è riuscito; ovviamente nessuno conosce il modo di incontrarlo e se volete un mio parere vi dico che tutto dipende quasi esclusivamente da LUI, dalla SUA volontà di farsi conoscere; e noi in questa attesa cosa facciamo? Cerchiamo di meritarci l’incontro, vivendo secondo valori autentici. Non conosco nient’altro da dire!!

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