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domenica, maggio 03, 2009

NOTIZIE DAL "PALAZZO" 

Ricorderete che subito dopo il terremoto abruzzese, si diede la stura a tutta una serie di aiuti, di collette, insomma, l’uomo (e la donna) della strada si dimostrava particolarmente sensibile all’evento e di conseguenza, disponibile a frugarsi in tasca.
In quell’occasione mi sembrò assai commendevole l’iniziativa presa dal Presidente del Senato Schifani che invitò i senatori a mettere mano al portafoglio ed a donare “almeno” mille euro a testa per i terremotati; guarda, mi dissi, l’iniziativa è molto valida e se riscuote il successo sperato, i trecento senatori, con una dazione di mille euro a testa, mettono insieme trecento mila euro che non sono proprio da buttare; se poi la Camera dei Deputati, punta sul vivo della competizione, farà altrettanto, si potrebbe arrivare vicinissimi alla soglia del milione di euro.
Fermi tutti con le congratulazioni: al 28 aprile scorso, solo sette senatori avevano devoluto i mille euro (qualcuno anche di più) alla nobile causa; e gli altri?? Al momento la maggior parte sta adottando le scuse più banali: alcuni dicono che li devolveranno autonomamente per essere sicuri che arrivino a destinazione (dubitano forse del Presidente del Senato?), altri assicurano che lo faranno appena troveranno un po’ di tempo, insomma siamo in pieno “squallore” e, simili comportamenti denotano una sola cosa: avere “le braccia corte”.
Altri, comunque, si sono ben comportati, dando mandato di versare “tutti gli emolumenti di aprile a favore della ricostruzione”; in testa, ovviamente il Presidente Schifani, poi Ciampi, Colombo, Lusi, Perduca, Gasparri, e D’Alia.
A proposito di figuracce, il senatore Perduca, ricorda che per gli operai della Tyssen Krupp, venne effettuata una raccolta, alla quale alcuni parteciparono addirittura con 10 euro: vergogna, questa è la nostra classe politica!
Ma rimaniamo all’interno dei “palazzi” per commentare una notizia interessante: sull’onda del buonismo del 25 aprile, il segretario PD Franceschini chiese a Berlusconi di ritirare il progetto di legge che avrebbe introdotto un riconoscimento ai combattenti della R.S.I., in analogia a quanto già praticato con i partigiani.
Come risposta, il Premier assicurò il capo dell’opposizione che il provvedimento sarebbe stato ritirato; da notare che i beneficiari che avrebbero percepito circa 200 euro al mese, sarebbero stati un migliaio di novantenni, quindi il problema è solo di forma e non di sostanza..
Sulla vicenda, mi corre l’obbligo di notare che il provvedimento non è di iniziativa governativa ma parlamentare, quindi Berlusconi dovrà attivarsi per chiamare l’estensore del progetto di legge e “chiedergli” di ritirarlo; quindi ne risulta che il capo dell’opposizione ha chiesto al premier di “imporsi” sul Parlamento per modificarne un atteggiamento legislativo.
Non occorre notare che questa forma di imposizione è quanto viene più spesso di tutto imputata a Berlusconi che, invece, in questa vicenda dovrebbe fare ciò che l’opposizione gli rinfaccia come “autoritarismo”.
Qualcuno ha detto che la politica ha una “doppia morale”, intendendo che gli atteggiamenti e le prese di posizione possono essere “piegate” all’interesse di bottega; l’ultimo che mi ricordi è quello di D’Alema che da premier, nominò Sottosegretario quel Misserville grandissimo “fascista” d’annata, ma che al momento, con il suo voto, era determinante in Parlamento. Parafrasando il “pecunia non olet”, si può dire che la stabilità di un governo va avanti a qualsiasi cosa.

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