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venerdì, giugno 05, 2009

SPIGOLATURE 

Una volta, sulla Settimana Enigmistica c’erano le “spigolature d’ilarità”, raccolte di fatti che suscitano, appunto, ilarità; il mio titolo è soltanto “spigolature” e questo toglie l’ilarità e lascia solo il sostantivo che – come recita il fido Devoto Olii – significa “raccolta di notizie o argomenti d’interesse secondario, presentati come curiosità”; ecco, proprio quello che intendo fare riprendendo dalla stampa quotidiana due argomenti che mi hanno interessato e ragionarci sopra insieme a voi.
Il primo argomento riguarda Paolo Bonolis che è rientrato in Mediaste dopo un periodo di tempo trascorso in RAI, dove tra le altre cose ha realizzato un Festival di Sanremo che ha battuto tutti i record d’ascolto.
Alla festa organizzata in Mediaset per il suo ritorno – presenti tutti i pezzi grossi dell’azienda – il bravo Paolino si è lasciato andare a qualche commento non propriamente lusinghiero su chi gli ha fornito il pane (e molto companatico) in tempi recenti, affermando, cito testualmente, “trovo surreale che dopo un successo del genere nessuno mi abbia chiesto se volevo fare un altro festival; non potevo essere io a proporlo; mi sono chiesto il perché di quel silenzio desertico; io non credo che il Festival di Sanremo viva di equilibri politici, ma non so cosa sia successo”.
Alla festicciola era presente anche il Vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, il quale – forse nel tentativo di stemperare le dichiarazioni di Bonolis – se ne è uscito con questa affermazione: “Stiamo parlando di un’azienda, poveraccia, che ogni volta che cambia governo viene rivoltata come un calzino; qui è molto diverso perché riusciamo a lavorare con continuità”. Prima una breve parentesi: il giovane manager rampante spero che usi il termine “poveraccia” sotto il profilo morale, perché per quello finanziario, sia gli artisti che i manager non sono sicuramente trattati da “poveracci”.
E adesso torniamo alla dichiarazione di Pier Silvio: voglio sperare che il nostro rampollo sappia perfettamente che la persona che “ha rivoltato i calzini” in RAI è suo padre; oppure crede ancora nella Befana?
Il secondo argomento che mi ha interessato riguarda una dichiarazione di Micheli, Direttore Generale di Intesa San Paolo, che in risposta al richiamo del Governatore Draghi sulle ristrettezze del credito concesso dalle Banche, afferma che “daremo credito alle Aziende”; badate bene che non viene detto “abbiamo dato” credito alle Aziende, ma esattamente come ho scritto, cioè “daremo”.
Allora, poiché “daremo” è il futuro del verbo dare, significa che il Governatore Draghi ha ragione e che, almeno finora, questo credito non è stato concesso a sufficienza; e poi questo modo di argomentare, rimandando il tutto ad un futuro più o meno prossimo, mi fa venire in mente una sorta di apologo con due personaggi: la moglie che è già andata a coricarsi e sta attendendo il marito che invece continua a vedere la partita in televisione e che, ai richiami della consorte rimanda il momento di compiere il proprio “dovere coniugale” a più tardi, forse sperando che quando andrà a letto, la moglie si sarà già addormentata.
È un apologo, una storia di fantasia, ma ci vorrebbe poco a riempirlo di nomi e cognomi, di nomi di aziende messe sul lastrico da Banche micragnose e, di conseguenza, da decine di operai espulsi dal mondo del lavoro che non sanno chi ringraziare della situazione in cui si trovano.
Conclusione: i signori sopra citati, bisognerebbe che prima di parlare accendessero il collegamento tra il cervello e la bocca; ci guadagnerebbero certamente!!

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