giovedì, luglio 16, 2009
TRE STORIE DI SESSO
Questo mio post odierno si potrebbe definire come uno “zibaldone sessuale”, dato che i tre raccontini vertono su argomenti – diciamo così – un po’ particolari.
Il primo ha come palcoscenico Torino e vede una signorina – che chiameremo Carla – che trae dalle sue origini sarde il fuoco sotto la pelle che la induce, alcuni anni fa, ad andare in vacanza in Sicilia insieme al suo fidanzato; è l’occasione giusta per “conoscerci a fondo” e per immortalare questa conoscenza, tant’è vero che il giovane fotografa la ragazza in topless e in altre pose, diciamo così, “audaci”. Fin qui niente di strano, se non fosse che adesso la nostra Carla ha deciso di “abbandonare il mondo” e di farsi suora: è entrata come novizia in un convento e aspetta di prendere il velo.
E il fidanzato, chiederete voi? Si sarà rassegnato? Direi che ha fatto molto di più, in quanto ha messo su facebook le foto osé della ragazza – al momento, ripeto, novizia – invitando i frequentatori a commentare le immagini che, viene indicato, si riferiscono ad una suora; tali commenti sono quasi tutti del tipo “se tutte le suore fossero così mi farei prete”; qualche comune amico deve avere scoperto le foto pubblicate ed avere avvertito Carla, la quale ha cercato in tutti i modi di convincere l’ex fidanzato a toglierle dal sito, ma al momento non c’è ancora riuscita ed allora si è rivolta a un avvocato che ha presentato regolare istanza al Tribunale; quando giungerà la decisione giudiziaria, suor Carla sarà già diventata “badessa”!!
Il secondo fatterello ha come protagoniste due gentildonne – dai nomi di fantasia di Graziella e Franca – la prima delle quali ha preso ad inviare SMS alla seconda, antagonista in amore, rivelandole di avere una relazione con il suo convivente – che chiameremo Giulio – e riferendo alla donna i giudizi poco lusinghieri che l’uomo aveva espresso nei suoi confronti, sia sotto il profilo fisico che morale.
Scontato il ricorso al Tribunale da parte di Franca e, pensate un po’, la causa si è spinta fino alla Cassazione che adesso ha emesso la sentenza “definitiva”, condannando Graziella a 300 euro di multa per il reato di molestie ; Graziella si era difesa sostenendo che Franca sapeva tutto dell’intrigo amoroso clandestino e quindi non c’era nulla di molesto nei suoi reiterati messaggi che esprimevano “fatti noti”; la giustizia ha deciso diversamente ed allora vi dico: attenti a SMS ed e-mail!!
Il terzo evento è racchiuso in una lettera inviata da Giorgio (nome ovviamente di fantasia) ad un giornale, nel quale l’uomo rivela di avere scoperto, sin da ragazzo, di essere omosessuale e di avere sempre tenuto nascosta questa sua “inclinazione” , tanto da avere condotto una doppia vita: da una parte la famiglia con moglie e figli, dall’altra, tantissimi contatti con persone a lui sessualmente omologhe.
Adesso il nostro Giorgio, diventato vecchio e sentendo risuonare la campanella della “fine corsa”, si chiede se non sia il caso di rivelare quanto accadutogli in tutta la vita (non dice se la moglie è ancora vivente o meno e a chi vorrebbe confessare).
Gli viene risposto da due “esperti” che gli propongono due diverse soluzioni: uno lo spinge a rivelare il suo segreto, l’altro invece lo invita a continuare “la commedia”: le motivazioni addotte vanno dalle “contraddizioni della società” alla “difficoltà delle generazioni passate di confessare la propria omosessualità.“
Tutto molto “professionale”, ma anch’io mi sento in dovere di dare a Giorgio un mio piccolo consiglio: capisco benissimo questo tormento senile che genera il bisogno supremo di verità, ma prima di assecondare tale “necessità” è bene riflettere, proprio per non creare difficoltà a coloro che gli sopravvivranno. Chiaro il concetto??!!
Il primo ha come palcoscenico Torino e vede una signorina – che chiameremo Carla – che trae dalle sue origini sarde il fuoco sotto la pelle che la induce, alcuni anni fa, ad andare in vacanza in Sicilia insieme al suo fidanzato; è l’occasione giusta per “conoscerci a fondo” e per immortalare questa conoscenza, tant’è vero che il giovane fotografa la ragazza in topless e in altre pose, diciamo così, “audaci”. Fin qui niente di strano, se non fosse che adesso la nostra Carla ha deciso di “abbandonare il mondo” e di farsi suora: è entrata come novizia in un convento e aspetta di prendere il velo.
E il fidanzato, chiederete voi? Si sarà rassegnato? Direi che ha fatto molto di più, in quanto ha messo su facebook le foto osé della ragazza – al momento, ripeto, novizia – invitando i frequentatori a commentare le immagini che, viene indicato, si riferiscono ad una suora; tali commenti sono quasi tutti del tipo “se tutte le suore fossero così mi farei prete”; qualche comune amico deve avere scoperto le foto pubblicate ed avere avvertito Carla, la quale ha cercato in tutti i modi di convincere l’ex fidanzato a toglierle dal sito, ma al momento non c’è ancora riuscita ed allora si è rivolta a un avvocato che ha presentato regolare istanza al Tribunale; quando giungerà la decisione giudiziaria, suor Carla sarà già diventata “badessa”!!
Il secondo fatterello ha come protagoniste due gentildonne – dai nomi di fantasia di Graziella e Franca – la prima delle quali ha preso ad inviare SMS alla seconda, antagonista in amore, rivelandole di avere una relazione con il suo convivente – che chiameremo Giulio – e riferendo alla donna i giudizi poco lusinghieri che l’uomo aveva espresso nei suoi confronti, sia sotto il profilo fisico che morale.
Scontato il ricorso al Tribunale da parte di Franca e, pensate un po’, la causa si è spinta fino alla Cassazione che adesso ha emesso la sentenza “definitiva”, condannando Graziella a 300 euro di multa per il reato di molestie ; Graziella si era difesa sostenendo che Franca sapeva tutto dell’intrigo amoroso clandestino e quindi non c’era nulla di molesto nei suoi reiterati messaggi che esprimevano “fatti noti”; la giustizia ha deciso diversamente ed allora vi dico: attenti a SMS ed e-mail!!
Il terzo evento è racchiuso in una lettera inviata da Giorgio (nome ovviamente di fantasia) ad un giornale, nel quale l’uomo rivela di avere scoperto, sin da ragazzo, di essere omosessuale e di avere sempre tenuto nascosta questa sua “inclinazione” , tanto da avere condotto una doppia vita: da una parte la famiglia con moglie e figli, dall’altra, tantissimi contatti con persone a lui sessualmente omologhe.
Adesso il nostro Giorgio, diventato vecchio e sentendo risuonare la campanella della “fine corsa”, si chiede se non sia il caso di rivelare quanto accadutogli in tutta la vita (non dice se la moglie è ancora vivente o meno e a chi vorrebbe confessare).
Gli viene risposto da due “esperti” che gli propongono due diverse soluzioni: uno lo spinge a rivelare il suo segreto, l’altro invece lo invita a continuare “la commedia”: le motivazioni addotte vanno dalle “contraddizioni della società” alla “difficoltà delle generazioni passate di confessare la propria omosessualità.“
Tutto molto “professionale”, ma anch’io mi sento in dovere di dare a Giorgio un mio piccolo consiglio: capisco benissimo questo tormento senile che genera il bisogno supremo di verità, ma prima di assecondare tale “necessità” è bene riflettere, proprio per non creare difficoltà a coloro che gli sopravvivranno. Chiaro il concetto??!!