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giovedì, agosto 13, 2009

ANCORA VIOLENZA SUGLI ANZIANI 

La tragica vicenda di Bologna, dove un ultra novantenne è stato pestato a morte, mi riporta ad alcune realtà di violenza che destano sempre più allarme sociale e che la gente “esige” che siano trattate con mano particolarmente pesante.
Ma andiamo con ordine e vediamo cosa è accaduto a Bologna: un anziano signore – avrebbe compiuto 93 anni alla vigilia di Natale – ex capostazione di Crevalcore, ha preso il treno in quella località per raggiungere la sorella abitante a Bologna; giunto alla stazione del capoluogo emiliano, ha preso un autobus che lo avrebbe condotto vicino alla casa della sorella; sceso dal mezzo pubblico, è stato raggiunto da “un nordafricano di 30-35 anni” (definizione data dall’aggredito) che gli ha chiesto l’ora e dopo – accertatosi che la strada era deserta – ha aggredito a mani nude l’anziano, colpendolo alla testa e gettandolo a terra; dopo ha tagliato la tasca dei pantaloni ed ha rubato il portafoglio, contenente 200-300 euro e i documenti e si è dileguato; l’aggredito è stato soccorso da due signore che si sono trovate a passare dal luogo dell’agguato e che hanno chiamato l’ambulanza: portato in ospedale, gli sono state riscontrate ferite multiple ed un femore rotto, ma non sembrava in pericolo di vita, mentre il giorno successivo è spirato.
È un evento tragico, ma al tempo stesso reso banale dalla quantità di volte in cui accade; mi interessano alcune considerazioni circa quanto accaduto, ad esempio la dichiarazione del sindaco di Bologna Delbono: “è la conferma che non si deve mai abbassare la guardia sul tema della sicurezza”, ma lo stesso primo cittadino si era mostrato contrario all’uso di “ronde” o di militari nella sua città; mi chiedo e gli chiedo, come intenderebbe effettuare questa vigilanza, forse con i netturbini?
I sindaci – sia di destra che di sinistra – sanno benissimo che i loro concittadini pongono la questione della sicurezza al primo posto tra le cose da risolvere; e sanno anche che la gente è disposta ad accettare non solo le ronde, ma anche i militari e persino i blindati purché risolvano il problema, però sono costretti – per “dovere di partito” – a stigmatizzare tutto quello che puzza anche solo lontanamente di destrorso.
Però, quando la gente viene chiamata alle urne, vota per quello che gli promette un atteggiamento fermo e deciso verso coloro che – almeno in apparenza – turbano la tranquillità dei cittadini (extracomunitari, rom, eccetera); ed infatti mi voglio ricollegare ad un mio commento post elezioni amministrative, nel quale parlavo del neo sindaco di Sassuolo (del PdL) che aveva scalzato un amministrazione di sinistra durata cinquanta anni: ebbene, questo signore, appena insediato, ha dovuto pagare quanto promesso ed ha cominciato da una forsennata caccia agli islamici, dicendo “chiudo una moschea, poi penserò all’altra”.
In questo atteggiamento è chiaro un deciso attacco ai musulmani presenti nella cittadina (sono molti e nella maggior parte dei casi sono inseriti abbastanza bene nel tessuto della città), ma – se riflettiamo bene – è esattamente quanto la maggioranza delle persone che lo hanno eletto, gli ha chiesto di fare “se vuole assecondare le loro richieste e quindi aspettarsi un nuovo voto favorevole elle prossime elezioni”.
Questo è l’effetto della democrazia: se il voto dipende da quello che si richiede all’eletto, è chiaro che quest’ultimo – in caso di vittoria – dovrà ottemperare ai desideri dei suoi elettori; in caso contrario, ci rimette lui come singolo ed il partito che lo ha presentato, in quanto responsabile “indiretto” della mancata promessa; ed allora alle prossime elezioni si cambia partito e candidato!!

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