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giovedì, luglio 23, 2009

UN PAIO DI PRECISAZIONI 

Nel post di ieri l’altro nel quale ho parlato anche dell’amore, ho usato un concetto che ritengo utile ampliare: si tratta dell’”individualismo” imperante nell’odierna civiltà che, come ho detto varie volte, è dominata dall’uso indiscriminato dell’immagine.
Il continuo bombardamento di immagini audiovisive ed il conseguente fenomeno delle comunicazioni inavvertite, genera quella che viene chiamata “massificazione” che è il complesso di azioni e strumenti per cui i mass media non tanto si rivolgono alla “massa”, bensì “fanno massa”, cioè una moltitudine di persone caratterizzata da un denominatore comune che è appunto “la mentalità”.
Tale mentalità è il complesso di “idee allo stato d’opinione”, idee cioè che arrivano in noi senza passare attraverso il vaglio della nostra ragione cosciente. La mentalità massmediale si caratterizza per alcuni elementi, i quali si possono riassumere in questa prima grossa definizione: “far prendere il ciò che appare per il ciò che è e il ciò che si sente per ciò che vale”; se ci fate caso in questa caratteristica entra anche quanto riportato nel post di ieri sull’essere ed apparire riferito agli uomini politici.
Lasciamo in sospeso quest’ultimo concetto sulla politica (lo riprenderemo dopo) e proseguiamo con il primo aspetto trattato e cioè l’individualismo che – secondo quanto sopra specificato – discende direttamente dalla massificazione; se facciamo mente locale alla definizione sopra riportata, quando diciamo che “prendiamo il ciò che si sente per ciò che vale”, ci arroghiamo il diritto di stabilire delle scale di valori assoluti su ciò che andiamo ad analizzare e quindi possiamo dire che il soggettivismo esasperato indotto dai mass media ci induce ad un protagonismo spesso vuoto e sciocco, ma soprattutto ci fa dire – ovviamente a livello inconscio – che quella cosa vale in quanto piace a me, mentre non vale niente perché a me non piace; appare chiaro che le scelte susseguenti a questa affermazione inconscia sono intrise di individualismo e quindi possono non essere affatto veritiere.
Passiamo adesso a sviluppare la seconda citazione riferita al “futurismo” di Martinetti: il compito, o meglio la missione, del politico è quella di apparire il più possibile sui mezzi che ne possono veicolare l’immagine e giungere così a quello che in pubblicità si chiama “la soglia del ricordo”, oltre la quale c’è la “conoscenza” del prodotto o dell’uomo politico; avrete notato che parlo d’immagine e non di contenuto, in quanto spero che sia risultato chiaro come tale aspetto risulti ormai superfluo e superato.
Per questo aspetto mi sembra appropriato citare quanto sta accadendo in casa PD, dove in previsione del congresso del prossimo ottobre, si stanno aggiungendo varie candidature a quelle – chiamiamole così – “istituzionali” di Bersani e Franceschini per la segreteria del partito; ha cominciato Marino, oscuro senatore che cerca di cavalcare la notorietà acquisita per una battaglia sul laicismo; ha proseguito Beppe Grillo, sempre disponibile a salire sul palcoscenico e - da consumato attore – a interpretare una parte che gli si addica.
Quest’ultimo sembra estromesso “d’ufficio” in quanto non è stata accettata l’iscrizione al partito ed allora gli potrebbe subentrare Nicolini: chi è costui? Ha una sua “notorietà” che gli proviene dall’essere stato l’inventore delle “notti romane” quando era Assessore del Comune di Roma. Di questi, nessuno ha una idea politica, ma solo slogan propagandistici; nessuno propugna una ideologia e quindi deve fermarsi alle battute contro Berlusconi; tutti, però, fanno a gara per passare in TV, anche se non hanno niente da dire, anzi, proprio perché non hanno niente da dire, ma solo “da apparire”!!

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