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martedì, maggio 19, 2009

L'ASSESSORE RESPINTO 

Una curiosa notizia mi perviene dal Festival di Cannes: l’assessore alla cultura della Regione dove io vivo, è stato respinto all’ingresso del Palazzo del Cinema perché non indossava “un abbigliamento adeguato”; e anche le rimostranze del politico che ha spiegato di essere alla Croisette “in veste ufficiale”, non hanno valso a far recedere il cerbero all’ingresso e quindi, in soldoni, l’assessore è rimasto fuori.
Dopo avere “rosicato” per un po’ dall’invidia (lui c’è e io no!), mi sono chiesto cosa significasse la frase “sono in veste ufficiale”: forse che l’istituzione regionale ha qualche rapporto ufficiale con il Festival di Cannes?
E mentre mi chiedevo quale potesse essere questa forma di rapporto, in altra parte del giornale veniva spiegato l’arcano: la Regione ha approvato un fondo di alcuni milioni di euro per il cinema; la delibera è stata presa dalla giunta regionale a Cannes.
E infatti, nell’articolo si scopre che a Cannes, oltre al già citato assessore alla cultura, sono presenti il Presidente e la Direttrice della Mediateca regionale e che tutti questi signori hanno presentato l’iniziativa con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato molti “addetti ai lavori”.
Fermo restando il concetto di “che c’azzecca la Regione con i finanziamenti al cinema”, mi chiedo, quali siano i criteri con cui questi fondi vengono devoluti? I tre personaggi presenti al Festival conoscono di cinema quanto posso io sapere di trigonometria e quindi le valutazioni saranno affidate ad altri “criteri” che con il cinema hanno ben poco da spartire (leggasi: amici degli amici del partito x o y; chiaro il concetto?).
Comunque, formalmente i criteri per valutare le opere ci sono: recita il bando che prima di tutto viene la qualità (già, ma chi la giudica??), poi ci sono alcuni parametri specifici come una percentuale di girato in esterni nella Regione e infine saranno valutati gli effetti di ricaduta sull’occupazione e in termine di immagine del territorio.
Da notare che la Regione, ogni volta che il governo taglia qualcosa per far quadrare i conti, s’imbizzarrisce come un cavallo selvaggio, salvo poi devolvere delle cifre importanti per cose delle quali si può fare benissimo a meno; pensate che nel suddetto bando è specificato che per un film d’esordio l’intervento di sostegno potrà arrivare a 200mila euro, mentre per un’opera seconda i contributi saliranno a 450mila. Non mi sembrano proprio “bruscolini” specialmente in questo periodo di crisi; forse qualcuno di voi pensa che potrebbero essere spesi diversamente ? Allora siete dei malpensanti!!
Ma insomma, volete mettere come deve essere sfizioso andare a Cannes per approvare una delibera che elargisce fondi per il cinema? E magari imbarcare in questo non brevissimo viaggio anche famigli, amici e qualche amante (chi ce l’ha!), tutto rigorosamente a spese della Regione??!!
E poi, amici miei – e qui mi rivolgo ai citati esponenti regionali che conosco benissimo: ecco perché posso parlare sulla loro conoscenza del cinema – a dare soldi per il cinema si rischia delle grandissime brutte figure; riporto, a titolo d’esempio, quanto accaduto, sempre a Cannes, con il film “Antichrist” del danese Lars Von Trier, accolto da fischi e risate specialmente nelle scene più crude; ebbene, l’autore si è rivolto a pubblico e critica ed ha detto: “non mi devo giustificare con voi, io lavoro per me; non ho fatto un film per voi, ma per me stesso”. A questa affermazione qualunque persona di buon senso risponde: l’hai fatto per te? Ma pagatelo anche! Se invece c’è un contributo pubblico la cosa cambia aspetto e bisognerebbe andare a cercare colui che lo ha concesso e chiedergli il perché! Chiaro il concetto??

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