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giovedì, aprile 16, 2009

OGNI SOCIETA' HA LA TV CHE SI MERITA 

Parlare male della televisione, dei suoi programmi, dei suoi dirigenti, è ormai diventato uno sport di moda, talmente facile che viene in mente lo slogan “sparare sulla croce rossa”, quando si attacca in qualche modo la TV e i suoi programmi.
Modi di dire tipo TV spazzatura oppure TV buonista o ancora TV generalista, fino ad arrivare a TV sciacalla (per indicare programmi che approfittano di qualsiasi sventura pur di fare audience), fanno ormai parte della fraseologia comune e, quel che è più
Interessante, è che vengono usati – ovviamente in situazioni e circostanze diverse – da politici e da intellettuali, da laici e da cattolici, da integralisti o da moderati, insomma, si può dire che un po’ tutti i nostri simili amano sparlare della televisione, anche se sbavano per andarci, perché – come è ormai notissimo a tutti – chi non appare in TV non esiste, specialmente in politica, e nel mondo dello spettacolo.
Eppure nessun mezzo di comunicazione di massa rispecchia la nostra società quanto la televisione; non mi metto neppure a citare i programmi di grande intrattenimenti, tipo i reality e i vari “amici”, ma mi voglio soffermare su due aspetti della televisione – apparentemente opposti – che ci propinano tutti i giorni.
Il primo è il programma di Vespa, che per intenerire lo spettatore (TV buonista) ci mostra l’orsacchiotto di peluche estratto dalle macerie del terremoto: in fin dei conti cosa c’è di male se il telespettatore si fa cadere una lacrimuccia quando avviene questa operazione? L’audience media di questo programma fa circa sei milioni di media a serata, niente se paragonata ai 20 milioni di italiani che nello stesso giorno si sintonizzano su una delle tante trasmissioni fatte da astrologi o chiromanti; eppure, fateci caso, se parlate con amici o semplici conoscenti, non riuscite a trovarne uno che faccia parte di questa schiera numerosa. Come mai? Forse per vergogna? Ma essendo in così tanti, questo sentimento non dovrebbe esserci.
A questo proposito, vi invito – un giorno che non avete nient’altro da fare – a mettervi in casa di fronte al vostro televisore ed a fare zapping su tutte le emittenti via etere e via satellite: vi troverete di fronte uno spaccato, definiamolo pure “sociale”, che in qualche modo rispecchia i nostri beneamati compatrioti, a cominciare dai tanti maghi o chiromanti o astrologi che ci insegnano a diventare ricchi oppure a conquistare il cuore della donna desiderata, per proseguire con i fatidici “talk show” nei quali una miriade di opinionisti senza alcun titolo, s’incarica di insegnarci come si vive a questo mondo.
Insomma, la televisione ci mostra tutto quello che vogliamo vedere (e l’intellettuale che non è d’accordo mi perdoni se non ci credo) e ci coccola con le manfrine più odiose, con le quali ci fa sentire i migliori del mondo.
E la crisi? Sono cose che riguardano programmi “di nicchia”, la gente di tutti i giorni, quella del Bar Sport, non sa cosa dire e non è neppure interessata a capire se ci sia qualcosa da capire oppure no; al momento è molto più appassionante vedere come va a finire “Il grande fratello” che scoprire come finirà l’accordo FIAT/Chrysler.
Ma per concludere, mi chiedo perché non dovrebbe essere così, dato che non ci è stato insegnato niente di diverso? E quindi ben venga la TV trash, ma attenti che coloro che manovrano il volante si sono già organizzati per aumentare le ore del nostro divertimento e per metterci definitivamente a sedere sulla nostra poltrona preferita, senza fare nient’altro che lavorare – se c’è – e consumare, finché ci sono soldi; se ci fate caso è la stessa vita di un qualsiasi animale, ma dove sta scritto che noi dobbiamo essere diversi?? Siamo e ci comportiamo come animali: contenti di saperlo??

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