giovedì, luglio 09, 2009
DUE PROBLEMI: NESSUNA SOLUZIONE
Un paio di questioni, che stanno diventando problemi, mi interessano in modo particolare, specialmente perché sono enormemente antitetiche; da aggiungere che per entrambi i problemi non vedo soluzioni, ma ciò non toglie che ne possiamo parlare tra noi.
La prima fa seguito allo smodato desiderio di “pulizia” che le nuove amministrazioni comunali mostrano all’inizio del loro mandato; nei giorni passati ho già avuto modo di affrontare il problema della prostituzione e di come si cerchi di cacciare le poverette che “lavorano sulla strada”; adesso c’è un altro bersaglio ed è quello dei venditori ambulanti clandestini, quei disgraziati che girano per la città con in mano una serie di cianfrusaglie o - nei casi migliori – quelli che hanno il solito cencio sul quale espongono una serie di mercanzia, in particolare borse ed altri oggetti del genere.
In questo caso, a richiedere l’intervento delle autorità non sono i cittadini infastiditi dall’insistenza con la quale si propone gli acquisti, ma sono addirittura i commercianti che, a seguite delle frustrazioni derivanti dalla crisi economica, cercano comunque un qualsiasi capro espiatorio per appiccicare la colpa del magro incasso.
È ovvio che questi disperati che – come ho detto già altre volte – dono venuti nel nostro Paese perché nel loro si “muore di fame” e non perché amano le nostre bellezze architettoniche, sono fuori legge sotto vari aspetti: probabilmente sono “clandestini” (con la nuova legge è già questo un reato), poi non ottemperano alle normative relative al commercio, tipo pagamento di tributi, iscrizione in albi particolari, ecc. ; tutto questo lo diamo per scontato e non ci discutiamo neppure.
Dove invece c’è – e tanto – da discutere, è sul modo con cui si intende affrontare il problema; stante che la migrazione di popoli affamati verso quelli che hanno più risorse è un fatto storico che è ben difficile sgominare almeno senza quei provvedimenti dei quali al momento non si vede l’avvio; dobbiamo anche tenere presente che questi “migranti” possiamo anche inquadrarli come gente che viene a riprendersi una piccolissima parte di quello che gli abbiano (noi occidentali) rubato in passato: ma lasciamo perdere anche questo aspetto antipatico della vicenda.
Insomma, cosa pensiamo di fare per queste persone? I modi di trattare il problema mi sembrano due: il primo fa perno sull’uso della forza e prevede di rimandate “TUTTI”, con le buone o con le cattive, a casa loro; non è un atteggiamento facile perché avremmo tutto il mondo contro, anche se moltissimi ci invidierebbero e tenterebbero di imitarci. Il secondo prevede l’uso del cervello e quindi tratta la situazione con coscienza e con conoscenza delle cose: i mestieri che gli italiani non vogliono più fare (badanti, colf, muratori ed altre attività pesanti), li possiamo “delegare” a loro? In questo caso verrebbe sanata una situazione che già esiste ma senza legge e norme.
Il secondo problema – antitetico ai migranti – riguarda l’accordo sulla riduzione delle testate nucleari firmato a Mosca da Medvedev e Obama, prima di partire per il G8; è chiaramente una buonissima cosa, ma anche questa è “deja vu”, anche gli altri leader, ad eccezione di Bush, hanno firmato questi documenti. E allora, dove è il problema? Vi dico il mio parere: l’accordo quadro prevede di ridurre le testate nucleari ad un numero tra 1500 e 1675 e quello dei missili vettori tra 500 e 1100: ebbene, con questo armamento – che, ripeto, fa seguito all’ennesimo accordo di disarmo – si distrugge l’intero pianeta un centinaio di volte.
È chiaro che è solo propaganda, utile ai due leader per motivi interni; e basta! Chiaro?
La prima fa seguito allo smodato desiderio di “pulizia” che le nuove amministrazioni comunali mostrano all’inizio del loro mandato; nei giorni passati ho già avuto modo di affrontare il problema della prostituzione e di come si cerchi di cacciare le poverette che “lavorano sulla strada”; adesso c’è un altro bersaglio ed è quello dei venditori ambulanti clandestini, quei disgraziati che girano per la città con in mano una serie di cianfrusaglie o - nei casi migliori – quelli che hanno il solito cencio sul quale espongono una serie di mercanzia, in particolare borse ed altri oggetti del genere.
In questo caso, a richiedere l’intervento delle autorità non sono i cittadini infastiditi dall’insistenza con la quale si propone gli acquisti, ma sono addirittura i commercianti che, a seguite delle frustrazioni derivanti dalla crisi economica, cercano comunque un qualsiasi capro espiatorio per appiccicare la colpa del magro incasso.
È ovvio che questi disperati che – come ho detto già altre volte – dono venuti nel nostro Paese perché nel loro si “muore di fame” e non perché amano le nostre bellezze architettoniche, sono fuori legge sotto vari aspetti: probabilmente sono “clandestini” (con la nuova legge è già questo un reato), poi non ottemperano alle normative relative al commercio, tipo pagamento di tributi, iscrizione in albi particolari, ecc. ; tutto questo lo diamo per scontato e non ci discutiamo neppure.
Dove invece c’è – e tanto – da discutere, è sul modo con cui si intende affrontare il problema; stante che la migrazione di popoli affamati verso quelli che hanno più risorse è un fatto storico che è ben difficile sgominare almeno senza quei provvedimenti dei quali al momento non si vede l’avvio; dobbiamo anche tenere presente che questi “migranti” possiamo anche inquadrarli come gente che viene a riprendersi una piccolissima parte di quello che gli abbiano (noi occidentali) rubato in passato: ma lasciamo perdere anche questo aspetto antipatico della vicenda.
Insomma, cosa pensiamo di fare per queste persone? I modi di trattare il problema mi sembrano due: il primo fa perno sull’uso della forza e prevede di rimandate “TUTTI”, con le buone o con le cattive, a casa loro; non è un atteggiamento facile perché avremmo tutto il mondo contro, anche se moltissimi ci invidierebbero e tenterebbero di imitarci. Il secondo prevede l’uso del cervello e quindi tratta la situazione con coscienza e con conoscenza delle cose: i mestieri che gli italiani non vogliono più fare (badanti, colf, muratori ed altre attività pesanti), li possiamo “delegare” a loro? In questo caso verrebbe sanata una situazione che già esiste ma senza legge e norme.
Il secondo problema – antitetico ai migranti – riguarda l’accordo sulla riduzione delle testate nucleari firmato a Mosca da Medvedev e Obama, prima di partire per il G8; è chiaramente una buonissima cosa, ma anche questa è “deja vu”, anche gli altri leader, ad eccezione di Bush, hanno firmato questi documenti. E allora, dove è il problema? Vi dico il mio parere: l’accordo quadro prevede di ridurre le testate nucleari ad un numero tra 1500 e 1675 e quello dei missili vettori tra 500 e 1100: ebbene, con questo armamento – che, ripeto, fa seguito all’ennesimo accordo di disarmo – si distrugge l’intero pianeta un centinaio di volte.
È chiaro che è solo propaganda, utile ai due leader per motivi interni; e basta! Chiaro?