mercoledì, luglio 29, 2009
STATOLATRIA
Il significato della parola che forma il titolo di questo post è – ripreso dal Devoto Oli – “atteggiamento di assoluta e cieca fede per provvedimenti dello Stato”; è un po’ quello che s’intende quando si usa il termine “stato etico”, cioè uno Stato che vuole insegnare ai propri cittadini come comportarsi nella vita. Ed ecco la notizia che ha originato questo scritto: negli USA una madre è stata arrestata perché il figlio undicenne è obeso; il giudice che ha emesso il mandato, la ritiene colpevole di “negligenza nell’educazione del ragazzo” ed ha elevato tale negligenza al rango di reato penale.
È l’esempio di come lo stato moderno tenda ad entrare, in modo sempre più pesante, nei comportamenti privati; mi chiedo e vi chiedo, se il giudice che ha emesso il mandato si è preoccupato delle spese mediche cui lo Stato sarebbe incorso per un pessimo futuro della salute del giovane, oppure lo ha fatto perché il ragazzo non era come tutti gli altri, così come lo vuole la pubblicità e così come anelano di essere tutti i suoi coetanei, cioè glutei scolpiti, torace ben formato e spalle larghe con fianchi stretti, insomma un figurino, un “fighetto”, come si dice qui da noi.
Lo Stato, quindi, con i suoi apparati, vuole “educare” il cittadino, il singolo, perché si adegui agli usi ed agli atteggiamenti di massa, che vengono considerati gli unici “virtuosi”. Infatti, a leggere le riviste mediche e quelle di “healthy” (perfetta salute), dobbiamo essere tutti belli, sani, levigati, magri, giovani – o per lo meno apparirlo – ed essere in continuo movimento, in particolare per lo “jogging” che è ormai diventato una cosa indispensabile per essere considerato “in” da coloro che ti frequentano; apro una breve parentesi: come sono stato “contento” del lieve malore patito da Sarkozy durante questo dannato jogging; e mi sono detto: allora non fa poi così tanto bene correre tutte le mattine; forse gli avrebbe fatto meglio stare un po’ di più a letto con la moglie!!.
Oltre alle leggi ed ai magistrati che stangano a tutto spiano, dobbiamo guardarci anche dall’ossessiva pressione dei media – cioè da coloro che formano l’opinione pubblica – che cercano di rendere donne ed uomini tutti standard, cancellando dalla vista del mondo tutti coloro che con la loro obesità rappresentano un’indecenza, un segno di maleducazione, anzi, stando all’esempio americano, di “cattiva educazione”.
Eppure uno dei pochi ambiti nel quale lo Stato avrebbe potuto intervenire – la velocità delle auto – non lo ha fatto, limitandosi a mettere divieti ed autovelox che lasciano il tempo che trovano (o meglio fanno incassare i Comuni con le multe) ma non risolvono il problema alla radice.
Mi spiego meglio, ma ricordo di averlo già scritto un po’ di tempo addietro: il limite massimo di velocità consentito sulle strade italiane è di 130 chilometri all’ora; ebbene, non capisco a cosa servano le auto che corrono a 180, 200, 250 e perfino 280 chilometri l’ora. Quindi lo Stato, attraverso la struttura che concede l’autorizzazione ad immatricolare ogni veicolo, dovrebbe mettere una sorta di “fermo” che limita la velocità dell’auto al massimo consentito (130 al momento, se dovesse cambiare, si aggiorna il blocco su tutte le auto); inoltre, ogni macchina dovrebbe essere dotata di una specie di “scatola nera” che consenta di visionare il comportamento del guidatore in un periodo di tempo stabilito (un mese?) Se pensiamo che la velocità è uno delle maggiori cause degli incidenti ed è soprattutto quello che genera più morti, mi sembrerebbe doveroso che lo Stato facesse il proprio dovere e frenasse questa smania di correre; ma le lobby dell’auto non lo consentono; ma se il provvedimento serve, dovrebbe passare; o no??!!
Insomma “fighetti” e con l’auto sfrecciante: questo è il nostro orizzonte!!
È l’esempio di come lo stato moderno tenda ad entrare, in modo sempre più pesante, nei comportamenti privati; mi chiedo e vi chiedo, se il giudice che ha emesso il mandato si è preoccupato delle spese mediche cui lo Stato sarebbe incorso per un pessimo futuro della salute del giovane, oppure lo ha fatto perché il ragazzo non era come tutti gli altri, così come lo vuole la pubblicità e così come anelano di essere tutti i suoi coetanei, cioè glutei scolpiti, torace ben formato e spalle larghe con fianchi stretti, insomma un figurino, un “fighetto”, come si dice qui da noi.
Lo Stato, quindi, con i suoi apparati, vuole “educare” il cittadino, il singolo, perché si adegui agli usi ed agli atteggiamenti di massa, che vengono considerati gli unici “virtuosi”. Infatti, a leggere le riviste mediche e quelle di “healthy” (perfetta salute), dobbiamo essere tutti belli, sani, levigati, magri, giovani – o per lo meno apparirlo – ed essere in continuo movimento, in particolare per lo “jogging” che è ormai diventato una cosa indispensabile per essere considerato “in” da coloro che ti frequentano; apro una breve parentesi: come sono stato “contento” del lieve malore patito da Sarkozy durante questo dannato jogging; e mi sono detto: allora non fa poi così tanto bene correre tutte le mattine; forse gli avrebbe fatto meglio stare un po’ di più a letto con la moglie!!.
Oltre alle leggi ed ai magistrati che stangano a tutto spiano, dobbiamo guardarci anche dall’ossessiva pressione dei media – cioè da coloro che formano l’opinione pubblica – che cercano di rendere donne ed uomini tutti standard, cancellando dalla vista del mondo tutti coloro che con la loro obesità rappresentano un’indecenza, un segno di maleducazione, anzi, stando all’esempio americano, di “cattiva educazione”.
Eppure uno dei pochi ambiti nel quale lo Stato avrebbe potuto intervenire – la velocità delle auto – non lo ha fatto, limitandosi a mettere divieti ed autovelox che lasciano il tempo che trovano (o meglio fanno incassare i Comuni con le multe) ma non risolvono il problema alla radice.
Mi spiego meglio, ma ricordo di averlo già scritto un po’ di tempo addietro: il limite massimo di velocità consentito sulle strade italiane è di 130 chilometri all’ora; ebbene, non capisco a cosa servano le auto che corrono a 180, 200, 250 e perfino 280 chilometri l’ora. Quindi lo Stato, attraverso la struttura che concede l’autorizzazione ad immatricolare ogni veicolo, dovrebbe mettere una sorta di “fermo” che limita la velocità dell’auto al massimo consentito (130 al momento, se dovesse cambiare, si aggiorna il blocco su tutte le auto); inoltre, ogni macchina dovrebbe essere dotata di una specie di “scatola nera” che consenta di visionare il comportamento del guidatore in un periodo di tempo stabilito (un mese?) Se pensiamo che la velocità è uno delle maggiori cause degli incidenti ed è soprattutto quello che genera più morti, mi sembrerebbe doveroso che lo Stato facesse il proprio dovere e frenasse questa smania di correre; ma le lobby dell’auto non lo consentono; ma se il provvedimento serve, dovrebbe passare; o no??!!
Insomma “fighetti” e con l’auto sfrecciante: questo è il nostro orizzonte!!